di DANILO SANGUINETI
Si dice e si ribadisce da almeno tre lustri che il calcio italiano è una fase di oggettiva difficoltà, che ha bisogno di una profonda ristrutturazione, comunque di cambiare metodo di programmazione. E qual è il metodo migliore per portare delle modifiche se non rivedere l’organizzazione dalle sue radici? Ricalibrare i pilastri sui quali è fondato. Pilastri che non possono che essere quelli del settore giovanile, dove sono raccolte le categorie nelle quali gli atleti passano alla fase di divertimento a quella di agonistica, dove si possono intravedere le qualità dei futuri campioni.
Ben venga l’“Evolution Programme”. Un percorso condiviso di crescita di sviluppo per i club e di miglioramento individuale. Una programmazione e una metodologia condivise con le componenti tecniche federali per promuovere una cultura sportiva finalizzata all’educazione delle nuove generazioni
Il mese scorso sono riprese le attività dell’Evolution Programme nel Centro Federale Territoriale di Genova-Santa Margherita Ligure. La giornata che ha inaugurato la nuova stagione sportiva è stata molto partecipata con la presenza degli staff CFT/AST, dei convocati/e, dei genitori e del Coordinatore Federale Regionale: per il terzo anno consecutivo il coordinatore Aldo Fuggetta si è ritrovato al allo stadio “E.Broccardi” per portare il suo saluto a tutti i soggetti coinvolti nelle attività di un progetto in cui crede fortemente.
“Con l’Evolution Programme, il Settore Giovanile e Scolastico si rivolge alle società del territorio per consolidare le sinergie, affiancandole in un percorso di crescita; inoltre, propone una metodologia condivisa con le componenti tecniche federali e un indirizzo formativo ed educativo univoco e coordinato, una programmazione e una metodologia condivise con le componenti tecniche federali promuovendo una cultura sportiva finalizzata all’educazione delle nuove generazioni”.
Attraverso il lavoro degli Staff FIGC e delle diverse professionalità impegnate nell’organizzazione e nella gestione delle attività, SGS intende coinvolgere in modo diffuso e capillare le realtà del territorio affiancandole in un percorso di sviluppo e miglioramento. “Riteniamo che si debbano individuare degli aspetti qualificanti che contengano al loro interno precisi “descrittori” identificativi del profilo del giocatore che desideriamo formare”.
Nel dettaglio le caratteristiche ideali sono sette. “Continuo: la capacità di mantenere nel tempo un elevato livello di attenzione e prestazione e sia che allo spirito di sacrificio. Autonomo: la capacità di effettuare scelte di gioco e sia l’attitudine a svolgere proficuamente un’attività (tecnico/tattica/fisica) senza il diretto controllo di un adulto. Competente: ampia conoscenza dei principi di gioco e li utilizzi a suo piacimento nelle varie situazioni che gli si pongono di fronte. Intenso: in grado di avere l’impegno psico/fisico con cui una prestazione si manifesta. Sicuro: convinzione e determinazione con la quale si affronta un’azione motoria, un gesto, una prestazione. Corretto: rispettare le regole di gioco, le differenze tra compagni di squadra, gli avversari, le indicazioni dell’allenatore, le decisioni dell’arbitro. Creativo: capacità di trovare soluzioni inusuali, personali, non imposte che permettono di risolvere situazioni di gioco attraverso modalità non codificate”. Riassumendo: non si parla di gol, di classifiche, di record ma di un lavoro in profondità con l’affiancamento delle società del territorio per favorire la crescita dei talenti.