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Giovedì 6 novembre 2025 - Numero 399

Banco Farmaceutico, grande successo a Levante per la Giornata di Raccolta

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di ALBERTO BRUZZONE

Si è conclusa con un ottimo successo, sabato scorso, la diciannovesima edizione della Giornata di Raccolta del Farmaco, iniziativa di solidarietà da sempre molto apprezzata e organizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus su tutto il territorio nazionale.

Buonissimi i numeri per quanto riguarda la Liguria: in un solo giorno, presso le 136 farmacie che hanno aderito (sono state 4500 in tutta Italia), di cui 75 nella sola provincia di Genova e 25 nel Tigullio, sono stati raccolti 11.762 farmaci, con un leggero aumento rispetto al dato del 2018 (11.695).

Quasi dodicimila medicinali in tutta la Liguria, di cui più della metà, circa settemila, nella sola provincia di Genova: un dato che lascia molto soddisfatti i volontari del Banco Farmaceutico che da circa quindici anni operano dalle nostre parti. Giovanni De Francesco è uno di loro, responsabile territoriale della onlus, che nasce nel 2000 da un’iniziativa della Compagnia delle Opere insieme a FederFarma Lombardia: “Siamo molto contenti di come è andata, anche perché, dati alla mano, nel 2018 una persona su cinque ha purtroppo rinunciato a curarsi per le condizioni di povertà in cui si trova”.
È uno schema circolare: “Chi non si cura, ovvero i poveri, non fa prevenzione. Ma si tratta poi, di conseguenza, delle persone che si ammalano di più e che, quindi, necessitano maggiormente di farmaci. L’attenzione verso una certa fascia di popolazione dev’essere quindi doppia. Noi come Banco Farmaceutico cerchiamo di fare la nostra parte, sia con la Giornata di Raccolta del Farmaco che non numerose altre iniziative”.

La ‘Giornata’ mette in stretto collegamento le farmacie aderenti, gli enti a esse abbinate, i volontari che supportano la raccolta. Sabato, come nelle precedenti edizioni, si è svolta così: “Chi è entrato in una farmacia tra quelle che hanno aderito – afferma De Francesco – ha trovato i volontari del Banco in pettorina, che hanno chiesto di donare uno o più farmaci da banco per l’ente assistenziale abbinato alla farmacia. Le farmacie aderenti erano quelle che esponevano la locandina dell’evento. La differenza rispetto al banco alimentare sta nel fatto che poi sono gli enti stessi che beneficiano della donazione a recarsi nelle rispettive farmacie e a effettuare il ritiro. Noi facendo volontariato, partecipando come farmacisti o donando un farmaco, non abbiamo la pretesa di trovare una soluzione alla crisi economica o al dramma dell’esistenza, ma affermiamo una positività che rappresenta un valore per tutti. Non serve aspettare che qualcun altro prenda iniziativa per restituire speranza al Paese. Partecipare alla Giornata di Raccolta, costruire insieme Banco Farmaceutico e sostenere la rete di solidarietà costituita dagli enti assistenziali alimentano quella socialità creativa che determina le condizioni per il cambiamento della società”.

Il Banco Farmaceutico, si diceva, nasce nel 2000 da un gruppo di persone che, provocate dalla crescente povertà sanitaria, decide di raccogliere farmaci da donare ai bisognosi. Dal 2000 ad oggi, il secondo sabato di febbraio, si svolge la GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco.

Circa ventimila volontari presenti nelle farmacie che aderiscono all’iniziativa invitano i clienti a donare un medicinale da banco, che sarà poi consegnato agli enti assistenziali convenzionati (sono più di 1.750) con la Fondazione Banco Farmaceutico Onlus.

La GRF si svolge in 104 provincie italiane e nella Repubblica di San Marino. Durante l’edizione del 2019 sono state raccolte oltre 410.000 confezioni di farmaci, per un controvalore economico pari a circa 2.700.000 euro. Ne hanno beneficiato oltre 539.000 persone assistite dagli enti convenzionati. In 19 anni, la GRF ha raccolto più di 5.000.000 di farmaci, per un controvalore superiore a 30 milioni di euro.

Partecipare e donare è particolarmente importante perché i poveri spendono per la salute un quinto degli altri. Nel 2018, a causa di spese più urgenti (perché non rinviabili), le famiglie povere hanno destinato alla salute solo il 2,54% della propria spesa totale, contro il 4,49% delle famiglie non povere. In particolare, possono spendere solo 117 euro l’anno (con un aggravio di 11 euro in più rispetto all’anno precedente), mentre il resto delle persone può spendere 703 euro l’anno per curarsi (+8 euro rispetto al 2017).

Al tempo stesso, le famiglie indigenti spendono più soldi in farmaci perché fanno meno prevenzione: la quota principale della spesa sanitaria è destinata ai medicinali: 12,30 euro mensili, pari al 54% del totale. Il resto delle famiglie destina ai farmaci solo il 40% della spesa sanitaria, perché investe maggiormente in prevenzione.

Inoltre, è particolarmente sintomatica le spesa delle persone povere per i servizi odontoiatrici: 2,35 euro mensili, contro 24,83 euro del resto della popolazione. Non è quindi un caso che la cattiva condizione del cavo orale sia diventata un indicatore dello stato di povertà. In generale, sono 13,7 milioni le persone che risparmiano sulle cure. La strategia del risparmio coinvolge 5,66 milioni di famiglie, configurandosi come un vero e proprio comportamento di massa. Nel triennio 2014-16, la quota tra le famiglie povere è passata dal 43,4% al 44,6%.

Vero è che il nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN) copre buona parte delle spese mediche. Tuttavia, la quota di spesa per assistenza farmaceutica non sostenuta dal Servizio Sanitario Nazionale e quindi a carico totale delle famiglie sfiora il record storico, passando nel 2018 al 40,6% rispetto al 37,3% dell’anno precedente. Inoltre, chi è povero e malato per sopravvivere ha bisogno di antinfluenzali, analgesici, integratori e tante altre medicine che il SSN non passa. Chi è povero, spesso, non può permettersi nemmeno di pagare il ticket. Non ha il medico di base. Oppure, a causa di barriere linguistiche e culturali, non accede neanche ai servizi minimi garantiti. Può contare esclusivamente sugli enti caritativi. Per questo iniziative come quella del Banco Farmaceutico risultano fondamentali.

“La raccolta – spiega Giovanni De Francesco – rimane uno degli eventi principali. Ma durante l’anno il Banco Farmaceutico segue e organizza anche numerosi altri progetti”.
Ad esempio, le donazioni aziendali. Gran parte delle richieste, che gli enti assistenziali rivolgono, riguardano farmaci con obbligo di prescrizione medica. Per far fronte a questa domanda, il Banco Farmaceutico collabora con una trentina di aziende farmaceutiche. “Nel 2018 abbiamo raccolto circa 640.000 confezioni di farmaci, per un controvalore economico superiore a 7 milioni di euro”.
Altro progetto, quello del recupero dei farmaci validi. All’interno delle farmacie che aderiscono all’iniziativa, sono posizionati appositi contenitori di raccolta facilmente identificabili in cui ognuno, assistito dal farmacista, può donare i medicinali di cui non ha più bisogno. Dall’inaugurazione dell’iniziativa (2013) ad oggi sono state raccolte 525.665 confezioni di farmaci, per un controvalore economico pari a 7.443.118 euro. Nel 2018 sono state raccolte 139.422 confezioni di farmaci, per un controvalore economico pari a 2.184.881 euro.

Infine, ecco l’Osservatorio sulla Donazione Farmaci Odf: nel 2013, Banco Farmaceutico ha istituto l’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria, un gruppo di studio composto da accademici, statistici e sociologi. La produzione scientifica dell’Osservatorio rappresenta, in Italia, la principale fonte di conoscenza permanente sui temi della povertà sanitaria. Oltre ad analizzare il fenomeno, pubblicare studi su riviste internazionali e organizzare convegni, l’Osservatorio realizza ogni anno il ‘Rapporto sulla povertà sanitaria’. Si tratta del documento più esaustivo in materia. L’ultima edizione è stata presentata il 13 novembre 2018 presso la sede dell’Agenzia Italiana del Farmaco.
A supporto di tutta l’attività, da qualche tempo c’è pure la tecnologia. È nata infatti Doline, l’app realizzata in collaborazione con la Fondazione Tim. Consente di rispondere in maniera immediata alle esigenze dei bisognosi, donando farmaci da tablet o smartphone. Si può scaricare dal sito doline.it, da iTunes, Google Play o Windows Store.

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