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Giovedì 11 dicembre 2025 - Numero 404

Seicento ore di corso di qualifica per rilanciare il mestiere di estrattore e di lavoratore dell’ardesia, grazie all’impegno della Regione Liguria

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di ALBERTO BRUZZONE

Tante volte si è detto, e scritto, che l’entroterra della Riviera di Levante va valorizzato, per la sua storia e per il suo enorme valore produttivo. Tante volte si è detto, e scritto, che questo può avvenire anche grazie al rilancio e alla promozione di una delle materie più tipiche di questo territorio, e anche delle più pregiate: l’ardesia. Adesso, arriva un percorso che è molto più pratico che teorico e soprattutto che è importantissimo. Nei giorni scorsi, presso la sede chiavarese del Gruppo Territoriale del Tigullio di Confindustria Genova, è stato presentato il primo corso per Addetto all’estrazione e lavorazione dell’ardesia.

Non si tratta solamente di un corso di formazione, bensì di una concreta risposta alle esigenze di manodopera emerse nel settore dell’ardesia ligure, un settore vivace in grado di tornare a trainare l’economia della vallata. Il corso di qualifica (della durata di 600 ore), progettato dal Villaggio del Ragazzo in accordo e su richiesta del Distretto dell’Ardesia Ligure, tramite il bando ‘Match-point’ promosso da Regione Liguria, è rivolto a giovani (under 30) disoccupati, inoccupati o inattivi della Liguria.

Il bando ‘Match-point’ rappresenta una prima sperimentazione di formazione in alternanza fra scuola e azienda, finalizzata all’inserimento lavorativo, tesa a ridurre lo squilibrio tra domanda e offerta e facilitare così la connessione tra le imprese del territorio e i giovani in cerca di occupazione.

Il percorso alternerà formazione teorico/pratica presso il Villaggio del Ragazzo e formazione ‘sul campo’ presso le aziende che hanno manifestato interesse all’assunzione. Nelle lezioni saranno affrontate tutte le fasi della lavorazione, dall’estrazione del materiale alla sua preparazione per la movimentazione e il trasporto, dalla segagione alla realizzazione, tramite spacco o altre lavorazioni, del prodotto finito a regola d’arte.

Ampio spazio sarà dedicato al tema della sicurezza nel settore estrattivo, con l’intervento diretto della struttura complessa Prevenzione e sicurezza ambiente di lavoro dell’Asl 4, diretta da Franco Cavalli, e individuata da Alisa come capofila del progetto regionale nel settore lapideo/estrattivo, con particolare attenzione al rischio causato da patologie professionali nell’apparato muscolo-scheletrico. Operatori del dipartimento, impegnati da tempo nel monitoraggio e nello studio di particolari aspetti nelle cave della vallata, parteciperanno al corso di formazione in veste di docenti. Completano la formazione l’abilitazione per l’utilizzo dei mezzi più comunemente usati nel settore: dal carrello elevatore alla pala caricatrice, sino all’escavatore idraulico.

Quella dell’ardesia è una tradizione artigiana totalmente ligure: in Val Fontanabuona e Valle Argentina (entroterra di Imperia), l’estrazione ha avuto inizio a partire dalla seconda metà dell’Ottocento e da subito si è affermata sul mercato per l’utilizzo principalmente di coperture. Il settore ha buone possibilità di mantenere il suo mercato visto il materiale presente nelle cave liguri (in Val Fontanabuona e Valle Argentina), per la qualità intrinseca del prodotto e per la presenza di diciotto cave attive, gestite, oggi, da tredici aziende con centoventi addetti, tra personale di cava e personale che si occupa della lavorazione e della finitura del materiale estratto. L’azione formativa è volta quindi a qualificare nuove risorse e sostenere il settore dell’ardesia ligure, contribuendo al miglioramento della produzione e al rafforzamento del marchio di qualità che distingue il prodotto locale.

“Siamo molto soddisfatti – afferma Franca Garbarino, presidente del Distretto dell’Ardesia Ligure – di aver ottenuto dalla Regione Liguria questo importante finanziamento per l’avvio dei corsi di formazione necessari per avviare i giovani all’attività di lavoratori all’interno delle nostre aziende e cave della Val Fontanabuona. La modernizzazione delle attività di estrazione e la conseguente lavorazione dell’ardesia rendono necessario l’utilizzo di strumenti meccanici volti al miglioramento del prodotto finale, ed è per questo che i partecipanti al corso faranno una formazione specifica per ottenere l’abilitazione all’utilizzo di macchine come l’escavatore, la pala caricatrice frontale, il carrello elevatore con conducente”.

Secondo Franca Garbarino, “l’ardesia Ligure è una nostra eccellenza, un valore aggiunto alle tante perle del made in Italy. La continua ricerca a rinnovarci e la passione che mettiamo da generazioni nel nostro lavoro non bastano se non guardiamo al cuore pulsante e nascosto di tutto questo, pensando di dare continuità a un antico mestiere: grazie a questo progetto, insegnando e tramandando il nostro sapere, possiamo così ‘chiudere il cerchio’ delle nostre buone intenzioni”.

Giancarlo Durante, presidente del Gruppo Territoriale del Tigullio di Confindustria Genova, aggiunge: “Ringraziamo l’assessore Ilaria Cavo per l’attenzione e la sensibilità rivolta alla richiesta del Distretto dell’Ardesia Ligure. Con il bando ‘Match-point’ prosegue la fattiva collaborazione con Regione Liguria nell’individuazione di percorsi di formazione teorica e specialistica unita all’esperienza pratica in azienda, in questo caso dedicati a un settore di fondamentale importanza per l’economia del territorio. La sinergia tra aziende, Asl 4 e Villaggio del Ragazzo, oltre a fornire un percorso formativo unico nel suo genere, creerà certamente interessanti opportunità di impiego”.

“Mi fa piacere essere qui – conclude l’assessore alla formazione di Regione Liguria, Ilaria Cavo – perché l’avvio di questo corso è la dimostrazione che la misura di ‘Match-point’ è innovativa permettendo, per come è stata impostata, di dare risposte formative alle esigenze delle aziende e in questo caso non solo alla vocazione del territorio, ma anche a riconoscerne la sua storia e la sua tradizione. Con questo corso facciamo contemporaneamente formazione e cultura recuperando un mestiere nel solco della storia dell’entroterra del Tigullio, ma nell’ottica dell’innovazione”.

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