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Giovedì 13 novembre 2025 - Numero 400

Ancora sul depuratore in Colmata: cambiare idea è cosa buona e giusta, raccontare una storia falsa no

La posizione dell’Amministrazione chiavarese si è manifestata con atti concludenti o con non azioni che chiariscono perfettamente a chiunque che cosa hanno sostenuto e voluto in tutti questi anni Segalerba e soci
Il progetto del depuratore alla Colmata di Chiavari è stato bocciato dal Tar Liguria
Il progetto del depuratore alla Colmata di Chiavari è stato bocciato dal Tar Liguria
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di ANTONIO GOZZI

Dell’ultimo Consiglio Comunale di Chiavari del 6 novembre ultimo scorso, che tra altre questioni ha trattato anche quella del depuratore, mi hanno colpito due cose.

La prima è la pervicacia con la quale, ancora una volta, il Presidente del Consiglio Comunale Antonio Segalerba ha cercato di far passare la teoria secondo la quale lui e il suo gruppo politico Avanti Chiavari sono sempre stati contrari al depuratore in Colmata.

La seconda è la semplicità con la quale il Consigliere Comunale Silvia Garibaldi del gruppo Liberaldemocratici e Riformisti ha mostrato che il re è nudo, ponendo a Segalerba una domanda tranciante: “Perché quando eri Sindaco metropolitano facente funzione, alla testa dello schieramento di centro destra che oggi è all’opposizione, non hai promosso contro il depuratore la stessa mozione che caldeggi oggi contro il depuratore in Colmata?”. La domanda non ha avuto risposta.

Ma andiamo con ordine.

Sul primo punto francamente è difficile comprendere come Segalerba possa pensare di continuare con successo in una strategia comunicativa che potremmo definire di “distrazione di massa” o, più semplicemente, del giramento della frittata.

Segalerba e Avanti Chiavari hanno vinto le elezioni del 2017 proprio contrastando, anche in maniera strumentale, la scelta fatta da Levaggi di collocare il depuratore vicino alla foce dell’Entella al Lido: ve li ricordate i loro volantini elettorali con enormi nuvole gialle di miasmi che sarebbero stati  emessi dal costruendo depuratore in quella zona?

Appena insediata, l’Amministrazione Di Capua sorretta da Segalerba e da Avanti Chiavari paga la promessa elettorale e decide di spostare il depuratore dalla foce dell’Entella all’area di Colmata.

Sono le Amministrazioni Di Capua prima e Messuti poi (anche quest’ultima espressione di Avanti Chiavari) che si oppongono pervicacemente ad ogni richiesta di spostamento dell’impianto, richiesta formulata da cittadini preoccupati per il grave errore di localizzare in Colmata il depuratore.

Ci sono dichiarazioni e interviste pubbliche nelle quali Segalerba difende a spada tratta la scelta fatta, e la motiva come indispensabile e benefica per la comunità chiavarese, che usufruirà così di opere compensative: difesa a mare, nuova passeggiata, parcheggi sotterranei ecc.

È l’Amministrazione Messuti (Messuti-Segalerba) che non fa nulla dopo che l’allora Sindaco metropolitano Marco Bucci, nel marzo del 2023, al convegno di ‘Piazza Levante’, rispondendo a chi lo sollecita a cambiare idea e a spostare il depuratore, disse: “La scelta di mettere il depuratore in Colmata l’ha fatta il Comune di Chiavari e va rispettata. Se il Comune ha cambiato idea e non lo vuole lì basta che lo dica”.

È l’Amministrazione Messuti (Messuti-Segalerba) che si costituisce in giudizio contro il ricorso di un gruppo di cittadini che impugna l’atto della Giunta Regionale che autorizza la realizzazione del depuratore in Colmata.

In buona sostanza e riassumendo: al di là delle dichiarazioni giornalistiche e sui media, la posizione dell’Amministrazione chiavarese si è manifestata con atti concludenti o con non azioni che chiariscono perfettamente a chiunque che cosa hanno sostenuto e voluto in tutti questi anni Segalerba e soci.

Che l’Amministrazione abbia poi cambiato idea, indotta a farlo dalla sentenza del TAR che annulla l’atto che consente di realizzare il depuratore in Colmata, lo abbiamo detto e lo ripetiamo, è cosa buona e giusta. Ma avrebbe fatto miglior figura a farlo in maniera trasparente e corretta, dicendo semplicemente: “Scusate ci siamo sbagliati. Effettivamente è stato un errore di questa Amministrazione decidere di mettere il depuratore in Colmata; il TAR ci ha dato torto, ne prendiamo atto e agiremo di conseguenza”. Un atteggiamento di questo tipo gioverebbe all’Amministrazione chiavarese dandole credibilità e sarebbe più rispettoso dei cittadini chiavaresi che non vogliono sentirsi presi per il culo.

Ma è la semplice domanda posta a Segalerba dalla Consigliera Silvia Garibaldi a far cadere il castello di parole del Segalerba-pensiero.

“Caro Segalerba, lei è stato per molti mesi Sindaco facente funzioni della Città Metropolitana, e prima ancora è stato vice Sindaco per un po’ di anni. Perché in quel periodo, o almeno dopo la sentenza del TAR, non ha mai proposto o sostenuto una mozione, un odg, una delibera recante contenuti simili a quelli della mozione presentata oggi dal centrodestra, che propone la definitiva rinuncia alla realizzazione del depuratore in Colmata e la ricerca di nuove soluzioni?”.

Il presidente del Consiglio Comunale non ha risposto a questa domanda; o meglio, lo ha fatto con affermazioni incaute e politicamente gravi, sempre per continuare a sorreggere la sua strategia comunicativa di “distrazione di massa”.

Segalerba ha infatti affermato: “Sono i funzionari della Città metropolitana che vogliono il depuratore in Colmata. Vedrà consigliera Garibaldi che anche il suo compagno di partito Stagnaro (Sindaco di Casarza e consigliere metropolitano delegato alle acque n.d.r.) non riuscirà a trovare una soluzione alternativa”.

Che tristezza, se fosse vero, che un rappresentante del popolo denunci la sua impotenza e confessi di essersi sottomesso al potere della burocrazia!

Speriamo invece che Stagnaro sappia fare meglio di Segalerba e che, come è giusto che sia, faccia prevalere la politica sulla burocrazia, trovando una soluzione che, grazie alla disponibilità del Comune di Lavagna, è dietro l’angolo.

Una soluzione che cancelli per sempre l’ipotesi di costruire il depuratore a Chiavari nell’area di colmata.

Una soluzione che, se solo il centro destra e Segalerba lo avessero davvero voluto, poteva essere praticata già da un bel po’, sin da quando in Città Metropolitana governavano loro.

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