di DANILO SANGUINETI
Il propellente che spinge Alberto ‘Razzo’ Razzetti verso la gloria non accenna ad esaurirsi. Il campione di nuoto – ormai lo si può titolare così senza timore di esagerazioni – tocca nuovi vertici di rendimento ai Mondiali in vasca lunga (insomma quelli che contano veramente…) conclusisi domenica scorsa a Doha. La stagione, iniziata con il botto (i tempi ottenuti ai tricolori sia primaverili che invernali), proseguita meglio (gli Europei in vasca corta a Otopeni), ‘minaccia’ di concludersi in una apoteosi. Eh sì, perché grazie ai risultati ottenuti nella rassegna iridata dall’asso di Sestri Levante non solo è diventato il nuotatore più titolato del Tigullio e uno dei più grandi all-time nati tra Spezia e Ventimiglia ma diventa una delle punte del team azzurro per le Olimpiadi.
‘Razzo’ ha centrato la qualificazione in tutte e tre le gare che ha affrontato (200 e 400 misti, 200 farfalla): a Parigi la prossima estate, stando alla tabelle e alle classifiche mondiali avrà la concreta opportunità di mettere le mani su una o forse più medaglie. Di che metallo è ancora da vedersi.
Nella rassegna iridata nella capitale del Qatar, Doha, si è gareggiato nelle avveniristiche vasche dell’Aspire Dome. A sei mesi dai Giochi Olimpici di Parigi.
Razzetti – il 24enne sestrese tesserato per Fiamme Gialle e Genova Nuoto My Sport, allenato dal 2020 a Livorno da Stefano Franceschi – ha fatto cose straordinarie nei 200 farfalla (argento) e 200 misti bronzo, ed è stato solo ‘normale’ nei 400 misti (finalista): “Non sapevo cosa aspettarmi a Doha perché è insolito gareggiare in questo periodo dell’anno e in pieno carico: ovviamente il mio discorso valeva per tutti”. Da tenere presente che in otto giorni ha disputato otto gare mostrando una super resistenza alla fatica.
Di altissimo livello la finale dei 200 farfalla nuotati a ritmo del primato personale in 1’54″65 (precedente 1’54″87). Sul gradino più alto del podio è salito il giapponese Tomoru Honda in 1’53″88 e sul terzo l’austriaco Martin Esperenberger in 1’55″16. Quella del ‘Razzo’ è una medaglia storica, la prima per l’Italnuoto nei 200 farfalla in una rassegna iridata.
A seguire il bronzo nei 200 misti ottenuti in rimonta con il tempo di 1’57″42: frazioni 25″06 (5), 30″71 (7), 33″62 (5), 28″03 (3). Battuto il bronzo iridato a Budapest 2022, il giapponese Daiya Seto, quarto in 1’57″54.
“Non era per niente scontato conquistare una medaglia in questa specialità. Non so neanche se me l’aspettavo. Ho cercato soltanto di lottare fino alla fine e fare la gara che avevamo pensato insieme al mio allenatore Stefano Franceschi. Nel dorso in questi mesi ho faticato un po’ e infatti si è visto che non mi è venuto veloce come le altre volte. Fortunatamente ho fatto bene le altre frazioni ed è arrivata un’altra medaglia”.
Non suona come una delusione il quinto posto nei 400 misti, la gara che gli aveva dato l’oro agli Europei di Roma 2022. Il suo serbatoio era in riserva: chiude in 4’13″05, un riscontro di circa 4″ più lento di quanto siglato agli Assoluti invernali di fine 2023, che gli regalarono la qualificazione a Cinque Cerchi. Se lo avesse ripetuto se la sarebbe giocata per l’oro con il neozelandese Lewis Clareburt. La rivincita sulle rive della Senna.