di DANILO SANGUINETI
Un cane elegante in una casa elegante in una conca elegante. No, non è una puntata di ‘Gente di un certo livello’ e neppure state leggendo un articolo di ‘Cavalli e segugi’. Semplicemente siamo a Santo Stefano nella Alta Val d’Aveto, una zona benedetta dalla natura e privilegiata dalla operosità umana: un complesso come quello della due ville che sorgono sulla piccola collina che domina il paese – all’imbocco di via Costigliola, subito dopo i campi da tennis – costruito e terminato negli anni del Boom e mantenuto con stile e amore dai proprietari – è il palcoscenico perfetto per ‘I Golden dell’Aveto’, allevamento per una razza canina che ha pochi rivali per bellezza, socievolezza, portamento, innegabile fascino. Una mano forte diventa vincente quando si realizza l’accoppiata tra allevamento e agriturismo versione luxury (con tanto di graziosa piscina coperta, giardino all’inglese e prato ancora più anglosassone); una proposta accattivante, quasi irresistibile.
Chi ha pensato a questo iconico blend sono le due sorelle Massone, emigranti di ritorno, oriunde del capoluogo, avetane per scelta prima che per discendenza. Maddalena ed Elisabetta, diverse in superficie, sodali nello spirito. Maddalena racconta e spiega sempre usando la prima persona plurale. E sembra di ascoltare un racconto in stereo perché quanto dice una vale per l’altra: “Due sorelle, due imprese, un’unica finalità. Nella villa direttamente sopra i campi da tennis stiamo io, mia sorella e i cani, in quella più a monte abbiamo l’agriturismo. Nel 2006 abbiamo lasciato i rispettivi lavori, ci siamo trasferite nelle case che erano dei nostri genitori e di nostra nonna. Nell’estate 2007 abbiamo aperto in contemporanea l’agriturismo con azienda agricola annessa ‘La Casa sul Poggio’ e l’allevamento di golden retriever ‘I Golden della Val d’Aveto’, abbiamo posto le premesse per poter gestire al meglio i nostri cani e le cucciolate. Avevo alcuni esemplari ed uno dei motivi per cui siamo venute ‘su’ dalla costa era che qui sarebbe stato perfetto per i nostri amici a quattro zampe. Mia sorella Elisabetta si trovava in una fase della sua vita molto simile alla mia e così abbiamo deciso di iniziare insieme una nuova avventura nel paese d’origine dei nostri antenati”.
2007. Appena prima che arrivasse la prima tempesta finanziaria. “Se abbiamo risentito della crisi economica? Direi di no. Certamente le nostre attività sono partite con il piede giusto ed hanno continuato a progredire. Se invece parlate del paese e della zona, forse c’è più crisi adesso. Hanno chiuso alberghi storici, il Leon d’Oro, Il Groppo Rosso. Ci siamo noi, l’albergo La Baita in paese, l’hotel San Lorenzo nella frazione di Roncolongo, un piccolo B&B sempre a Ronco, e poi c’è il Grand Hotel Siva che apre a luglio e agosto e stop”. In uno scenario simile ‘I Golden’ e la ‘Casa sul Poggio’ paiono isole di concretezza nella corrente del degrado. Potrebbero vincere a mani basse, invece ci tengono a garantire serietà e qualità. “L’agriturismo La Casa Sul Poggio fa parte di un’azienda agricola che svolge come attività principali l’orticoltura biologica, l’allevamento di cani di razza (Golden Retriever) e di mucche da latte: il latte crudo appena munto è disponibile al distributore (nel centro di Santo Stefano), che viene riempito ogni mattina, mentre presso l’agriturismo è possibile visitare il laboratorio di caseificazione e acquistare i nostri prodotti (formaggio di Santo Stefano, ricotta, sarasso, verdura e frutta biologica di stagione, marmellate).
I prodotti del nostro orto (verdura, frutta, frutti di bosco, tutto coltivato secondo i metodi dell’agricoltura biologica) vengono utilizzati per la colazione che offriamo ai nostri ospiti e possono essere acquistati anche sotto forma di marmellate, conserve, ecc. Svolgiamo anche attività di Fattoria Didattica per bambini e adulti”. L’offerta è ancora più estesa, sfruttando l’abbinamento con l’allevamento vero e proprio. “Chi ha un amico a quattro zampe durante il soggiorno potrà svolgere alcune lezioni di educazione di base per migliorare il rapporto con il cane e per risolvere i piccoli problemi quotidiani (tira al guinzaglio? non vi risponde quando lo chiamate? Le magagne che ogni “padrone” prima o poi sperimenta ndr).
Le lezioni, sempre impostate con l’utilizzo del ‘metodo gentile’, sono tenute dalla sottoscritta, allevatrice ed educatrice cinofila”. L’affetto per i pelosi con 4 zampe, una coda e un cuore senza limiti ha cambiato la vita a Maddalena: “Il mio primo Golden Retriever (Sunny, con ascendente Double Willow Sunny Midday) è entrato a far parte della mia vita nell’aprile del 2002. Un cane meraviglioso, che mi ha dato grandissime soddisfazioni sia nelle esposizioni che nel lavoro che nelle attività di pet therapy in cui si è sempre distinta per il suo splendido carattere. Grazie a lei ho conosciuto anche una grande amica, Cristina Callegari dell’allevamento ‘Double Willow’ che con la sua professionalità e la sua generosità mi ha fatto conoscere un mondo nuovo ed affascinante. Dopo Sunny sono arrivate altre compagne di vita, Joy (Double Willow Sunrise) ed Ally (Double Willow Windstar). A questo punto, anche grazie a loro, mi sono resa conto che la vita che conducevo, per quanto soddisfacente dal punto di vista della carriera, mi stava un po’ stretta: l’impegno lavorativo che comportava non mi concedeva la possibilità di occuparmi dei miei cani come avrei voluto e soprattutto non mi lasciava la possibilità di fare delle cucciolate come invece avrei desiderato”. Quindi più che un azzardo il trasferimento a Santo Stefano era una necessità morale. “Nel 2011 abbiamo ottenuto l’affisso (della Val d’Aveto).
Il nostro non è un allevamento commerciale: facciamo poche cucciolate all’anno perché amiamo occuparci a fondo dei nostri cuccioli e dei loro nuovi proprietari, i cuccioli rimangono ‘nostri’ per tutta la vita e siamo felici di seguire il loro sviluppo e la loro crescita nelle nuove famiglie con cui rimaniamo sempre in contatto oltre che sempre disponibili per qualunque problema o difficoltà, anche banale. Il nostro obiettivo è quello di produrre soggetti morfologicamente aderenti allo standard di razza, sani e con il carattere tipico del Golden Retriever: docile, volenteroso, solare e socievole. Siamo inoltre convinti che vada mantenuta, nella selezione, l’attitudine per il lavoro per cui la razza è stata creata, e cioè per il riporto della selvaggina. I nostri cani, quindi, frequentano non solo le esposizioni ma anche le gare di lavoro. Negli anni questo impegno ha dato i suoi frutti e ci ha consentito di produrre un grande numero di campioni (italiani, internazionali e di vari paesi quali Francia, Svizzera, Croazia, Slovenia) ma soprattutto tanti soggetti che hanno reso felici le loro famiglie”.
Quella ‘allargata’ delle sorelle ha tutti i comfort: “I nostri cani vivono con noi e hanno la possibilità di giocare, lavorare, nuotare nel fiume e correre sulle montagne. Hanno a loro disposizione un grande prato, degli ampi recinti e soprattutto tutto il nostro tempo e la nostra attenzione. Abbiamo a disposizione anche un campo di addestramento attrezzato anche per l’agility”.
Niente è lasciato al caso, la mentalità da manager di Maddalena raddoppia quando entra in scena Elisabetta e La Casa sul Poggio: “L’agriturismo si compone di sei miniappartamenti, uno diverso dall’altro, in grado di soddisfare le diverse esigenze, situati al primo o al secondo piano, in tutti si trovano TV, wi-fi, una cucina attrezzata, phon; a richiesta si possono aggiungere lettini per bambini, seggiolone, attrezzatura per i “beniamini” (gabbia, lettiera, ecc.). Al piano terra è disponibile un ampio salone e una saletta con il caminetto, mentre nel seminterrato c’è un’ampia taverna, aperta verso il giardino, con calcetto, ping pong e giochi per bambini. In più piscinetta con copertura mobile”.
Che cosa chiedere di più? Nella grande ‘azienda’ verde-animalista ogni cosa è al suo posto ed è regolata. Forse manca il contorno a piatti così ricchi…Maddalena scuote la testa: “Mi dispiace dirlo e non voglio fare la prima della classe. È però un dato di fatto che gli altri non è che abbiano fatto particolari investimenti soprattutto sull’innovazione. E la cosa mi lascia abbastanza stupefatta, data la situazione. Nel triennio che va concludendosi c’è stato un sommovimento totale, la vallata ne ha in parte beneficiato. Nel 2020 è venuta per soggiorni più o meno lunghi quantità enorme di gente, da maggio a novembre. È pur vero che da luglio ad agosto gente ce n’è e ce n’è sempre stata. L’estate corre via liscia, è il resto dell’anno a preoccupare. Ci sono un sacco di cose belle da fare e vedere eppure per dieci mesi Santo Stefano rimane ‘morto’”. Un andazzo che dovrà essere in qualche modo cambiato: “L’errore di fondo è stato puntare l’intera posta sulla neve e sullo sci alpino. Diciamolo con onestà, le piste per le discese sono, quando c’è innevamento (condizione che negli ultimi anni è sempre meno scontata), poco appetibili per i praticanti di medio e alto livello. Sono surclassate da offerte di località oramai raggiungibili con poco sforzo. Semmai bisognerebbe investire sulla pista di fondo, l’anello del Maggiorasca-Penna è straordinario, la gente verrebbe anche da lontanissimo, sembra un circuito da paese scandinavo. Oltretutto essendo situato più in alto e a Nord la neve lì di solito c’è”. Una disamina severa e allo stesso tempo difficilmente contestabile, perché dettata da chi potrebbe anche chiamarsi fuori dalla mischia: “L’agriturismo va anche quest’anno benissimo. Tutto esaurito. A dire il vero mai avuto problemi, le nostre sei stanze da quando finiscono le scuole sino a metà settembre restano sempre occupate. Lavoriamo a pieno regime io ed Elisabetta con qualche aiuto, abbiamo trovato tre persone in gamba sia per l’agriturismo che per i cani”.
Torniamo al fattore dorato. I Golden Retriever, cani da caccia (da riporto) e da compagnia: “Allevo e riproduco con i miei soggetti delle cucciolate per la selezione della razza. Di ogni ‘classe’ uno me lo tengo e gli altri li vendo. Negli anni la selezione è andata di bene in meglio, i cani hanno vinto titoli importanti”. Oggi Maddalena non ha neppure bisogno di esibire pedigree e palmares: “Il biglietto migliore sono i cani mandati in giro nelle famiglie, réclame a quattro zampe della bontà dei nostri metodi. Il passaparola è la pubblicità vincente in questo campo. Poi con l’esplodere del Covid c’è stato un boom di richieste. Certo bisogna saper distinguere, sono arrivate tante offerte non qualificate, i Golden sono diventati moda e preda dei furbi, un po’ incompetenti, che decidono di allevare solo per soldi. Invece non è attività che dia un grande ritorno economico, anzi. Quando si auto mantiene è già un ottimo risultato”. È quindi una passione. “Dica pure una scelta di vita. Ho potuto permetterlo, l’ho voluto senza esitazioni”.
I Golden sul Poggio. La coolness di una location stylish. Se preferite dirla con italico accento: un tocco di classe. Ottenuto senza ostentate esibizioni, senza puzza sotto il naso. Ed a Santo Stefano. Come dire ‘Cortina, Courmayeur, Bormio scansateve!’. Parafrasando Germi-Monicelli: che cos’ è lo stile? È leggerezza, sensibilità, estetica e sintonia con l’universo mondo. Ed è un po’ come il coraggio: uno, se non ce l’ha, non se lo può dare.