di DANILO SANGUINETI
Sognare i leoni del Golfo come il vecchio pescatore Santiago o avvertire il richiamo del Continente Nero come il giovanissimo poeta Arthur mentre si vive in posti dai quali l’Africa è tanto lontana da parere un universo parallelo. Posti tranquilli che nascondono persone inquiete, convinte che ci sia ancora spazio, mutatis mutandis, per l’avventura, dal dorso del cammello a quello di una accessoriata Rover.
La placida Lumarzo, incastonata tra i contrafforti appenninici, alla conclusione della Fontanabuona, accoglie un manipolo di capi carovana pronti a guidare turisti per niente ‘accidental’ lungo le sfiancanti balze del Sahara, le rotonde impennate del Maghreb, le oscure tortuosità della Transilvania. Itinerari realmente mondiali riservati a coloro che hanno la capacità di vedere con gli occhi della mente e di realizzare quanto hanno fantasticato magari per anni.
Accompagnare in paesi così lontani e così distanti non solo dal punto di vista chilometrico, imbevuti di ideali e filosofie di vita spesso opposte, richiede un pizzico di coraggio nell’avviare l’impresa sommato a notevoli dosi di passione per il viaggio e amore per quei paesi e i loro abitanti.
Chi segue Claudio e Margherita Coletta, il duo a capo della Asd Rollers 4×4 Adventures, non avrà a pentirsene perché la società è fatta da avventurosi, non da avventurieri. Le spedizioni sono curate nei minimi particolari, niente è lasciato al caso per garantire la massima sicurezza. Claudio ci tiene tanto da metterlo come preambolo non negoziabile. “L’espressione andare allo sbaraglio non esiste nel mio vocabolario. Ci rechiamo in località e siti verificati anche più volte da me e dal mio team. Noi proponiamo un tipo di vacanza, ma io preferisco definirla esperienza, di vita prima che di viaggio, particolare non c’è dubbio, impegnativa questo penso sia evidente, e che tuttavia è alla portata di molti. E che, soprattutto, assicura la massima assistenza per le criticità previste e pure per quelle impreviste”.
Il cammino che chi si iscrive deve coprire è lungo. Anche la strada percorsa da Claudio e Margherita non è stata breve. Genovesi, hanno cominciato a interessarsi di spedizioni con auto Off Road quasi 40 anni fa, giovanissimi. La prima sede del loro club, l’Associazione Sportiva Dilettantistica Rollers Adventures, era a casa loro ad Apparizione, ad inizio anni Novanta.
Poi dodici anni fa lo spostamento della sede (che è sempre casa loro) in via Lainà 22, Comune di Lumarzo, frazione appunto Lainà. “È stato realmente un percorso lungo quello iniziato negli anni Novanta, fatto di molteplici esperienze sul campo che ci hanno portato a compiere innumerevoli spedizioni Off Road, in Africa, Italia ed Est Europeo, aumentando di volta in volta, esperienza, bagaglio tecnico e culturale”.
Per arrivare a oggi quando “le spedizioni sono riservate ai soci motivati e regolarmente iscritti, a coloro insomma che sono consapevoli delle difficoltà da affrontare durante una traversata sahariana o un percorso fuoristrada”.
Il team comprende diversi esperti. “Io e Margherita abbiamo all’attivo oltre sessanta spedizioni dall’Egitto al Marocco, attraverso tutti gli stati nordafricani. Abbiamo accumulato nozioni che ci consentono di scegliere i migliori percorsi sahariani. Con noi ci sono Dennis e Virginia, super affidabili, in grado di dare il massimo supporto e il giusto consiglio ai meno esperti in qualsiasi condizione di viaggio Off Road. Poi c’è Massimo, il meccanico, detto ‘”Il Tattico’: trent’anni di viaggi sahariani lo hanno fatto diventare una leggenda. Il soprannome perché sa uscire da qualsiasi situazione permettendo al gruppo di avanzare in sicurezza. E infine ‘Il Bertu’, il più giovane del gruppo, un guru della meccanica pesante, ha totale esperienza nella conduzione di mezzi Off Road in condizioni estreme”.
Che cosa propone Rollers Adventures a chi si iscrive? “Tre opzioni con una miriade di varianti. Innanzitutto il Sahara, possiamo partire o arrivare in Algeria, Libia, Tunisia e Marocco. I nostri percorsi raggiungono territori dove la natura si è espressa al meglio delle sue potenzialità. Diversi tracciati adatti a tutte le esigenze – culturali o ‘corsaiole’ – per le famiglie, per i piloti più agguerriti, per mezzi 4×4 originali o più estremi, customizzati ad hoc”.
Un momento. Famiglie? Claudio spiega con pazienza. “Alcune delle nostre mete sono fra le più impegnative da raggiungere di tutto il Sahara, sorgenti fra le dune, oasi di montagna, piste rocciose sahariane e centinaia di chilometri in pura navigazione fuoripista nel mare di sabbia e sulle più grandi dune. Ma non sono mete irraggiungibili. Basta avere la giusta assistenza. Su questi percorsi, che come durata variano da otto giorni a un mese, sono obbligatorie riserve aggiuntive di carburante, acqua e attrezzature minime da disincaglio”.
D’accordo ma sarà roba da giovani… “Assolutamente no. Tanto per chiarire, vi racconto un particolare: una delle esperienze indimenticabili di questi anni è stata accompagnare una banda di motociclisti ‘attempati’, età media di 70 anni”.
In un sol colpo scombina il bagaglio di luoghi comuni su questo tipo di viaggi. “Non lo ripeto mai abbastanza: i nostri percorsi fondono tecnica di guida off road, paesaggi unici e storia in un’unica grande avventura garantita da una serie di precauzioni. Noi abbiamo solidi legami con le nazioni che ci ospitano, rispettiamo le loro normative, siamo in contatto con i loro enti del turismo che a volte ci forniscono guide, a volte ci danno posti dove fare sosta. Una collaborazione che ha funzionato e che continua a funzionare in questo periodo così complicato: per esempio lo scambio di certificati Covid, i tamponi e gli altri controlli sanitari”.
La vita dei Tuareg affascina, andare a trovare gli eredi di Dracula non sembra meno allettante per gli amanti del ‘brivido’. “Abbiamo un’altrettanto consolidata tradizione con la Transilvania, la regione che spazia tra le catene montuose dei Carpazi e degli Apuseni. Abbiamo messo a punto alcuni percorsi Off Road di medio/alta difficoltà, dove ci si può confrontare con una natura forte che non fa sconti a chi non la rispetta. Anche qui le comodità sono ridotte al minimo: i bivacchi su altopiani e foreste sono minimo quattro, inoltre il percorso è soggetto a cambiamenti radicali in base alle piogge e ovviamente al periodo di percorrenza. Su questi percorsi sono obbligatori gli pneumatici da fango e attrezzature minime da traino”.
Anche qui per molti se non per tutti? “Ci sono delle condizioni ostative, sarebbe sciocco negarlo. Per questo noi ‘intervistiamo’ i potenziali clienti, cerchiamo di capire che cosa va bene per loro oppure no”. Ecco perché più della sede sono importanti i contatti telefonici e informatici.
A proposito, eccoli: il sito www.sahara4x4adventures.com; mail rollers@libero.it; cellulari 328 9614302 e 328 9614232. “Lo spiego subito: se si aspettano un viaggio-avventura in stile Hollywood, con soggiorni a cinque stelle o in resort extralusso, hanno sbagliato indirizzo. Nell’altro piatto della bilancia metto che non debbono neppure attendersi un ‘survival show’ con gente costretta a mangiare quello che trova per terra. Abbiamo al seguito oltre il van assistenza anche il van ‘cucina da campo’”.
E in ogni caso c’è anche una terza opzione. “Abbiamo la scelta nazionale, in Italia, la Via dei Faggi-Via del Sale, percorsi in Off Road leggero intervallati da brevi trasferimenti su asfalto della durata di uno o due giorni. Adatti anche a chi non ha esperienza di guida in fuoristrada con campo base serale e notte in tenda. Sono necessarie attrezzature minime da campeggio (tenda e sacco a pelo)”.
La voglia di preparare lo zaino è forte. Soprattutto dopo un periodo nel quale spostarsi liberamente è stato un miraggio. “Potete immaginare per una attività come la nostra cosa abbiano significato i lockdown e i blocchi verso e da alcuni paesi. Oggi ripartiamo, abbiamo già pronta una spedizione da Genova a fine mese alla volta della Tunisia: copriremo l’itinerario di Sif Es Souane, durata 15 giorni, dal 23 aprile al 7 maggio. In programma ancora la Tunisia-percorso Ain Ouadette dal 7 maggio al 14 maggio, poi l’Italia, la Via dei Faggi (1 giorno) e la Via del Sale (2 giorni) a luglio e agosto. Infine a settembre e ottobre tre settimane in Marocco, sul percorso delle piste del Sud”.
Poi tornerà anche la Transilvania. “Ci mancano gli amici romeni. Andando spesso là abbiamo scoperto una realtà del tutto diversa da come si immagina. Gente accogliente, molto cordiale e allo stesso tempo attenta al suo patrimonio culturale e naturale. Sono rigorosi anche nei dettagli: pensate che una volta finito lo sterrato impongono il lavaggio dei fuoristrada, sopra e sotto, in modo da non contaminare le altre zone del paese e tenere pulite le strade”.
Ecco un’altra lezione. “I paesi ospitanti controllano, e noi ci adeguiamo di buon grado, che i turisti abbiano un rispetto totale della natura e degli altri escursionisti che incontrano sui tracciati, in auto come a piedi o in bike”. Sorge il sospetto che un’esperienza simile farebbe bene anche a molti sedentari, nella volontà prima che nel fisico. Forse abbiamo tutti bisogno del viaggio, della ricerca accurata di un altrove sapendo che lo scopo è proprio quello non la meta da raggiungere. L’Anabasi non passa mai di moda. ‘Thalatta, thalatta’ o ‘Dr Livingstone, suppongo’: possiamo esclamarlo anche noi, disincantati contemporanei, in un deserto di bruciante malia o tra i gioghi e le erte di un arcano smeraldino.