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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Ad Avegno il Comune ‘vara’ la tassa di soggiorno: sarà applicata a partire da gennaio 2025

L’istituzione dell’imposta di soggiorno da parte delle strutture ricettive è frutto della mozione presentata alla maggioranza Canevello dai consiglieri comunali Margherita Ceravolo, Paolo Pinna e Alessandro Croce
Il Comune di Avegno ha varato la tassa di soggiorno
Il Comune di Avegno ha varato la tassa di soggiorno
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di ROSA CAPPATO

Accolta la proposta dell’opposizione. Tassa di soggiorno, il Comune di Avegno la applicherà da gennaio 2025. Approvata con sorpresa e all’unanimità la proposta lanciata in consiglio comunale lunedì 18 novembre dal gruppo consiliare ‘Per Avegno le persone contano’. Nel Golfo Paradiso sembrava mancare proprio questo comune, preceduto pochi giorni prima da quello di Uscio che, insieme agli altri dell’entroterra, in questi ultimi anni fa registrare un alto numero di turisti ‘green’, appassionati non solo di mare.

L’istituzione dell’imposta di soggiorno da parte delle strutture ricettive è frutto della mozione presentata alla maggioranza Canevello dai consiglieri comunali Margherita CeravoloPaolo Pinna e Alessandro Croce. Ad illustrarla, Paolo Pinna, il quale ha spiegato come oramai qualsiasi comune italiano, anche i più piccolini si sia dotato di questo contributo e come risulterebbe uno spreco non inserirlo a bilancio. 

Nell’elenco dei comuni levantini che hanno aderito risultano già quello di LumarzoMoconesiTribogna e pochi giorni prima anche quello confinante di Uscio: questa tassa ad esempio per 1,50 euro può far fruttare l’importante somma che tocca i 20.000 euro per Avegno: “Tutti introiti che possono essere utili proprio per il nostro territorio – ha illustrato Pinna – e pagati non dai cittadini, bensì dai nostri visitatori”. 

L’opposizione ha dimostrato che il Comune di Avegno non risulta ancora inserito nell’elenco dei comuni liguri dichiarati ‘località turistiche’ dalla giunta regionale, anche ai fini dell’applicabilità delle disposizioni a cui fa riferimento la legge sul federalismo fiscale municipale (art. 4 del d.lgs. 14.03.2011 n. 23). “Risulta necessario per il nostro comune – ha spiegato in aula il consigliere – avere risorse fisse da inserire a bilancio per la promozione del territorio ad ogni livello: la Pro Loco, la manutenzione della sentieristica e delle strutture di contorno, nonché delle manifestazioni, senza tuttavia aumentare le imposte locali ai residenti”.

Secondo la legge i comuni capoluogo di provincia, le unioni di comuni, nonché i comuni inclusi negli elenchi regionali delle ‘località turistiche’ o città d’arte, possono istituire, con deliberazione del consiglio, un’imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate in loco, da applicare secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo, sino a 5 euro per notte di soggiorno. Il principio alla base di questo pagamento prevede che il turista, nel momento in cui si reca in un altro Comune, usufruisca in parte dei servizi offerti da quel luogo. Per la legge il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali, nonché i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Pinna ha dettagliato al consiglio comunale come ad Avegno siano sorte nell’ultimo decennio innumerevoli attività ricettive ‘minori’, quali Bed and Breakfast, affittacamere e case vacanze, che si sono andate ad aggiungere all’unica attività qualificabile come ‘albergo’, esistente sul territorio. “Dai dati comunicati dall’ufficio turismo della Regione Liguria – aggiunge Pinna – nelle varie strutture ricettive dislocate nel nostro territorio con obbligo di comunicazione dei dati allo stesso ufficio (7 attività) nell’anno 2023 si sono registrati circa 7000 giorni di pernottamento, ma esistono almeno altre 7 attività svolte in forma di locazioni turistica che non hanno comunicato le relative presenze”.

Si tratta di dati importanti, una quindicina di attività, sebbene non riconosciute dalla maggioranza durante il dibattito in aula. È emerso anche come l’amministrazione, per curare tale novità, dovrebbe acquistare un software del costo di 5mila euro, cifra che comunque pare irrilevante di fronte all’incasso messo sul piatto dai consiglieri di ‘Per Avegno le persone contano’. Così, dopo il voto unanime del consiglio comunale sul punto all’ordine del giorno che riguardava i debiti fuori bilancio, da impiegare per il recente maltempo, ecco che il sindaco Franco Canevello, con delega al Turismo, ha deciso di impegnarsi, aderendo alla mozione. 

Farà richiesta alla giunta regionale dell’apposito Decreto per il riconoscimento del Comune quale ‘località turistica’; farà approvare un atto di indirizzo per l’istituzione dell’imposta di soggiorno per gli ospiti delle strutture ricettive dislocate sul territorio (con tariffa che dovrà essere stabilita annualmente con apposita delibera di giunta). Si occuperà anche di approntare un’apposita commissione o eventualmente attiverà la commissione dei capigruppo, ai fini della stesura di un ‘regolamento per l’istituzione ed applicazione dell’imposta di soggiorno’, documento allegato in bozza dall’opposizione, al fine di concordarne preventivamente le eventuali modifiche. Si arriverà, dunque, a gennaio con l’entrata in vigore della prima tassa di soggiorno per Avegno, che si allinea così con i Comuni limitrofi. Per le piccole strutture ricettive ecco le novità. Il gestore della struttura ricettiva dove si applica la tassa è responsabile del pagamento, con diritto di rivalsa sui soggetti passivi, della presentazione della dichiarazione, nonché degli ulteriori adempimenti previsti dalla legge e dal regolamento comunale. Per l’omessa o infedele presentazione della dichiarazione da parte del responsabile si applica la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma dal 100 al 200 per cento dell’importo dovuto. 

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