di ALBERTO BRUZZONE
Nel Tigullio c’è una realtà più che preziosa, per la sua mirabile attività e per l’archivio che custodisce. Più di centotrenta anni di rilevazioni meteorologiche, che sono state di recente digitalizzate, riordinate, nuovamente valorizzate, grazie a un lavoro durato cinque anni. Si chiama Museo Scientifico Sanguineti Leonardini, si trova nei locali del Seminario Vescovile di Chiavari e, nei giorni scorsi, è stato al centro di un importante accordo di collaborazione con la Società Economica, affinché l’attività e l’esistenza stessa di questa storica realtà siano promosse e rappresentate per il meglio.
L’intesa è stata sancita da Francesco Bruzzo, presidente della Società Economica, Margherita Casaretto, assessora dell’Economica, e da Elvira Landò, presidente dell’Associazione Amici del Museo Scientifico Sanguineti Leonardini. È infatti l’associazione, da statuto, a occuparsi della “promozione e conoscenza del museo stesso e del patrimonio in esso contenuto e si propone esclusivamente fini scientifici e culturali, non lucrativi”.
Oggetto della collaborazione, come si legge nel protocollo d’intesa, “è la realizzazione di iniziative e progetti nell’ambito dei comuni scopi statutari”. Gli esempi: “Realizzazione di eventi culturali, convegni, seminari e altre attività istituzionali; scambio di visite accademiche e di conferenzieri; promozione concertata delle attività dell’Associazione Amici del Museo Scientifico Sanguineti Leonardini e della Società Economica di Chiavari presso le istituzioni scolastiche; promozione della conoscenza dei musei e del patrimonio in essi contenuto per la diffusione della cultura; partecipazione a progetti promossi dall’Unione Europea”.
“Si tratta di un momento fondamentale per la storia delle nostre realtà e anche per la comunità nella quale svolgiamo il nostro servizio: siamo accomunati, anche, dalla prospettiva di fornire strumenti in più alla società attraverso le diverse specificità dei nostri due enti”, commenta la presidente Elvira Landò.
La Società Economica di Chiavari ha ricevuto in dono dall’Associazione Amici del Museo Scientifico Sanguineti Leonardini una copia digitale dei dati da loro raccolti negli anni. “Siamo la sola città in Italia ad avere un patrimonio di rilevazioni lungo ben centotrenta anni. Il patrimonio aumenta il suo valore se si pensa che il professor Alberto Ansaloni portò avanti questo importante lavoro con estrema costanza per ben cinque anni, affiancato dagli studenti delle scuole superiori di Rapallo, Chiavari, Sestri Levante e Recco”, ricordano sia il presidente della Società Economica, Francesco Bruzzo, che l’assessora Margherita Casaretto. “È questa la strada che la Società Economica deve continuare a percorrere: aprirsi, tessendo relazioni di mutuo sostegno con le altre importanti realtà del territorio”.
La digitalizzazione del Museo Sanguineti Leonardini comprende centotrenta anni di rilevazioni, diciassettemila documenti, quattro milioni e mezzo di dati, e ha coinvolto quattrocento studenti. Sono solamente alcuni dei numeri della grandiosa e importantissima operazione che ha portato alla completa digitalizzazione dell’archivio dell’Osservatorio Meteorologico del Comune di Chiavari, ospitato nei locali del Seminario Vescovile grazie a un accordo tra l’amministrazione e la Diocesi.
Per cinque anni ragazze e ragazzi delle scuole chiavaresi sono stati coinvolti in questo lungo e complesso progetto all’interno dei cosiddetti Pcto, ovvero i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (in sostanza l’alternanza scuola-lavoro): hanno raccolto tutti i dati dal 1883 al 2014, hanno creato ventimila fogli Excel, hanno raggruppato mille e settecento file definitivi, il tutto in settemila ore di attività complessiva.
Un lavoro maestoso, portato avanti dalle scuole superiori, anche grazie alla disponibilità e al pieno coinvolgimento dei dirigenti scolastici: gli istituti interessati sono stati il liceo ‘Da Vigo Nicoloso’, il liceo ‘Marconi-Delpino’, l’istituto ‘Caboto’, l’istituto ‘Natta Deambrosis’ e il liceo scientifico sportivo ‘Gianelli’.
Per anni, i dati sono stati elaborati, convertiti, immagazzinati, confrontati e questa raccolta merita di essere raccontata, non solo a livello locale, ma pure a livello nazionale. “Quella compiuta dagli studenti di Chiavari è stata un’impresa – racconta Alberto Ansaloni, membro dell’associazione Amici del Museo scientifico che l’ha coordinata passo dopo passo – Un progetto di cinque anni nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro nel quale sono stati coinvolti più di quattrocento alunni di sei istituti diversi. I ragazzi, oltre a una crescita personale in ambito informatico, hanno creato una banca dati informativa comprensiva di diciassettemila documenti. Il patrimonio di dati che Chiavari ha recuperato grazie all’opera di digitalizzazione è una risorsa straordinaria, poco conosciuta, che sarà messa a disposizione di enti e istituti anche internazionali per fini scientifici”. Anche grazie all’apporto della Società Economica.
Aperto nel 2001 a seguito di una convenzione tra il Seminario Diocesano e il Comune di Chiavari, il Museo Scientifico Sanguineti Leonardini raccoglie l’eredità del Gabinetto di Fisica istituito nel 1828 dal padre Giovanni Maria Pittaluga. Nel 1884 si aggiunse l’Osservatorio meteo-sismico per iniziativa del sacerdote Andrea Bianchi con la collaborazione di padre Francesco Denza (il fondatore della Società Meteorologica Italiana e della Rete Meteorologica Nazionale).
L’attuale intitolazione ricorda due sacerdoti che a lungo hanno prestato il loro insegnamento ed effettuato rilevazioni scientifiche nell’Osservatorio. L’importanza dell’Osservatorio superò di gran lunga quella del gabinetto di fisica, peraltro subito assorbito dall’Osservatorio stesso. Questo infatti, fin dall’epoca della sua fondazione, era tra i più modernamente e riccamente attrezzati d’Italia, tanto che ben presto fu invitato a far parte della Rete Meteorologica Italiana da poco istituita.
Con la nascita della navigazione aerea, l’Osservatorio di Chiavari ha svolto la sua insostituibile funzione di stazione per il monitoraggio dell’atmosfera finalizzato all’assistenza al volo e ha assolto al suo importante e delicato compito fino al giorno in cui l’Aeronautica Italiana ha istituito un’apposita stazione meteo in occasione della costruzione del primo aeroporto di Genova. L’Osservatorio di Chiavari, inoltre, ha sempre fornito i dati meteo a radio, televisioni e quotidiani locali, al Ministero dei Lavori Pubblici, al Ministero dell’Agricoltura e Foreste, all’Ufficio Idrografico del Genio Civile di Genova.
Il Museo si articola in tre sezioni: Gabinetto di fisica dotato di circa 300 apparecchi datati dalla fine del XVIII secolo ai primi anni dell’Ottocento. Sismologia, con tre sismografi d’epoca funzionanti. Meteorologia classica (con antichi apparecchi di rilevazione) e moderna, con vetrina interattiva e laboratorio che simula un ufficio meteo collegato con una stazione di acquisizione dati realmente funzionante.