di ROSA CAPPATO
Nella capitale del Golfo Paradiso tutti i recchelini coinvolti hanno collaborato al censimento. Martedì 23 dicembre l’indagine si conclude. Dal 12 novembre era in corso a Recco la seconda fase del censimento, che vede coinvolti gran parte dei Comuni per la Città Metropolitana di Genova, 2.533 in tutta Italia.
La prima fase era stata avviata il 6 ottobre. Il censimento della Popolazione e delle Abitazioni, che conduce l’Istituto nazionale di statistica nell’ambito dei censimenti permanenti, in caso non avesse già risposto via web o presso l’ufficio comunale, prevede il contatto di un rilevatore incaricato, presso il domicilio della persona selezionata. Questa fase si concluderà l’antivigilia di Natale.
Il Comune di Recco ha divulgato, in merito, alcuni inviti alla collaborazione con il rilevatore, se contattati, e molto materiale informativo, spiegando ai cittadini come questa pratica permetta di conoscere le principali caratteristiche strutturali e socio-economiche della popolazione che dimora abitualmente sul territorio, a livello nazionale, regionale e locale e di confrontarle con quelle del passato e degli altri Paesi.
Si parla di censimento come ‘patrimonio informativo di fondamentale importanza per la collettività, un bene pubblico utile a tutti per valutare, programmare e decidere’. Sono circa 1,5 milioni le famiglie e gli individui italiani che sono chiamati a partecipare rispondendo a un questionario, per contribuire alla conoscenza del Paese. Si rileveranno informazioni dettagliate su istruzione, occupazione, mobilità e altro ancora. Tutte le persone residenti in Italia sono presenti nel Registro Statistico della Popolazione, da cui l’Istat estrae in modo casuale un campione di famiglie e individui per effettuare le rilevazioni statistiche. Nonostante l’esistenza di altri archivi, il censimento risulta essere l’unica rilevazione in grado di fornire dati aggiornati, accurati e rappresentativi di tutta la popolazione, dal livello nazionale fino a quello comunale.
Come nelle altre città anche a Recco sono arrivate due tiptologie di lettere ai cittadini, perché due sono le chiavi di indagini, entrambe necessarie all’aggiornamento del censimento Permanente della Popolazione e Abitazioni. Così i recchelini hanno ricevuto due differenti comunicazioni.
“Il Comune di Recco è coinvolto in due tipi di rilevazione – spiega il dottor Silvano Ratto, responsabile dell’Anagrafe del Comune di Recco, che sovraintende al censimento – la Rilevazione generale da lista, che coinvolge le famiglie e la Rilevazione cosiddetta L2, che coinvolge gli individui singoli. Con l’abolizione del vecchio tipo di rilevazione a tappeto i dati vengono presi dagli archivi comunali o da altri archivi pubblici (ad esempio l’Agenzia delle entrate, ecc.) e solo una minima parte dei questionari viene compilata in modo tradizionale. Le persone sono invitate ad utilizzare il canale privilegiato del portale elettronico dell’Istat. Per la Rilevazione da lista, che riguarda le famiglie a Recco, sono state inviate 114 lettere. Per la rilevazione L2, che riguarda gli individui a Recco, sono state inviate 313 lettere”.
Sul fronte dei rilevatori in città: “In considerazione della tipologia di rilevazione e delle modalità di carico dei dati a Recco, in esterno, opera una sola rilevatrice. Per le operazioni di coordinamento e ricerca delle informazioni presso gli archivi, cancellazione dei deceduti e/o trasferiti prima della data di riferimento, opera, poi, una dipendente del Settore Servizi Demografici del Comune, in qualità di ufficio di staff”.
I soggetti coinvolti sono circa 540: gli individui della rilevazione L2 sono identificabili in quanto la lettera corrisponde ad un singolo individuo (313). Per la rilevazione da lista, invece, la lettera è inviata all’intestatario della scheda anagrafica, quindi la famiglia può corrispondere ad un numero più elevato di persone. Sicuramente sono almeno altri 114, ma se vi sono più persone il questionario è unico (assumendo almeno di massima 2 persone a famiglia, i soggetti coinvolti risultano circa 540). Rispondere al questionario è un obbligo, ma i dati trattati sono tutelati dal segreto statistico (normativa di riferimento: www.istat.it/it/censimenti/popolazione-e-abitazioni/normativa-e-privacy) e comunque secondo modalità che non rendano possibile risalire alle persone che li forniscono o a cui si riferiscono, assicurando così la massima riservatezza agli interessati. Verranno conservati per 120 anni.
Sul sito comunale una scheda spiega come sia garantita la privacy, nel pieno rispetto delle normative, inoltre: “Il rilevatore che realizza le interviste per l’Istat è riconoscibile da un tesserino con foto e timbro del Comune. È anche possibile richiedere un documento o contattare il Numero Unico Istat 1510, gratuito, per verificarne l’identità”. Le domande a cui si è sottoposti hanno come oggetto gli alloggi, le caratteristiche delle abitazioni, le caratteristiche dell’edificio, auto e posto auto, variabili demografiche, istruzione e formazione, lavoro, mobilità per studio e per lavoro, utilizzo di internet, benessere.
Per chi si rifiutasse di collaborare, in un caso specifico, è prevista l’applicazione di una sanzione. “Il sistema sanzionatorio prevede una sanzione solo per la Rilevazione da lista. – chiude il responsabile -. Il rifiuto espresso deve essere preceduto da una attività istruttoria da parte del rilevatore, con la successiva validazione da parte del Comune e la richiesta di erogazione della sanzione fatta dal Comune all’Istat. Tutto ciò dovrà svolgersi nei primi mesi del 2026, circa a febbraio. Allo stato attuale l’attività non è iniziata per nessuno dei soggetti coinvolti, nessuno ha espresso un rifiuto”.