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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

I nobili a Sestri nel monumentale lavoro di Antonini

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di ALBERTO BRUZZONE

Se fossimo in ambiente calcistico, potremmo ben dire che Sandro Antonini è decisamente un acquisto azzeccato, da parte del ‘direttore sportivo’ di Internòs Edizioni, il chiavarese Goffredo Feretto, uomo di cultura e di molteplici interessi.

Ma siamo in campo storico e quest’affermazione assume ancor più valore: perché Antonini, in questo campo, non solo è azzeccato, ma pure incredibilmente perfetto e appropriato. Una risorsa importante che qualsiasi casa editrice vorrebbe avere: per il rigore con cui lavora, per la ricerca sempre accurata delle fonti, per la familiarità con cui sa compulsare gli archivi, per la precisione nelle spiegazioni, il suo esser allo stesso tempo scientifico e divulgativo, per la sua vena inesauribile che lo porta a pubblicare un volume dietro l’altro, senza mai scendere di livello. Ecco perché Goffredo Feretto ha indubbiamente di che esser fiero, a poter annoverare il sestrese Antonini nella sua ‘scuderia’.

L’ultima fatica è dedicata proprio alla sua città. Ne ‘I Magnifici a Sestri Levante’, che tanto sembra un titolo marveliano, l’autore ricostruisce, grazie alla decisiva collaborazione di Barbara Bernabò (archivista e paleografa molto stimata in tutta la regione, oltre che sempre interessante relatrice di convegni e incontri, anche dedicati a Chiavari), le presenze nobiliari nel Tigullio Orientale dal Cinquecento all’Ottocento.

Ne scaturisce un viaggio che, naturalmente, non ha nulla di fumettistico, ma che mette una pietra miliare su un periodo storico e un argomento mai così approfonditi sino ad ora. Un altro ‘centro’ di Antonini, che proprio laddove la storia è poco studiata sa sempre abilmente accendere il proprio riflettore.

Con uno spirito ‘antico’ da vecchio monaco d’abbazia, lui che pure non disegna le lunghe passeggiate in montagna, Antonini ha consultato in maniera minuziosa numerosi archivi pubblici e privati: Brignole Sale, Durazzo Giustiniani, Doria, Comune di Sestri Levante, Vescovile di Brugnato Sarzana, Archivio di Stato di Genova. Li ha trovati, per gran parte, praticamente intonsi, visto che nessuno aveva mai visionato questo immenso materiale.

Riportando alla luce documenti inediti e sorprendenti, Antonini è riuscito nell’intento di dipingere un quadro pressoché unico della nobiltà genovese, che era votata non solo al commercio ma anche alla finanza. Mentre molto si sa – e si è scritto – dei nobili nel capoluogo, nulla era stato messo nero su bianco a proposito di Sestri Levante, ma sorprendentemente si scopre che molte vicende erano del tutto collegate. Antonini e la Bernabò fanno un doveroso piacere all’acribìa, che da Tucidide in poi dovrebbe essere il metodo d’azione di ogni storico che si rispetti, e, parallelamente, chiudono la bocca a tutta una serie di vulgate sinora dette e pubblicate, tutte assai distanti dai fatti realmente accaduti.

Per fortuna che c’è ancora, vivaddio, chi fa un lavoro certosino come quello di questo storico, che neppure storico di professione è mai stato. Ma dimostra di esserlo, assai spesso, molto ma molto di più di quelli veri.

Perché lavora con quegli elementi che dominano su tutto: l’amore e la passione.

La scheda
Sandro Antonini (con la collaborazione di Barbara Bernabò)
I Magnifici a Sestri Levante – Presenze nobiliari dal XVI al XVIIII Secolo: una rilettura della storia
Febbraio 2019
Pagine 310 – Euro 20
Internòs Edizioni

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