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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Linguistico a Chiavari: problema risolto… con un canone di affitto in più

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di ALBERTO BRUZZONE

Linguistico a Chiavari: l’accordo verbale con il Seminario vescovile c’è, il sopralluogo da parte dei tecnici della Città Metropolitana è stato positivo, ma ancora manca l’ufficialità. Da settembre le due prime classi della sezione distaccata del ‘Da Vigo’ di Rapallo, per un totale di circa cinquanta iscritti, potranno essere operative nei locali di proprietà della Curia di Chiavari, che ha dato una mano per mettere fine al pasticcio creatosi tra Città Metropolitana di Genova e Regione Liguria.

Quello che ancora non è stato firmato è il contratto di affitto. Per l’ex Provincia, infatti, l’operazione linguistico a Chiavari non parte esattamente con il passo giusto. E, probabilmente, non lo è mai partita.
Fatto sta che l’ente dovrà sobbarcarsi un ulteriore canone di locazione. Soluzione che avrebbe voluto evitare in ogni modo, ‘posteggiando’ le due classi del ‘Da Vigo’ presso istituti già aperti e operativi. Ma sia ‘Caboto’ che ‘Luzzati’ che ‘In Memoria dei Morti per la Patria’ hanno negato gli spazi, adducendo in tutti i casi giuste motivazioni.

Nel frattempo, per mesi il compassato mondo della scuola ha fatto capolino sui media, per questioni quasi esclusivamente politiche e per nulla inerenti alla didattica. E la vertenza non può ancora dirsi conclusa.
Ieri, nel corso del Consiglio Metropolitano, è stata discussa un’interpellanza in merito al Liceo Linguistico a Chiavari presentata dal consigliere di minoranza del Partito Democratico, e sindaco di Coreglia Ligure, Elio Cuneo. Alla quale il sindaco Marco Bucci non ha risposto, passando invece la parola al suo vice Carlo Bagnasco e al consigliere delegato alle Politiche Scolastiche Roberto Cella (entrambi attori principali all’interno di questa vicenda).

Secondo indiscrezioni, Bucci aspetta a rilasciare dichiarazioni perché vuole prima avere il contratto di affitto firmato. I tempi non sono noti. “Ufficialmente – afferma Elio Cuneo – i cinquanta ragazzi iscritti al liceo linguistico di Chiavari non sanno ancora dove dovranno andare. Questa è la realtà e io sono molto deluso sia dalle risposte che ho avuto in Consiglio Metropolitano, sia da come tutta questa vicenda è stata trattata. Qualcuno l’ha gestita in maniera dilettantistica, senza conoscere minimamente il mondo della scuola né le sue dinamiche. Ma come si fa a proporre un indirizzo linguistico, a raccogliere le iscrizioni in tal senso senza avere uno straccio di idea di dove collocare le aule? In genere, bisognerebbe fare il contrario: prima avere il posto, poi mettere a punto l’offerta didattica. Senza contare che, pur tamponando per questo anno, al prossimo, dovendo trovare altre classi, il problema si presenterà di nuovo e ancora più grosso”.

Ma questi sono discorsi che la maggioranza – sia in Regione che in Città Metropolitana – non vuole sentirsi fare. Molto meglio, come fa Carlo Bagnasco, magnificare “l’operazione della Città Metropolitana come valida e di esempio di ascolto per il territorio. Segnalo anche la soddisfazione del sindaco di Chiavari per la nuova succursale ed assicuro che l’Ente sta operando con estrema attenzione in proposito”.
Parole alle quali Roberto Cella aggiunge: “Ringrazio la Regione Liguria e i consiglieri delegati per la scelta di aprire una succursale del linguistico a Chiavari, una decisione figlia di moltissimi incontri con la cittadinanza. Ribadisco che l’amministrazione sta valutando opzioni, per meglio rispondere alla situazione contingente, ed in prospettiva, del ‘Da Vigo’ e degli altri istituti del territorio”.

Dichiarazioni che paiono fumose e assolutamente vuote di contenuti. C’è o non c’è questa succursale a Chiavari? Dove si fa? Dove saranno ospitate le aule? Perché la Curia continua a non dire nulla? A sei mesi dalla prima campanella la situazione è ancora molto incerta. E, ammesso che ci siano accordo e successivo contratto d’affitto, come ci si intende regolare per gli anni successivi?

Una cosa già è certa: che alla fine di questo pasticcio, per un gioco di potere dal quale ora tutti si sfilano, all’insegna del ‘non è colpa di nessuno’, Città Metropolitana dovrà pagare, con soldi pubblici (naturalmente) un ulteriore canone di locazione. Cosa che si sarebbe potuta evitare seguendo la prima opzione: cioè far partire il liceo linguistico ai ‘Morti per la Patria’, istituto che aveva raccolto per primo l’appello dell’ex Provincia, dicendosi disponibile. E invece nulla: non ci possono essere due indirizzi all’interno dello stesso distretto scolastico. Ma ulteriori costi di affitto sì.
E hanno pure la bella faccia di definirlo ‘problema risolto’.

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