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A San Fruttuoso di Camogli si scoprono la storia e la cultura del sito grazie al Fai. Domenica la dodicesima Giornata del Panorama - Piazza Levante

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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

A San Fruttuoso di Camogli si scoprono la storia e la cultura del sito grazie al Fai. Domenica la dodicesima Giornata del Panorama

Queste iniziative divulgative, alcune anche tecniche, avvengono con la collaborazione dell’amministrazione comunale di Camogli e del Parco di Portofino
L'Abbazia di San Fruttuoso di Camogli è sotto la tutela da parte del Fai
L'Abbazia di San Fruttuoso di Camogli è sotto la tutela da parte del Fai
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di ROSA CAPPATO

Trasferire un patrimonio artistico alle generazioni future. È questa la mission del FaiFondo Ambiente Italiano che a San Fruttuoso di Camogli cura uno dei suoi preziosi beni. Si tratta dell’Abbazia e di tutto ciò che la circonda. 

Costeggiando il Parco regionale di Portofino, a cui appartiene anche il territorio camoglino, che dalla città conduce al borgo ‘dei Vip’, incastonata in una piccola insenatura protetta da una torre cinquecentesca, si può ammirare un’architettura ben integrata nel contesto naturale. Si deve all’inaccessibilità del luogo e alla presenza di una sorgente d’acqua dolce la fondazione di una chiesa, in un sito considerato ‘ideale’, nell’VIII secolo d.C. 

Secondo la tradizione, fu il martire Fruttuoso a scegliere la baia, indicandola in sogno a Prospero, vescovo di Tarragona in fuga dalla Spagna invasa dagli Arabi e alla ricerca di un luogo dove portare in salvo le reliquie del Santo. Ricostruita nel X secolo come monastero benedettino, dal 200 l’Abbazia intrecciò le sue sorti con quelle della famiglia Doria che ne modificò l’assetto, costruendo ad esempio il loggiato a due ordini di trifore e trasferendo qui il sepolcreto familiare, fino a quando, nel 1983, Frank ed Orietta Pogson Doria Pamphilj donarono l’Abbazia al FAI. 

Da allora è in corso la tutela di questo complesso articolato su corpi, con caratteristiche molto diverse fra loro, soggetto a cure costanti e che nell’aprile del 2017 ha visto concludersi gli ultimi restauri che hanno liberato e valorizzato la fonte sorgiva su cui venne costruita la torre nolare. Il monastero, con il suo chiostro e le tombe Doria, la chiesa primitiva e la parrocchiale, i reperti archeologici e il piccolo borgo, vale una visita per scoprire l’anima autentica di questo luogo lambito dal mare cristallino. 

Questa del 2025 si è confermata un’estate ricca in tal senso, con appuntamenti culturali che proseguono sino a Natale, in linea di massima programmati in ogni weekend – condizioni meteo marine permettendo. Qui, ad accogliere i visitatori più appassionati, c’è l’architetto Alessandro Capretti, Property Manager dell’Abbazia che, insieme ai suoi collaboratori, è a disposizione per interessanti approfondimenti sulla storia di questo luogo antico, distribuiti su un calendario che copre tutto l’anno, con diverse tipologie di visite. 

“C’è quella classica – spiega Capretti – ‘Ti racconto l’Abbazia’, con Emanuele Gandolfo storico dell’arte, speciale visita dedicata alla conoscenza dell’insediamento di San Fruttuoso attraverso diversi punti di vista: la storia, l’ambiente, la cultura materiale e i restauri”. 

Si scopre l’evoluzione storica e architettonica dell’Abbazia e della vita e attività tradizionali della comunità di pescatori che hanno abitato il borgo. Ci sono le ‘Visite guidate con il Direttore’, un modo diverso per conoscere questo luogo millenario attraverso la testimonianza di chi se ne prende cura ogni giorno: “Espongo le varie tematiche legate al dissesto naturale, in un’ottica programmatica e preventiva delle emergenze idrogeologiche, poiché questo nostro bene è esposto maggiormente agli eventi atmosferici. Ci sono i venti di sud ovest che favoriscono l’aggressione del sale marino sugli intonaci, gli impianti tecnici, la struttura. I venti da Nord invece causano la formazione di muschi e licheni anche, altri aggressori dell’antica Abbazia e per questo motivo occorrono costantemente interventi di manutenzione sino ad arrivare a veri e propri restauri: è questo il compito del Fai. Curare questo bene e informare i nostri associati, chi se ne prende cura. Questa è la mission del Fondo Ambiente Italiano: trasferire questo patrimonio artistico alle generazioni future”. 

Altra visita da non perdere si chiama: ‘Il giardiniere racconta’, dove si approfondiscono altri aspetti differenti ma altrettanto interessanti. Si va alla scoperta delle ricchezze naturalistiche di questo luogo incastonato tra il Parco e l’Area marina Protetta di Portofino, osservando la vegetazione che contraddistingue il panorama che ispirò il pittore divisionista Rubaldo Merello, imparando a riconoscere le piante e distinguere i caratteristici pini d’Aleppo da quelli domestici, da pinoli. “Perchè è utile anche conoscere la cura stessa del verde che circonda l’Abbazia – prosegue il Property Manager -, illustrata da Jacopo Tonni, il ‘giardiniere’ che cura 33 ettari, evitando che diventino macchia incontrollata e spiegando le non poche difficoltà, data l’accessibilità difficoltosa del sito e la convivenza con la fauna selvatica”. 

Un’altra visita ha per titolo ‘Ti racconto il borgo’. Si tratta di una facile passeggiata all’esterno dell’Abbazia che approfondisce la storia e la cultura di questo luogo, “È un viaggio nella cultura immateriale di questa comunità di pescatori sopraggiunti dopo l’abbandono da parte dei benedettini, che cedettero questo bene ai Doria. Sino al 1980 circa, c’erano ancora dei residenti, poi trasferiti dalla famiglia Doria, ma di quella civiltà di pescatori ci sono ancora molte tracce come i macchinari per l’impianto della Tonnarella; i calderoni in rame dove venivano cotte le reti in cotone e benedette due volte l’anno dal parroco di San fruttuoso. In questi calderoni venivano fatte cuocere insieme alla corteccia di Pino, che conferiva un colore scuro e soprattutto la robustezza”. 

Queste iniziative divulgative, alcune anche tecniche, avvengono con la collaborazione dell’amministrazione comunale di Camogli e del Parco di Portofino, istituzioni intenzionate a mantenere il piccolo borgo, poiché nessuno ha mai dimenticato l’alluvione del 1915 che abbatté il fronte della chiesa e, di fatto, formò la spiaggia attuale. Proprio per l’importanza di questo sito, l’anno scorso, l’Ufficio Cultura del Comune di Camogli, a ridosso delle festività natalizie il 23 dicembre 2024 ha formalizzato la propria iscrizione al FAI, diventandone sostenitore, con l’intento di rafforzare un legame esistente da più di 40 anni e impegnandosi per la diffusione di una cultura del rispetto verso la storia, l’arte e l’ambiente, avvicinando cittadini, associazioni e scuole sulla via della promozione e valorizzazione del patrimonio territoriale. Ad avvicendarsi in questi incontri sono perlopiù soci Fai, ma anche molte famiglie e ragazzi giovani, molti universitari. 

“Accogliamo visitatori dai 6 ai 75 anni e anche qualcosa di più – chiude Capretti -, in linea di massima la fascia d’età è tra i 40 e 60”. Tra le domande più frequenti molte riguardano i residenti dal borgo (censiti una ventina) ma effettivi solo un paio, eppure sino agli anni ‘80 era ancora attiva la scuola nella Torre Doria e l’ultimo piano abitato da residenti storici. Tra gli aneddoti più belli nella memoria del manager c’è quello in cui uno dei visitatori, visitando l’ufficio del precedente parroco di San Fruttuoso, Don Carlo Trinca, anche indimenticato docente dell’Istituto Nautico, ha raccontato ai presenti di essere stato sposato proprio da lui. 

Le visite prevedono al massimo 16 partecipanti. Chi è interessato può consultare il sito: www.abbaziadisanfruttuoso.it. Domenica 7 settembre, inoltre, in occasione della 12ma ‘Giornata del Panorama Fai’, speciale visita guidata col direttore, alle ore 13. Sarà possibile approfondire l’evoluzione storico-architettonica del Bene e del borgo. Con l’ausilio di fotografie e cartoline della fine dell’Ottocento e dei primi del ‘900 si scoprirà come è cambiata la percezione del panorama a seguito degli interventi antropici e degli eventi naturali che hanno contraddistinto oltre 1000 anni di storia di questo luogo meraviglioso. Alle 14 sarà poi proposta una semplice passeggiata con le guide del Parco di Portofino, di 1 ora e 30 minuti, adatta a tutti. In caso di condizioni meteo marine avverse e sospensione del servizio battelli da Camogli l’evento sarà annullato. Per ulteriori informazioni: tel. 0185 772703; fai.sanfruttuoso@fondoambiente.it.

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