di DANILO SANGUINETI
Dalla città più sportiva del Levante – ovviamente Recco – non poteva che uscire un super sportivo che ha conquistato l’ambito onore di essere dentro il team azzurro alle prossime Olimpiadi invernali, Milano Cortina 2026.
Non è certo una novità che Luigi Massone sia considerato preparatore atletico di altissimo livello, ma è un’ulteriore conferma della bontà del suo metodo e delle sue teorie il fatto che sia stato chiamato dal Cio per l’evento mondiale che l’Italia ospiterà tra pochi mesi.
Massone, preparatore atletico con una lunga carriera multidisciplinare, è rientrato nella rosa dei primi dieci trainer a livello internazionale che supporteranno gli atleti provenienti da tutto il mondo alle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. L’ingresso nella ‘top ten’ gli ha permesso di scegliere Livigno – dove verranno assegnate ben 26 medaglie olimpiche, nelle discipline snowboard e freestyle – come sede per preparare gli atleti.
“La convocazione di Luigi Massone rappresenta non solo un’importante opportunità professionale, ma anche un motivo di orgoglio per la nostra città. Le sue competenze saranno messe al servizio degli atleti in un contesto internazionale di grande rilevanza. Congratulazioni Luigi, anche questa volta la città sarà con te” commenta il sindaco di Recco Carlo Gandolfo.
Luigi Massone, che ha uno studio professionale per preparazioni atletiche personalizzate, ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale con delega allo sport durante la prima amministrazione Gandolfo.
Il percorso di Massone si era già consolidato a livello internazionale con la selezione, nel giugno 2024, come preparatore atletico per il Villaggio Olimpico di Parigi 2024. La sua carriera vanta inoltre collaborazioni con importanti realtà sportive come Rari Nantes Camogli, Pro Recco Rugby, Pro Recco Pallavolo, Pro Recco Triathlon e US Sestri Levante calcio.
Ed è unico che oltre a predicare razzola parecchio bene dato che è un triatleta di alto livello. Dell’allenamento e dello stare in forma ha fatto una ragione di vita. “A quarantaquattro anni ho la fortuna, o la sfortuna dipende da come la vedete, di essere ancora un atleta quindi quando sto “dall’altra parte della barricata” sono in grado di capire e comprendere meglio le dinamiche dell’agonista, dello sportivo di alto livello. E penso di poter ripetere l’esperienza esaltante di Parigi 2024. Trovarsi in mezzo ad atleti di quel livello, condividere le loro emozioni, le loro gioie, e le loro delusioni anche, è stato qualcosa di indimenticabile. E sono certo che a Livigno accumulerò un altro bagaglio di sensazioni ed esperienze che valgono un’intera vita di lavoro”.