di DANILO SANGUINETI
Il nome, geniale crasi che sfocia nella paronomasia, basterebbe per attirare l’attenzione. La Psv Eindhovena, squadra di calcio di dilettanti assoluti, che richiama uno dei più blasonati club di football olandesi, il PSV (ossia Unione sportiva Philips in olandese) di Eindhoven. Invece in italiano impossibile non cogliere l’irrituale e sorridente, per fortuna, richiamo a una situazione purtroppo quotidiana per molti dei suoi giocatori, costretti a fare lo slalom e dribblare insidiosi morbi, malanni molto seri e relative lunghe terapie. Una dimostrazione pratica che un atteggiamento ironico, spesso autoironico, è, come sanno terapisti e psicologi, stimolo potente per il malato, una ragione in più per continuare a combattere la sua battaglia. Le vittorie del fisico cominciano nella testa, diceva un allenatore d’antan.
A proposito di tecnici, l’ideatore, organizzatore e tecnico (come ci tiene a sottolineare non rinuncerebbe alla sua panchina per tutti gli ingaggi degli sceicchi del mondo…) è il dottor Massimo Conte, genovese, residente a Chiavari, Responsabile CAS Neuroblastoma Regione Liguria nell’Istituto Giannina Gaslini oltre che vicepresidente dell’Associazione Italiana per la lotta al Neoblastoma.
Nel 2018 gli venne l’idea di far convergere in una squadra le storie di tanti pazienti del suo reparto, e di accompagnarli con altri che da quel reparto dove si curano malattie serissime erano usciti guariti. “Ho avuto la fortuna di avere accanto colleghi e assistenti sanitari che hanno creduto in questo progetto. Ancora oggi sono con noi due infermiere del Day Hospital e quattro persone del reparto amministrativo del Gaslini. Ma il cuore dell’impresa è la trentina di ragazzi e ragazze che scendono in campo”. Perché la squadra di calcio PSV Eindhovena non è solo una bella idea senza applicazione pratica ma un team che disputa tornei in giro per lo Stivale e che si impegna al massimo per vincerli.
“La squadra che si è voluta chiamare così proprio per sdrammatizzare – conferma il dottor Conte – è costituita da ragazzi e ragazze in cura o guariti per una patologia emato/oncologica. Da sette anni partecipa a tornei in giro per l’Italia per far conoscere l’oncologia pediatrica e stimolare la ricerca scientifica in questo campo. La squadra è del tutto auto-gestita, si basa sui contributi delle persone di buona volontà e sulla disponibilità di enti ed organi che ci prestano mezzi per andare in trasferta e rifornirci dei materiali di gioco indispensabile, dai palloni alle divise di gioco”.
Neppure a dirlo i fondi a disposizione sono piuttosto pochi. “Se ci basassimo sull’entusiasmo dei nostri calciatori saremmo in campo ogni domenica. Invece dobbiamo selezionare gli appuntamenti. Per esempio dal 26 al 28 settembre parteciperemo a Milano alla sesta edizione della Winner’s Cup, torneo a 18 squadre organizzato dalla società calcio Inter. A tal fine avremmo bisogno di mezzo di trasporto per circa venti persone tra giocatori e staff per raggiungere la sede del torneo e successivo rientro su Genova con partenza il 26 nel pomeriggio e rientro la mattina del 28 settembre”.
L’anno scorso fu l’Arma dei Carabinieri ad offrire questo servizio con grande disponibilità ed entusiasmo. “Aveva seguito tutto l’iter il capitano De Vito della stazione di Sturla, speriamo di poter replicare la sinergia per la prossima edizione della Winner’s Cup”.
Il messaggio, potente, che la PSV Eindhovena veicola è che il tumore, anche il più insidioso e il più ingiusto (perché colpisce i più piccoli), può essere sconfitto. sottolinea che essere malati non significa essere condannati a una vita dimezzata. Sembrerebbe cosa degna di essere sponsorizzata. O interessano solo i club milionari (spesso solo di facciata) che assicurano un positivo…feedback?