di DANILO SANGUINETI
Il mare, oltre che viverlo, bisognerebbe anche capirlo. E non c’è forse modo migliore – se si è costretti a stare “a secco”, in terra, come dicono i lupi di mare – che quello di ascoltare le storie e i racconti di persone che hanno solcato in lungo e in largo i sette mari o che hanno studiato tutto ciò che è attinente a barche e porti, e che vogliono illustrare le loro particolari esperienze, a condividerle con un gran numero di persone.
La rassegna culturale “Uomini e Navi”, organizzata con cadenza annuale dalla Lega Navale Italiana, sezione di Chiavari e Lavagna, riscuote un tale successo – come si può dedurre dagli incontri delle scorse settimane – da rappresentare un appuntamento irrinunciabile per coloro che non si limitano a sguazzare nel liquido o a saltare sulla prima cosa che galleggia, ma che vogliono comprendere la peculiarità delle vite trascorse sulle onde. Percorsi esistenziali che, snodandosi attraverso le correnti, raggiungono porti imprevisti.
La rassegna culturale festeggia con un calendario lungo quattro mesi, da dicembre a marzo, la 17esima edizione. Il ciclo di incontri si avvale del patrocinio del Comune di Chiavari con la partecipazione di Marina Chiavari, Acquario Costa, C.S.T.N. (Centro Studi Tradizioni Nautiche) e Liguria Together, e con il sostegno di Vivai Devoto.
Il mese scorso Guido Gnone (coordinatore scientifico dell’Acquario di Genova e della Fondazione Acquario di Genova e responsabile di Intercet) ha parlato di un tema più che attuale: “Come sta cambiando il nostro mare e gli effetti del cambiamento climatico sul Mediterraneo”.
“Il Mediterraneo è un mare semichiuso, incastonato tra Eurasia e Africa e collegato all’Oceano Atlantico attraverso un canale naturale largo solo 14 chilometri, lo Stretto di Gibilterra – ha spiegato Gnone – È considerato un mare oligotrofico ma, grazie alla sua storia geologica e alla sua particolare conformazione, ospita oltre 17mila specie marine. Tuttavia, le stesse caratteristiche che rendono il Mar Mediterraneo così ricco di diversità lo rendono anche più vulnerabile. Le sue coste sono tra le più popolose del globo, il traffico marittimo è intenso, le risorse marine sono super sfruttate. Inoltre, il cambiamento climatico sembra avere un’evoluzione più rapida e più intensa nelle regioni mediterranee: il flusso di nutrienti trasportati dai grandi fiumi si riduce a causa della siccità, mentre le acque superficiali diventano sempre più calde. Perché succede tutto questo e quali potranno essere le conseguenze per l’ambiente marino?”.
Nel secondo sabato del mese, 11 gennaio, alle ore 17 toccherà a Giorgio Getto Viarengo parlare di “Tigullio Mediterraneo. Marinai, pescatori e naviganti nel segno di Sant’Erasmo“, titolo tra l’altro del suo ultimo libro. Ingresso libero e aperto a tutti.
A contraddistinguere gli incontri della rassegna sono quindi l’uomo e il mare osservati da diversi punti di vista: fatti, immagini e racconti di naviganti nella storia e contemporanei. Non solo parole e proiezioni, alcuni appuntamenti avranno anche una loro esposizione e i presenti potranno toccare con mano quanto da loro raccontato. Quest’anno sono diversi i nuovi relatori coinvolti, tra queste anche alcune donne particolarmente apprezzate dal pubblico.
Sabato 18 gennaio “Storia dell’Associazione del Leudo ” a cura di Giorgio Traversaro, sabato 25 gennaio “Dalla Terra al Mare” a cura di Federica Bisanti.
Gli eventi – nove in tutto – si svolgeranno sempre il sabato alle ore 17 al porto turistico di Chiavari, tra il box 51, sede della LNI e il coinvolgimento del Magazzino culturale della LNI al box numero 36. Anche quest’anno, inoltre, il ciclo “Uomini e Navi” è gemellato culturalmente al C.S.T.N. (Centro Studi Tradizioni Nautiche), Istituto culturale della Presidenza Nazionale della Lega Navale Italiana riconosciuto dalla FIV quale Istituzione culturale di interesse federale.