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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Depuratore di Chiavari: una vittoria di pochi tenaci e coraggiosi per il bene di tutti. L’arroganza del potere si può vincere

L’impressione, molto triste, è che la maggioranza dei chiavaresi fosse soprattutto preoccupata di non disturbare il “manovratore”, anche a fronte di decisioni gravemente sbagliate
Il progetto del depuratore alla Colmata di Chiavari è stato bocciato dal Tar Liguria
Il progetto del depuratore alla Colmata di Chiavari è stato bocciato dal Tar Liguria
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di ANTONIO GOZZI

Una sentenza del TAR della Liguria ha annullato il provvedimento della Regione Liguria che autorizzava la realizzazione del mega depuratore sull’area di Colmata a Chiavari.

Una decisione di estrema importanza questa del TAR, perché, speriamo, mette la parola fine ad una vicenda segnata da gravi errori dell’attuale Amministrazione di Chiavari, che con un preciso atto urbanistico aveva localizzato nell’area di Colmata il mega depuratore di vallata. Una scelta sciagurata per una serie di ragioni che più volte abbiamo esposto da queste pagine ma che è bene ricordare.

  • Collocazione sbagliata nell’area più pregiata e più strategica per il futuro della città, che ne avrebbe mutilato l’utilizzo e lo sviluppo per i vincoli che la presenza di un depuratore comporta, come la stessa sentenza del TAR sottolinea, e la cui violazione è risultata alla base della decisione dei giudici amministrativi;
  • Collocazione sbagliata anche perché l’impianto era previsto a “fil di banchina” e in faccia al mare, con il rischio di gravi danneggiamenti dovuti alle fortissime mareggiate che, anche recentemente, hanno colpito quella parte di litorale;
  • Costi enormi, sia per le ingenti spese dovute alle opere di difesa a mare dell’impianto sia per gli interventi compensativi come il parcheggio sotterraneo (tutti costi a carico degli utenti); 
  • Infine, tecnologia del depuratore datata, molto energivora, molto costosa per le manutenzioni, e non adatta alla variabilità numerica estate/inverno della popolazione tipica delle zone turistiche come le nostre. 

Si è trattato pure di una scelta gravata da pesanti errori di forma e di progettazione, come sottolineato dal TAR, che ha dimostrato, per fortuna in questo caso, l’incapacità della Giunta Segalerba-Messuti di assumere provvedimenti e decisioni anche formalmente corretti.

La decisione del TAR Liguria premia la tenacia e il coraggio di pochi cittadini chiavaresi che si sono opposti fin dall’inizio alla scelta scellerata dell’Amministrazione Comunale e l’hanno contrastata senza sosta, trovando il solo convinto appoggio di ‘Piazza Levante’ e promuovendo il ricorso al Giudice Amministrativo che alla fine ha dato loro ragione.

Premia anche la grande bravura dell’avvocato Enrica Croci del foro di Genova, già allieva dell’indimenticato Beppe Pericu, che con grande passione e professionalità ha difeso davanti al TAR le ragioni del NO al Depuratore in Colmata.

Oggi tutti ci fanno i complimenti per la battaglia vinta.

Con un po’ di tristezza ci sovviene la famosa massima di Flaiano secondo la quale il popolo italiano è sempre pronto a soccorrere i vincitori. Ma chi dobbiamo davvero ringraziare per esserci stato accanto? 

In realtà per molto tempo siamo stati soli in questa battaglia, attaccati e derisi dall’Amministrazione comunale nel sostanziale silenzio ed indifferenza di gran parte della cittadinanza, che a dire il vero non era certo stata accuratamente informata.

Poi, a poco a poco, grazie anche al grande lavoro del Comitato “NO al Depuratore in Colmata” sono state raccolte quasi 3000 firme di cittadini chiavaresi contrari alla realizzazione del Depuratore, non pochi dei quali avevano votato ‘Avanti Chiavari’; si è in tal modo creato un movimento di opinione che ha fatto sì che oggi l’Amministrazione Comunale, con un gesto di intelligenza e di convenienza politica,  abbia dichiarato di non voler fare ricorso contro la decisione del TAR, ed ha annunciato che del depuratore in Colmata non si parlerà più. 

Le forze politiche, al livello regionale che poi era quello che contava, non hanno quasi fatto sentire la loro voce: a sinistra, eccezion fatta per il M5S, che si è speso anche al parlamento europeo, le prese di posizione sono state deboli e tardive, a volte pre-elettorali; a destra sono state nulle, ed hanno sostanzialmente avallato le decisioni della Città Metropolitana e della Regione nell’andare avanti a tutti i costi su un progetto sbagliato. Con l’eccezione, gli va riconosciuto, del consigliere regionale della Lega Sandro Garibaldi.

È vero che a livello locale non è stato così, e che sia pure con tanta fatica il Comitato del NO ha raccolto il sostegno almeno formale di tutte le forze politiche chiavaresi eccezion fatta per Avanti Chiavari e Partecip@ttiva, di cui l’Amministrazione Comunale è espressione.

‘Piazza Levante’ negli ultimi anni ha promosso un confronto sia con Toti che con Bucci. Toti, sbagliando, ha sempre mantenuto una posizione favorevole alla realizzazione del Depuratore in Colmata; Bucci ha ripetuto più volte che il depuratore va fatto ma che la scelta di localizzazione dipendeva e dipende solo dal Comune di Chiavari e quindi oggi, come neo presidente della Regione, dovrebbe prendere atto della decisione dell’Amministrazione chiavarese. Tra le forze di sinistra il Pd in particolare si è svegliato tardi e a livello locale resta assai confuso, se è vero che il suo segretario della Federazione del Tigullio, Alessio Chiappe, contesta la decisione del Comune di Chiavari di non opporre appello alla sentenza del TAR. 

Non siamo stati aiutati in questa battaglia dalle categorie economiche, commercianti e albergatori, che erano le più interessate a non avere un mostro impiantistico ed ecologico nella zona più turistica della città; i pochi singoli operatori che con coraggio si sono esposti si sono così trovati isolati rispetto ai loro stessi ‘colleghi’. Non siamo stati aiutati dalle Organizzazioni sindacali né da Confindustria, che sull’argomento depuratore hanno mantenuto un imbarazzato silenzio. Prestigiose istituzioni cittadine come la Società Economica non hanno ritenuto opportuno organizzare né ospitare confronti e dibattiti sull’argomento. Il ‘Bandolo’ per un incontro sul tema si è affittato l’unico cinema rimasto in città, il ‘Mignon’. Noi di ‘Piazza Levante’ dobbiamo dire grazie al Vescovo, sua Eccellenza Devasini, che è l’unico che ci ha ascoltato con interesse, per aver accolto il nostro convegno sul depuratore al Teatro Caritas. Anche ‘Telepace’, l’emittente della Diocesi, ha contribuito significativamente a mantenere informata la cittadinanza. 

Un grazie va anche a Francesco Cozzi, che come Difensore Civico ha ascoltato le preoccupazioni del Comitato ed ha preso posizione sui rischi di inquinamento nel sottosuolo della Colmata.

L’impressione, molto triste, è che invece la maggioranza dei chiavaresi fosse soprattutto preoccupata di non disturbare il “manovratore”, anche quando era chiarissimo che chi comanda in città aveva preso decisioni gravemente sbagliate per il futuro di Chiavari e dei suoi cittadini.

Questa vicenda, e gli sviluppi che sta prendendo, ci dicono invece che quando un potere prende decisioni sbagliate e non trasparenti, e si dimostra arrogante e vendicativo, la risposta non può e non deve essere quella di appiattirsi nel silenzio per timore di ritorsioni, perché nella paura e nel silenzio si rafforzano i prepotenti. Chi si fa pecora, insomma, il lupo se lo mangia.

Siamo una città di orgogliose tradizioni risorgimentali, in cui l’impegno civico ed il coraggio delle opinioni devono essere un bene comune. Ricordiamocelo più spesso, la vicenda del depuratore dimostra che ne vale la pena.

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