di DANILO SANGUINETI
Ennesimo dardo tolto dalla faretra, ennesimo centro, ennesimo trofeo che faticherà ad occupare uno spazio nella stracolma bacheca in casa di Cinzia Noziglia campionessa dell’arco senza più confini che da Zoagli continua a sfrecciare (è proprio il caso di dirlo) verso l’intero mondo.
La portacolori della squadra nazionale, partita dagli Arcieri del Tigullio per conquistare il mondo (ed è di nuovo il caso di dirlo) ha infatti recentemente contribuito all’ennesimo successo nei Campionati Mondiali 3D, ossia del tiro a figure tridimensionali. Quest’anno si sono svolti a Mokrice in Croazia. La zoagliese si presentava come campione uscente della specialità arco nudo singolare. Ha confermato la sua supremazia stravincendo il torneo: nella finalissima prevale 62-52 contro la finlandese Jalko: sempre in svantaggio operava il sorpasso (cioè metteva la freccia…) proprio alle ultime due frecce, tirate dall’avversaria sul bersaglio sbagliato! Era l’ottavo titolo iridato in carriera nell’arco nido. Come antipasto aveva trascinato anche la squadra nella competizione per team: dopo i successi del 2013 a Sassari e del 2017 a Robion la squadra non era più riuscita a mettere le mani sull’oro. In Croazia ci ha pensato Super Cinzia che ha incoraggiato e sostenuto Luana Bassi, Irene Franchini e Sabrina Vannini. La finale ha visto l’Italia battere l’Austria con una prestazione maiuscola: 150-131.
Si è così concluso un 2024 che ha visto Cinzia migliorare ancora sotto ogni profilo: basti pensare al record mondiale di febbraio, sempre in Croazia ma a Varazdin per i Campionati Europei Indoor. Nel turno di qualifica sulle 60 frecce totalizzava 556 punti, superando di quattro lunghezze la migliore prestazione mondiale risalente al febbraio 2023 della svedese Lina Bjorklund. Nemmeno a dire che nella finale per il titolo non ha avuto rivali.
L’infallibile arciera fa centro anche fuori dal campo di gara. Mercoledì 20 novembre è stata protagonista dell’’incontro “Donne e Sport: 5 storie al femminile” nell’ambito del palinsesto di “Genova 2024 Capitale Europea dello Sport”. Nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi ha parlato di maternità, femminilità, competitività, sfida al conformismo e le sfide della vita post agonistica assieme ad altre quattro campionesse: Marta Murru (sincronetta della nazionale e giovanissima mamma che si divide tra casa e piscina), Martina Carraro (Stella del nuoto che ha saputo vincere a livello internazionale e partecipare a due Olimpiadi), Silvia Terracciano (campionessa di sci nautico ma anche avvocata e giornalista) e Ornella Marchese (campionessa di pallavolo che dopo la carriera con ben 148 presenze in Nazionale, ha fondato una società sportiva per trasmettere la sua passione i suoi valori). Nel suo intervento ha messo in luce un aspetto poco noto ma che sta sempre più prendendo campo nello sport, le gare miste ossia in team dove le donne gareggiano al fianco degli uomini. Lei del mix-team azzurro è una delle titolari più affidabili.