Glocal… no social
Settimanale di attualità, economia e sport

Ultima edizione

Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

‘Nel corso del tempo’, la mostra di Sturla, Bocchieri e Careggio assolutamente da vedere e da meditare

La recensione di Sandro Frera: “Il colore in Sturla è quasi lavato, mentre nelle sue allieve esso è presente, in alcuni casi dolorosamente presente”
La mostra ‘Nel corso del tempo’ allestita alla Galleria Grasso di Chiavari
La mostra ‘Nel corso del tempo’ allestita alla Galleria Grasso di Chiavari
Condividi su

di SANDRO FRERA *

Fino al 1° dicembre è aperta presso la Galleria Grasso della Società Economica di Chiavari la mostra dal titolo ‘Nel corso del tempo’ che espone opere di Sturla, di Bocchieri e di Careggio. Da vedere.

Una ventina di opere con prevalenza per quelle di Luiso Sturla, ma ben rappresentata anche l’opera delle sue due amiche e allieve Marina Bocchieri e Angela Careggio.

Dal confronto tra questi tre esponenti dell’informale emerge con chiarezza ciò che rende unica l’arte di Sturla: la leggerezza.

Non che le opere della Bocchieri e della Careggio siano eccessivamente materiche o troppo costruite, tutt’altro, ma quelle di Sturla sono enormemente più leggere e per quella via oniriche e poetiche.

Il colore in Sturla è quasi lavato, mentre nelle sue allieve esso è presente, in alcuni casi dolorosamente presente. E questa leggerezza tecnica di Sturla è particolarmente apprezzabile (e apprezzato) se si pensa che la tecnica utilizzata è la stessa per tutti e tre, ovvero l’olio su tela, tecnica questa che se non controllata a dovere può portare ad esiti particolarmente pesanti. Risultato che per la verità non è proprio neanche di Careggio o Bocchieri, ma fatto sta che le tele di Sturla sono più leggere, più intimamente oniriche.

Luiso Sturla sembra adottare quella tecnica in levare che Ugolini mi fece apprezzare in alcuni Cezanne.

Tutto questo non per sminuire il valore delle altre opere presenti, ma per delinearne le differenze. La voce di Sturla con gli anni si è fatta tanto precisa e pura che anche quando usa colori più accesi (i rossi ad esempio di Dispersi Inseguimenti) non urla, ma sussurra, canta. Questa proprietà che gli era propria già alcuni anni fa, qui si è fatto via via del tutto evidente.

Tra le due amiche e allieve è la Bocchieri a seguirne meglio questa lezione, ma le sue composizioni sono spesso più geometricamente costruite e quindi risultano di conseguenza più strutturate e solide e da questo punto di vista un poco più pesanti. La necessità di immergere le figure in uno spazio è ovviamente sentita sempre da tutti gli artisti. Sturla accenna allo spazio, lo lascia intuire. La Bocchieri invece lo definisce con una campitura resa evidente da linee maggiormente marcate.

Nella Careggio, invece, si avvertono note anche di altri grandi maestri. Vedova, per esempio, specie quello degli anni sessanta o Afro. Le composizioni della Careggio si allargano e si espandono in conflitti di colori e linee che agitano la superficie e di lì l’animo di chi le gode.

In ogni caso mostra che va vista e gustata con la calma e il piacere che viene dalla qualità della pittura.

Galleria Grasso, piazza San Giovanni 3. Fino al 1° Dicembre. Dal martedì al venerdì dalle 15,30 alle 19, e nei fine settimana con orari 10-12,30 e 15,30-19.

(* ideatore e promotore del progetto ‘Prima i lettori’)

Ultimi video

Intervista a Simone Franceschi, vicesindaco della Città Metropolitana: “Nessun fermo ai lavori sull’argine dell’Entella"
"Ancora nessuna ufficialità sulle alternative al depuratore in colmata. Se Chiavari dispone di elementi utili, ce li comunichi”
Chiavari, la variante al Puc divide: opposizione all’attacco, depuratore ancora al centro del dibattito. Silvia Garibaldi abbandona l’aula
“Provvedimento 'illegittimo e irricevibile', errori marchiani che rendono fragile la posizione contraria alla costruzione del depuratore in colmata"

Altri articoli

Goliarda Sapienza e l’arte della libertà in 'Fuori' di Mario Martone

Giudicato scialbo e scarsamente coerente dalla critica internazionale, il film ha invece ricevuto plausi dai nostri commentatori

Il Nibbio: esce al cinema l’appassionante film sull’uccisione di Nicola Calipari in Iraq, nella missione per salvare Giuliana Sgrena

Il merito principale della pellicola è quello di ricordare un uomo e un servitore dello Stato, partendo dalla voglia di narrare la vita semplice di un marito, di un padre e di un lavoratore