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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

I pescatori della FIMA Chiavari ripopolano il lago di Pian Sapeio con la loro intensa e fondamentale attività

Il presidente Umberto Righi: “Le operazioni di trasferimento si sono svolte con l’appoggio della vasca con ossigeno e guardie della FIPSAS che oltre al trasporto avevano il compito di redigere il verbale ufficiale”
I pescatori della FIMA Chiavari hanno anche una funzione ambientale
I pescatori della FIMA Chiavari hanno anche una funzione ambientale
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di DANILO SANGUINETI

I pescatori sono l’avanguardia di un esercito agguerrito che mette assieme in una alleanza strana ma indispensabile gli ecologisti ed i difensori del territorio. Non sembra quindi assurdo che tra le principali attività della FIMA Chiavari, la società di pesca sportiva più importante del Levante, ci sia proteggere i corsi d’acqua, dall’entroterra fino alla costa. I loro sforzi sono tali da farli assurgere a vere e proprie guardie del territorio a loro assegnato.

Il presidente FIMA Umberto Righi spiega: “Con il Decreto 3099 del 8/5/2024 la Regione ha autorizzato la FIMA ad organizzare battute di pesca riservando il lago di Pian Sapeio dal 1° giugno sino al 6 ottobre a tale attività di cattura e raggiungere il maggior numero di trasferimenti di tutto il pesce sceso con lo svaso e presente numeroso nel lago”. 

Pescatori che pescano ma solo provvisoriamente. Incredibile a dirsi e sorprendente per come ci riescono: “Le operazioni di trasferimento si sono svolte con l’appoggio della vasca con ossigeno e guardie della FIPSAS che oltre al trasporto avevano il compito di redigere il verbale ufficiale di trasferimento con tanto di pesi e foto di ogni singola carpa, tinca e cattura di altra specie, con annesso elenco dei volontari FIMA presenti tale giorno, e così via per tutti i giorni dove era organizzata la battuta di pesca, con utilizzo degli attrezzi previsti dalla legge”.

Parlare di catturare e poi trasferire pesci di 10 e 15 kg, è facile a dirlo, ma complicato farlo. “C’era da salvaguardare l’incolumità del pesce, evitando ogni stress per manipolazioni errate, sfregamenti, colpi e ferite esterne ed interne ad organi vitali. Le operazioni di carico del pesce e trasporto delle attrezzature dovevano essere agevolate con l’accesso dei veicoli adibiti a tali compiti accedendo nelle strade private di Tirreno Power. Raggiungendo anche le rive del lago Pian Sapeio, pur dovendo percorrere a piedi i sentieri che contornano il lago per raggiungere il pickup dotato di cisterna e ossigeno”. E i pesca-guardiani avevano il materiale necessario. “Sono risultate utilissime le borse da pesa e trasporto fornite da SERT/Garbolino/Prowess (sponsor FIMA) e utilizzate già nello svaso di agosto. Tutto questo si è potuto fare e si potrà ancora fare in virtù di una convenzione fatta tra Tirreno Power e FIMA che autorizza l’accesso dei mezzi di appoggio per l’intera durata delle attività di recupero ittico del 2024 nelle strade sterrate che portano al lago Pian Sapeio”.

Questo sarebbe già un buon traguardo raggiunto, ma quelli di FIMA hanno voluto… esagerare. “Noi siamo esigenti – sogghigna Umberto Righi – e parlando all’orecchio ad ogni carpa e tinca portata su, gli abbiamo chiesto di “deporre le uova”; cosa fatta e concepita, con la nascita di diverse decine di migliaia di piccole carpette e tinchette. Occhi esperti e pure telecamere RAI le hanno filmate, lungo il perimetro del lago in poche spanne d’acqua, in numerosi branchi, sfuggenti ad ombre e movimenti. Per cui ora possiamo dire di aver raggiunto il “primo traguardo”, ma come si sa, da bravi “genitori”, osservando ancora tante “nostre bambine” nuotare nel Pian Sapeio, abbiamo chiesto a Regione di autorizzare in deroga al Divieto di proseguire le battute di cattura per tutto ottobre e novembre”.

E così è stato. “Proprio in considerazione dell’ottimo traguardo raggiunto la Regione ha concesso la proroga, in quanto tutte le parti coinvolte (Regione, Tirreno Power, FIPSAS e FIMA) considerano molto importante portare in salvo “il patrimonio ittico selvatico e nativo del Giacopiane”, anche perché non va dimenticato che rischierebbe di andare a morte certa visto che nel 2025 Pian Sapeio dovrà essere svasato totalmente per dragaggio e altre manutenzioni”. Un successo totale? No, purtroppo perché dei rivali dei pesca sportivi spietatamente efficienti si sono messi di traverso. “I ciprinidi e trote, presenti massicciamente nel post svaso di agosto 2023, “non ci sono più”. Sono stati sterminati dai 48 cormorani presenti al lago da ottobre sino a marzo. In pratica ogni pesce dal chilo di peso in giù, compreso le trote immesse da Tirreno Power e le iridee e fario scese dal Giacopiane, è stato il pasto dei cormorani per tutto l’inverno, si sono salvati solo cavedani giganti e pochissime scardolone, già riportate a Giacopiane”.

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