di DANILO SANGUINETI
Più di ogni trofeo, più di ogni vittoria per una società di pesca sportiva di rilevanza e dalla storia importante come la Fi.Ma Chiavari conta la continuità dirigenziale. Continuità assicurata dalla rielezione di Umberto Righi alla presidenza del consiglio direttivo.
Righi è del sodalizio chiavarese, oltre che il carismatico timoniere, anche l’anima di ogni evento, agonistico e non. Che non abbia smarrito l’entusiasmo è troppo importante soprattutto in questo momento di delicata transizione. In un’annata complicata – cambio di sede, variazioni nei regolamenti, guai meteorologici ed ambientali – sarebbe facile smarrire la bussola se di guardia non restasse il dinamico dirigente.
La “carriera” di presidente della Pescasportiva Fiume-Mare Chiavari si allunga al sesto mandato consecutivo. Righi è in carica dall’ormai lontano 2004. “Venti anni, veramente tanti. Soprattutto perché gli ultimi sono stati anni difficili per le società di pesca. Il mio impegno sarà sempre mirato a mantenere alto il valore della società che amministro da un ventennio in qualità di legale rappresentante, non solo nel rispetto delle regole statutarie, ma seguendo quei principi di serietà e legalità che ho appreso guardando alla trentennale presidenza della Famiglia Lanata”. Una frequentazione durata dal 1969 al 2003, “Sono entrato da “bimbetto” in società come “allievo 15enne” e sono maturato agonisticamente a fianco dei tanti campioni e allo “Zio Pino” (Giuseppe Lanata) che ci ha sempre fatto compagnia in giro per l’Italia come un fratello maggiore, trasmettendoci appunto i principi di serietà e professionalità sportiva.
Righi negli anni è rimasto sempre al suo fianco, comprendere le logiche gestionali delle acque interne e della promozione della pesca sportiva e ricreativa. “E se lo “Zio Pino” era per me il fratello grande, il presidente Alfredo Lanata era “Nonno Dino”, il nonno che io non ho potuto mai conoscere perché mancato l’anno prima che nascessi, per me instancabile fonte di importantissimi consigli, idee e pensieri, quando entravi in negozio non mancavano i suggerimenti tecnici o gestionali, imparavi anche solo osservando come si proponeva con i clienti, con i soci pescatori e come sapeva coinvolgerti nei progetti sempre innovativi. Oggi è tutto più difficile, ma devo ringraziare questi due grandi maestri se riesco a tenere in piedi amministrativamente la Fi.Ma Chiavari”.
Nel tempo Righi ha sviluppato una politica tutta sua. “È vero, oggi in ciò che faccio ci metto molto del mio, ma un grande merito va anche ai componenti del Direttivo Fi.Ma, che in buona parte si sono ricandidati per il prossimo quadriennio, sintomo di stima e affiatamento reciproco. Il percorso gestionale futuro è già tracciato: i vari consiglieri seguiranno i settori agonistici di specialità, chi insieme a me la contabilità, chi i rapporti con l’amministrazione (speriamo di tornare al più presto nei nostri locali alla Foce dell’Entella, all’ombra della piscina del Lido di Chiavari), chi sarà per me fonte del sapere, della storia della vita del passato societario e del territorio, e chi dovrà aiutarmi a tenere alto il numero dei soci con iniziative, manifestazioni, didattica e promozione del tesseramento”.
Il presidente Righi non può certo sedersi sugli allori. “Sono tempi duri per la pesca, restrizioni sui ripopolamenti di trote adulte, zero semine regionali e fuga di licenze, torrenti spopolati dai cormorani, spianati da ruspe e prosciugati da acquedotti con pompaggi eccessivi. La costante pazienza dei pescatori sta vacillando di fronte allo stallo delle amministrazioni che non prendono posizione o non investono denari sul potenziamento degli incubatoi di valle, per avere vasche di accrescimento e prodursi in proprio le trote da ripopolamento”.
Righi ha una competenza assoluta in materia: “Lo dico con convinzione perché ho maturato una certa esperienza nel gestire un incubatoio dal 2009 e dopo 15 anni posso capire quanto sia limitato il potenziale con strutture ferme a 50 anni fa. Il futuro della pesca alla trota sarà avere incubatoi strutturalmente moderni collegati in serie tra loro per aumentarne la produzione di uova e di accrescimento. Poi lavorare seriamente alle sorgenti, negli affluenti con monitoraggio degli accrescimenti ed adattabilità del materiale immesso da giovane, sino a controllare se dopo tre anni si è riprodotto autonomamente. Autoriprodursi sarà il futuro delle nostre trote e delle nostre valli, le immissioni di novellame dovranno essere fatte a ciclo ogni tre anni o solo come ripristino in caso di gravi calamità (alluvioni) Ci sarà da lavorare anche nella gestione dei tratti principali di fondovalle, creando zone di pesca turistica, Zone a regolamentazione speciale “No Kill”, rendere agibile il Lago di Malanotte, riportando pesci e pesca Tante cose da fare e tante idee da poter realizzare. Io, come sempre, ci sono”.
IL DIRETTORIO DELLA FI.MA. CHIAVARI. Roberto Scarpenti, riconfermato, vice-presidente, Alba Rossi doppio (segretario/tesoriere), Davide Gazzolo, riconfermato consigliere, Valerio Govi, riconfermato consigliere, Giuseppe Lanata, rieletto consigliere, Claudio Marino, riconfermato consigliere, Paolo Mosto, riconfermato consigliere, Jacopo Pagliani, riconfermato consigliere, Francesco Palomba, neo eletto consigliere.