di ALESSANDRA FONTANA
“La tradizione non consiste nel mantenere le ceneri ma nel mantenere viva una fiamma”. Lo sanno molto bene i paesi della Val d’Aveto, e dell’entroterra in generale, che ogni anno si adoperano per realizzare feste che coniugano tradizione e innovazione sono in grado di richiamare centinaia di persone.
È proprio il caso della famosissima sagra del minestrone di Cabanne, frazione di Rezzoaglio. Squadra che vince non si cambia e così ormai da anni il programma è sempre lo stesso (anche se con qualche piccola variazione sul tema). Il 20 e 21 agosto si balla e si mangia l’amato minestrone in valle: “Due serate da passare insieme, come sempre in allegria, con grandi musicisti, alcune novità, ma sopratutto con il Re Minestrone”.
Poche parole ma quelle giuste, come sempre lo spirito avevano è schivo ma incisivo. La festa non ha certo bisogno di presentazioni visto che ogni anno ospita un migliaio di persone, compresi avventori da fuori ragione. Si parte il 20 agosto con la messa solenne alle 16 e a seguire la processione. Alle 19 apertura degli stand gastronomici e alle 21 si apriranno le danze con l’orchestra di Federica Cocco. La sera dopo cena e musica ma con l’orchestra di Pietro Galassi e a seguire discoteca con Mena DJ.
“La Sagra del Minestrone nasce è ed nata come contorno alla festa Religiosa del Paese, dove il suo Santo Patrono è San Bernardo che ricorre appunto il 20 agosto” come ricordano dal comitato che impiega decine di persone. Chi cucina il tradizionale minestrone, chi monta la pista e i gazebo, e ancora chi si occupa dei parcheggi e tanto altro. L’unione fa la forza e il piccolo paese della Val d’Aveto ne è la prova.
L’invito è aperto a tutti quelli che provengono e amano i paesi ma anche a chi vive lontano da queste realtà: “Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Con queste parole di Cesare Pavese, vorremmo e sarebbe bello immaginare, che quel Paese fosse Cabanne, un paese che unisce tutti quelli che ci sono in questi giorni a preparare. Ma vorremmo che fosse per voi che verrete a trovarci, quel Paese di cui vi rimane qualcosa, un ricordo bello, di quella festa nata per gioco 13 anni fa, che l’intento è quello che se una festa deve esser lo sia per tutti, ed è anche per questo che il 20 il minestrone viene offerto, che l’accesso al ballo con grandi orchestre è sempre gratuito, che i parcheggi sono gratuiti, e molto altro. Ci vediamo a Cabanne, un paese che unisce”. Passano gli anni ma l’invito rimane sempre valido e anche per questa edizione sono previste bancarelle e giochi. Parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza.