di ANTONIO GOZZI
Il recente incontro degli esponenti del Comitato NO al depuratore di Chiavari in Colmata con il Sindaco della città metropolitana Marco Bucci è stato molto importante. E ciò per due ragioni.
La prima è che il Sindaco Bucci ha ribadito un concetto, già da lui espresso più di un anno fa al Convegno sul tema organizzato da ‘Piazza Levante’, e cioè che la scelta di localizzazione del depuratore in colmata è prerogativa esclusiva del Comune di Chiavari e sull’argomento non spetta a lui intervenire. Bucci ha affermato che se il Comune di Chiavari non è d’accordo basta che lo dica revocando con apposita delibera la disponibilità dell’area che è di proprietà comunale e ne proponga un’altra. Se non lo fa vuol dire che per l’Amministrazione Comunale chiavarese il depuratore va bene lì.
Questa affermazione di Bucci è particolarmente importante perché spiazza completamente l’Amministrazione Comunale di Chiavari che, forse spaventata dal consenso raccolto dal Comitato (siamo a quasi 3000 firme) e dai mugugni sempre più intensi che provengono dalla pancia della città e spesso affiorano sui social, dice ogni tanto a parole che anche a lei il depuratore in colmata non piace ma poi non fa un bel nulla per modificare la sua decisione, sancita con una modifica al PUC di qualche anno fa.
La seconda ragione dell’importanza dell’incontro con Bucci è che il Sindaco metropolitano, a fronte delle molte obiezioni tecniche e giuridiche che affliggono lo sciagurato progetto, si è impegnato ad analizzarle insieme a Iren ed ha aperto uno spiraglio affermando che, se le criticità fossero particolarmente gravi, si potrebbe arrivare alla revisione del progetto.
Mai fino ad ora si era arrivati a tanto e ciò dimostra l’importanza dell’intelligente e tenace lavoro del Comitato a cui bisogna fare i complimenti.
Bucci si è comportato correttamente. Stimolato più volte da questo giornale e da me personalmente a occuparsi delle questioni del Tigullio con la stessa intensità con cui si occupa di Genova, sul tema del depuratore ci ha messo la testa e non solo ha avuto nei confronti del Comitato un atteggiamento molto più rispettoso di quello tenuto dal Comune di Chiavari, ma siccome è intellettualmente onesto si è dichiarato aperto a studiare seriamente il problema.
Bucci probabilmente si è reso conto che le osservazioni e le critiche tecniche e giuridiche (è pendente un ricorso al TAR Liguria contro il depuratore promosso da un gruppo di cittadini) appaiono del tutto serie e pertinenti, tanto da indurlo a promettere un’attenta analisi delle stesse.
Il momento è topico perché se non succede qualcosa di rilevante nei prossimi mesi i lavori partono e la frittata è fatta.
Allora, al di là della scelta di localizzazione demenziale che priva la città di Chiavari della sua risorsa territoriale più importante per lo sviluppo di funzioni strategiche e per la creazione di posti di lavoro, ci sia consentito di seguire l’impostazione di Bucci ricordando le criticità principali del progetto per spiegarle ancora una volta nella speranza di dare agli Amministratori pubblici coinvolti un “memento” delle loro possibili gravi responsabilità civili, contabili e penali nel caso in cui dovessero succedere disastri anche a causa della localizzazione dell’impianto.
1- La prima criticità è di carattere economico-contabile-giuridico. Ogni volta che il Comitato ha sollevato il tema dicendo che alla fine la spesa dell’impianto in questione avrebbe superato i 200 milioni di euro è stato sprezzantemente insolentito da Segalerba & soci, che li hanno additati come impostori, in malafede politica, strumentalizzati dal capitalista locale che sulla Colmata (area peraltro di proprietà pubblica e quindi sotto il completo controllo del Comune) voleva fare chi sa quali speculazioni. Segalerba & soci hanno sempre sostenuto che il costo finale dell’opera sarebbe stato molto inferiore, poco più della metà della cifra indicata dal Comitato.
È impossibile sapere quanto costerà alla fine il depuratore in colmata con le opere connesse, comprese le difese a mare e il parcheggio di due piani per 600 (?) 800 (?) auto che i cittadini pagheranno in bolletta, perché manca completamente il piano economico-finanziario dell’opera. Ma è possibile iniziare un’opera pubblica senza sapere quanto costerà, dato che Iren non ha mai fornito il quadro economico e finanziario complessivo e la Città Metropolitana non ci risulta lo abbia mai chiesto?
Per ora gli unici dati disponibili sono quelli annunciati dalla stessa Iren per pezzi del progetto complessivo che dovrebbero costituire la base d’asta dei futuri prossimi appalti:
- 147 milioni di euro per la costruzione del depuratore, la difesa a mare e le linee di adduzione dei reflui dal Comune di Lavagna;
- 11 milioni di euro per le condotte a mare (i tubi che portano l’acqua depurata in mezzo al mare);
per un totale di 158 milioni di euro.
A questo calcolo sommario mancano però:
- L’Iva sulle opere indicate pari al 10% e quindi pari a 15,8 milioni di euro
- Il costo delle canalizzazioni delle acque reflue dall’entroterra servito dal depuratore di Chiavari
- Il costo delle canalizzazioni dei reflui cittadini che oggi vanno al depuratore di Preli per caduta (la zona di Preli è più bassa del resto della città) e che invece dovranno essere pompati con grande dispendio di energia al depuratore in Colmata
- Il costo per l’opera di bonifica delle aree del vecchio depuratore di Preli una volta che questo sarà abbandonato.
Se si considera che i prezzi delle opere sopraindicate sono al 2020, e cioè prima della fiammata inflazionistica dovuta al Covid, alla guerra russo-ucraina e al 110%, e che oggi le stime, anche le più prudenti, rivalutano almeno del 25%, ben si capisce come si supereranno abbondantemente i 200 milioni di euro, con un’incidenza altissima del costo dell’opera per abitante.
2- Una parte significativa di questi altissimi costi è costituita dalle difese a mare necessarie per proteggere l’impianto dalla furia delle onde. Questa extra costo si rende necessario per la scelta di collocare il depuratore “a fil di banchina” e cioè proprio in faccia al mare.
Una perizia richiesta dal Comitato all’Università di Parma, eccellenza nazionale negli studi meteo-marini, è molto critica nei confronti dello studio meteo-marino commissionato dall’Iren. Infatti in questo studio non si tiene minimamente conto della intensità e della direzione delle mareggiate degli ultimi 5/7 anni, che hanno scaricato sulle coste del Tigullio centrale e occidentale una forza sconosciuta prima, provocando gravissimi danni compresa la distruzione di depuratori collocati sulla costa, come è stato il caso di Santa Margherita Ligure.
In altri termini c’è il serio rischio che il depuratore in colmata possa essere in futuro gravemente danneggiato dalle mareggiate, con extracosti ingenti di manutenzione e di ripristino sulle spalle dei cittadini e con grave rischio per l’incolumità delle persone che lavoreranno al depuratore in sede di costruzione e di gestione.
Da qui le accennate possibili responsabilità civili e penali per gli amministratori pubblici che, nonostante studi e osservazioni fatti da anni per evidenziare i gravi errori dell’opera si incaponissero a volere il depuratore proprio lì.
Tralasciamo per brevità il richiamo e l’analisi di altre gravi criticità del progetto: gli odori in una zona di grande pregio turistico, le tecnologie di depurazione non all’avanguardia e molto energivore e costosissime nelle manutenzioni, le acque di risulta disperse in mare e non riutilizzate che molto parzialmente, i disagi enormi causati ai cittadini di Chiavari per la realizzazione delle canalizzazioni che chiederanno anni di lavoro ecc.ecc.
Si diceva dell’incaponimento e della protervia degli Amministratori di Chiavari.
Le ragioni di questa protervia sono misteriose, le fake news propalate moltissime, ma il nervosismo di un’Amministrazione incapace di misurarsi con le critiche e con le obiezioni concrete aumenta. Tanto da rilevare con finto stupore che anche la moglie dell’imprenditore Gozzi partecipa alle manifestazioni del Comitato. Sabina Croce è una donna libera e partecipa alle manifestazioni che ritiene. Se avessi tempo e non fossi sempre in giro per lavoro a qualche manifestazione del Comitato piacerebbe partecipare anche a me.
Stay tuned.