di ALESSANDRA FONTANA
Addio al vincolo di mandato per i sindaci dei Comuni sotto i cinquemila abitanti. “È il coronamento di un’altra storica battaglia della Lega, nell’interesse dei territori e dei cittadini”, ha fatto sapere nei giorni il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.
Qualcuno già parla di sindaci a vita con un’accezione negativa ma la verità è che nei piccoli Comuni trovare chi è disposto a candidarsi e impegnarsi per cinque o più anni sta diventando sempre più difficile. Lo sanno molto bene i paesi dell’entroterra che hanno sempre più problemi e meno abitanti.
In Valle Sturla da ormai quindici anni ‘regnano’ le amministrazioni di Giuseppino Maschio (Borzonasca) e Danilo Repetto (Mezzanego). Fino a una manciata di giorni fa, con il limite del terzo mandato, non avrebbero potuto essere rieletti. “La possibilità di ricandidarsi c’è – spiega Maschio – mi devo incontrare con la lista nei prossimi giorni per ragionarci sopra. Io la mia disponibilità l’ho data”. Maschio è pronto a correre ancora per la fascia tricolore del suo paese: “Sì ma con molta serenità accetto qualunque decisione, tanto alla fine è il cittadino a decidere. Nei nostri Comuni è difficile trovare le persone… bisogna impegnarsi e dedicare decisamente parecchio tempo all’attività politica che è sempre faticosa e poi a volte sembra complicarsi sempre di più”.

Il problema è sempre lo stesso, ci vorrebbero gruppi di persone bene amalgamate, membri con esperienza che affianchino giovani di buona volontà ma nell’entroterra i giovani sono sempre in calo e il tempo da dedicare alle attività del paese sempre meno.
Anche Repetto è pronto a correre di nuovo per Mezzanego: “L’idea di ripresentarmi c’è”, ammette anche se ancora, come Maschio, deve discutere con il proprio gruppo e ufficializzare la decisone. “C’è così tanto da fare in queste settimane, fondi di difesa del suolo, scadenze…”, insomma pensare ai prossimi mesi è una vera e propria sfida, anzi, quasi un lusso che i primi cittadini dei piccoli Comuni faticano a concedersi.
“La norma che estende il numero dei mandati dei Comuni fino a 15 mila abitanti e toglie ogni limite ai Comuni sotto i 5 mila è un passo avanti molto importante”. A dirlo, il presidente dell’Anci, Antonio Decaro: “Finalmente viene data una risposta positiva alla richiesta che da anni viene da tutti i sindaci e si sana, almeno in parte, un vulnus democratico che abbiamo sempre giudicato gravissimo – aggiunge Decaro – A questo punto diventa inevitabile andare fino in fondo, estendendo il numero dei mandati anche per i sindaci dei Comuni sopra ai 15 mila abitanti. Una volta chiarito che soltanto gli elettori devono avere il diritto di giudicare se i propri sindaci devono essere confermati o mandati a casa, una disparità di trattamento nei confronti di soli 730 comuni più grandi, sul totale dei 7896 comuni italiani, appare davvero incomprensibile, e probabilmente anticostituzionale”. Non si trovano nella stessa situazione le ‘vicine’ Rezzoaglio e Santo Stefano in Val d’Aveto. Marcello Roncoli e Giuseppe Tassi sono infatti entrambi al primo mandato. Mancano pochi mesi, le elezioni si terranno l’8 e il 9 giugno, ma ancora – almeno ufficialmente – tutto tace anche se nei bar e dietro le tende delle case la campagna elettorale è già cominciata.