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Giovedì 23 ottobre 2025 - Numero 397

Serve più ‘calore’ nella comunicazione: l’invito del vescovo di Chiavari ai giornalisti. Poi l’omaggio affettuoso a monsignor Tanasini

“Con tanta gratitudine lo ricordiamo e con tanto affetto filiale per l’accoglienza che mi ha riservato sin dal giorno in cui sono arrivato in questa Diocesi”
Monsignor Giampio Devasini e il suo predecessore, monsignor Alberto Tanasini
Monsignor Giampio Devasini e il suo predecessore, monsignor Alberto Tanasini
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(r.p.l.) Serve ‘calore’ nella comunicazione. Servono calore ed empatia, servono passione e coinvolgimento. Il vescovo di ChiavariGiampio Devasini, lo ha ricordato ieri mattina in occasione della ricorrenza di San Francesco di Sales, il santo patrono dei giornalisti.

È un appuntamento consueto, il 24 gennaio, quello dell’incontro tra il responsabile della Diocesi e gli operatori della comunicazione. Consueto e ancor più importante, ieri, a poche ore dalla triste notizia della morte del predecessore di Devasini, ovvero monsignor Alberto Tanasini, vescovo emerito di Chiavari e vescovo ordinario dal 2004 al 2021.

Devasini ha raccontato ai giornalisti: “Di fronte alla rivoluzione apportata dalle ‘intelligenze artificiali’, il Papa evidenzia l’aspetto di una comunicazione che sia davvero capace di sprigionare ‘calore’. E questo è possibile soltanto quando la comunicazione si impegna a comporre l’esigenza della narrazione dei fatti con il bene del singolo e della comunità. Nella complessità del tempo che viviamo, siamo chiamati ad un supplemento di consapevolezza rispetto alla qualità dei segni che lasciamo”.

Secondo il vescovo di Chiavari, “nel vostro quotidiano lavoro di cronisti, lasciare ‘segni’ è parte integrante della vostra professione: lo fate attraverso le parole che scrivete o pronunciate, attraverso le immagini che mostrate. Qual è la qualità di ciò che proponete? Sono segni che ‘informano’, e dunque aiutano a formarci interiormente grazie alla riflessione culturale che viene generata, o ‘deformano’ perché danno spazio a ciò che non fa crescere? Dalla qualità dei ‘segni’ che ogni giorno proponete a chi vi legge o vi ascolta o guarda le vostre immagini voi aiutate o meno a edificare la comunità umana secondo il ‘sogno’ di Dio”. 

E ancora: “Voi ogni giorno avete il compito di raccontare con fedeltà la realtà, in contesti comunicativi dove spesso a vincere è la mistificazione della verità di cui le fake news sono emblema. Rimanere fedeli alla verità della realtà è il più grande servizio che potete offrire alle nostre comunità. E questo domanda non solo di raccontare ciò che accade nei puntuali servizi di cronaca che proponete ogni giorno, ma di aiutarci a ‘vedere più in là’: il racconto della realtà è chiamato ad aprirsi ad una lettura sapiente della storia. Questo richiede tempo, dedizione, pazienza, ascolto, silenzio, riflessione. Ingredienti non scontati in un tempo sempre più accelerato che domanda anche a voi – alle prese con le poche risorse umane a disposizione – di chiudere velocemente le pagine di un giornale o i vari servizi televisivi”.

Di qui, l’invito di Devasini: “Abbiate cura di non rinunciare a questo faticoso esercizio di discernimento. Gli ingredienti ora indicati sono parte integrante del vostro essere cronisti. Perché prima di essere offerta, ogni vostra parola, ogni vostra immagine sia sapientemente soppesata. Ed è solo a partire da qui che la comunicazione quotidiana potrà ritrovare il suo più pieno calore. Quello che le ‘intelligenze artificiali’ puntano ad imitare, ma che solo il cuore umano riesce realmente ad offrire”.

Quindi, il ricordo di Alberto Tanasini, suo predecessore: “C’è un tratto della sua personalità che sta emergendo in queste ore. Ed è il tratto della sua paternità. Una paternità che ha favorito la comunione ecclesiale e la fraternità all’interno del presbiterio, una paternità attenta alle persone là dove vivono la loro vita quotidiana, una paternità fedele nonostante sia stata più volte messa alla prova dalle sue fragilità fisiche. Con tanta gratitudine lo ricordiamo e con tanto affetto filiale per l’accoglienza che mi ha riservato sin dal giorno in cui sono arrivato in questa Diocesi”.

Tanasini è mancato mercoledì prima dell’alba all’ospedale di Lavagna, dove era ricoverato, presso il reparto di rianimazione. La salma sarà esposta questa mattina, giovedì 25 gennaio, alle ore 8 nella Cattedrale di Nostra Signora dell’Orto. Le Sante Messe di oggi (8,30-10,30-18) e di venerdì (8,30-10,30) saranno celebrate in suo suffragio. La Cattedrale rimarrà aperta per tutta la giornata di oggi per consentire la visita e la preghiera dei fedeli. Rimarrà aperta anche venerdì sino alle ore 12.

Il Rosario sarà pregato questa sera, giovedì 25 gennaio, alle ore 21 in Cattedrale. Il funerale sarà celebrato venerdì pomeriggio, 26 gennaio, alle ore 15,30 e sarà presieduto dall’Arcivescovo metropolita di Genova, monsignor Marco Tasca. La tumulazione avverrà in forma privata nella cripta dei vescovi.

Nato a Ravenna il 6 agosto 1945, del clero di Genova, monsignor Tanasini era stato ordinato presbitero il 1° marzo 1969. Eletto alla chiesa titolare di Suelli il 2 luglio 1996, consacrato il 14 settembre 1996, è stato vescovo ausiliare di Genova sino al trasferimento a Chiavari il 16 maggio 2004. Ha guidato la Diocesi sino al 10 aprile 2021.

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