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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

La Val d’Aveto alla battaglia per la guardia medica: “È un servizio basilare, sia garantito tutti i giorni”

Il sindaco di Rezzoaglio, Marcello Roncoli: “Telemedicina, prenotazioni online, informazione: questa prima parte del progetto ci convince. Il punto cruciale di divergenza è la presenza fissa della guardia medica”
È battaglia in Val d'Aveto per ottenere il presidio fisso della Guardia Medica
È battaglia in Val d'Aveto per ottenere il presidio fisso della Guardia Medica
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di ALESSANDRA FONTANA

Vivere nell’entroterra comporta rinunce, lo sanno molto bene gli eroici abitanti che hanno compiuto una scelta di vita radicale e forse, proprio per questo, non sono disposti a rinunciare a servizi fondamentali, come quello della Guardia medica

“Il 118 partendo da Lavagna ci mette un’ora e mezza a raggiungere la Val d’Aveto quando va bene, quando le strade sono libere, quando non ci sono disagi lungo il percorso… in un’ora e mezza le persone muoiono”.

Non usa certo giri di parole il sindaco di RezzoaglioMarcello Roncoli, che questa settimana, insieme ai colleghi delle valli Sturla e Aveto, ha partecipato a un incontro promosso dall’Asl4 per illustrare il nuovo servizio che entrerà in vigore nell’entroterra: Una comunità in salute. “Telemedicina, prenotazioni online, informazione… questa prima parte del progetto ci convince. Il punto cruciale di divergenza è la presenza fissa della guardia medica”, continua Roncoli spiegando che attualmente l’assistenza è divisa, per mancanza di personale, con il Comune di Borzonasca.

“Chiediamo che vengano rivisti i criteri di assegnazione, devono essere basati sulla distanza e non sul numero di chiamate che si ricevono o sulle urgenze”. Rezzoaglio e Santo Stefano infatti sono lontane quaranta, cinquanta chilometri dal primo pronto soccorso, ovvero Lavagna: “C’è il servizio di elisoccorso – spiega Roncoli – ma sono solo due gli elicotteri e non sono sempre disponibili. La guardia medica è basilare per noi, ci batteremo finché potremo per averla tutti i giorni. Borzonasca è distante e ha lo stesso problema di Rezzoaglio, pensiamo a un medico che deve intervenire a Sopralacroce e poi magari a Vicosoprano, ci metterebbe un’ora e mezza a raggiungere il paese”. 

Negli ultimi mesi sono stati effettuati tre interventi per shock anafilattico: “Alcune persone sono state punte da insetti e hanno avuto una reazione allergica, se non ci fosse stata la guardia medica sarebbero morte. Il 118 da Lavagna non sarebbe mai arrivato in tempo”. Nessun dubbio però sull’utilità del servizio ‘Una comunità in salute’ che dopo la Val di Vara abbraccia anche Sturla e Aveto.

“Oggi diamo gambe al modello delle Comunità in salute per offrire a chi vive nell’entroterra una rete di servizi sociosanitari integrati, sempre più adeguati ai bisogni dei residenti e suscettibili in futuro di ulteriori implementazioni – dichiara il Direttore Generale dell’AsI 4, Paolo Petralia – Ciò è possibile grazie alla sinergia creata con tutti gli attori presenti sul territorio, nell’ottica di community building che intendiamo applicare prossimamente anche nelle altre vallate dell’Asl4”.

Il progetto prevede il coinvolgimento di diversi soggetti e il potenziamento di alcune prestazioni: nelle basi a Rezzoaglio e Borzonasca un servizio infermieristico dedicato all’assistenza domiciliare integrata con medici, fisioterapisti e prelievi domiciliari, presenza di infermieri di famiglia, vaccinazioni ordinarie, consultorio ginecologico, postazione di telemedicina e iniziative di salute di prossimità. E ancora infopoint a Mezzanego e un servizio di continuità assistenziale serale e notturno, gli infermieri di famiglia e tanti altri potenziamenti.

La rete di servizi integrati include anche tre Strutture residenziali sociosanitarie extraospedaliere per anziani non autosufficienti: la residenza protetta Nostra Signora di Guadalupe a Santo Stefano D’Aveto (25 posti, di cui 19 convenzionati), Comunità alloggio L’Abete a Rezzoaglio (15 posti a carattere sociale) e la residenza protetta Casa dei Tigli a Borzonasca (56 posti per non autosufficienti parziali). A queste si aggiungono le due Strutture residenziali a carattere sociale per anziani autosufficienti: le comunità alloggio Il Bucaneve a Borzonasca (14 posti in regime privato) e La Madonnina a Mezzanego (15 posti in regime privato). Non ultime, le Pubbliche assistenze. Tasselli della rete sono la sezione di Mezzanego della Croce Bianca di Rapallo, la sezione di Borzonasca della Croce Verde Chiavarese, i comitati di Rezzoaglio e Santo Stefano della Croce Rossa.

II 26 ottobre scorso è stata ampliata ai comitati della Croce Rossa la convenzione ‘Accompagnamento Protetto’ per integrare il trasporto protetto, già garantito dalla Croce Verde di Borzonasca a copertura anche del Comune di Mezzanego, considerato uno strumento fondamentale per agevolare l’accesso ai servizi sociosanitari dei cittadini residenti nelle aree interne.

Cosa si potrebbe migliorare in futuro? Anche su questo i primi cittadini dell’entroterra hanno le idee chiare: “Se noi facciamo funzionare gli spoke che ci sono sul territorio – sottolinea il sindaco di Borzonasca Giuseppino Maschio – con tutte le attrezzature in modo che il medico di base possa utilizzarle per curare e fare diagnosi, allora si eviterebbero i viaggi fino a Lavagna e l’intasamento del pronto soccorso, bisogna muoversi in questa direzione”.

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