di ROSA CAPPATO
Recco al voto, pronta la prima lista. Almeno così pare, dopo la foto che ha divulgato la settimana scorsa lo stesso sindaco di Recco Carlo Gandolfo, quella di una cena svolta insieme ad alcuni amici in un ristorante. Foto che ha fatto riflettere molti, poiché era presente buona parte della maggioranza e della giunta, ma mancavano alcune persone. Al tavolo del sindaco, tra altri, c’erano il vicesindaco Edvige Fanin, l’assessore Davide Manerba e il presidente del consiglio comunale Paolo Badalini. Di fatto mancavano i tre assessori di ‘Cambiamo’ Caterina Peragallo, Francesca Aprile ed Enrico Zanini. Assenti anche i consiglieri ‘Nanni’ Capurro e Franco Senarega. Presenti, invece, il consigliere passato in maggioranza Giuseppe Rotunno (ex assessore – Fratelli d’Italia) e un giovane, non del consiglio comunale, Leonardo Baldineti (Lega), figlio dello storico e vincente giocatore e allenatore della Pro Recco Marco ‘Gu’.
Oggi la maggioranza è, in pratica, un’espressione del centrodestra in Regione, col sindaco appartenente a Fratelli d’Italia, Manerba e Fanin della Lega, e tre esponenti del gruppo ‘Cambiamo’ di Toti. A marzo 2022 Senarega (in Lega e già consigliere regionale e oggi consigliere per la Lega in Città Metropolitana), con la resa delle proprie deleghe ricevute alla Viabilità, aveva già palesato il proprio malessere in maggioranza e quindi dato un segnale di discontinuità rispetto a quanto operato fino ad allora: oggi ritiene gli attuali membri esponenti della Lega ‘appiattiti’ sulle posizioni del sindaco che lui non condivide.
In questi cinque anni lo schieramento non è più compatto, sembra mancare la fiducia, che vacilla giorno dopo giorno e che ben percepiscono i recchelini anche dall’esterno. I tre esponenti di ‘Cambiamo’, insieme a Senarega si sono via via allontanati. Si rimprovera il mancato coinvolgimento nelle decisioni strategiche amministrative assunte da Gandolfo. Pur essendo prematuro, dopo questa foto, ‘serata conviviale tra amici’ di mercoledì 4 ottobre, che pare una provocazione, si potrebbero già ipotizzare tre liste per lo scranno del 2024. Il primo turno delle amministrative dovrebbe essere accorpato alle elezioni europee. Una data potrebbe essere quindi quella di domenica 9 giugno.
Tornando ai fatti, nel corso del mandato di Gandolfo molti cittadini hanno assistito alla modifica della qualità del rapporto tra il sindaco e una parte della maggioranza. Non solo, è venuta meno anche la qualità del rapporto tra Gandolfo e l’ex sindaco Dario Capurro (legato al gruppo Cambiamo). Ad oggi pare dunque difficile che questa compagine possa correre insieme alle elezioni. Sullo sfondo: l’insoddisfazione dei singoli partiti. A ciò si aggiunge un grosso problema: ci sono solo 4 poltrone e 7 pretendenti. Recco che un tempo superava i 10.000 abitanti, è scesa a 9696 nel 2017, quindi alle prossime elezioni gli assessori saranno quattro invece di cinque e dunque non ci sarà posto tutti.
Ci sono tensioni perché i conti non tornano. Se da un lato Cambiamo vuole 3 posti nella futura giunta, ecco che 2 li vuole anche Senarega (uno per la Lega e uno quale espressione della sua posizione), un posto lo vuole Forza Italia (si ipotizza Marco Bertagnon, ex presidente del consiglio a Recco) e Gandolfo ne vuole uno per Fratelli d’Italia (Rotunno). Dario Capurro e Bertagnon, tra altro, hanno appena dato vita all’associazione ‘Il Timone’, una sorta di laboratorio politico nato a maggio, presieduto proprio Bertagnon e qualcuno già parla anche di Dario Capurro candidato.
Sicuramente in Regione ci saranno grandi sforzi da parte di Toti, Matteo Rosso, Bagnasco e Senarega se non addirittura Rixi, per far entrare tutti, ma è arduo. Si pensa dunque a tre possibili liste. Nella prima, l’attuale maggioranza, di cui il sindaco Gandolfo a marzo aveva già annunciato la propria ricandidatura a ‘Piazza Levante’, in occasione dei 5 anni dalla nascita. Con lui in lista entrerebbero le new entry in foto. Nella seconda i tre assessori assenti, ma anche Nanni Capurro e Senarega. Chi c’è dall’altra parte? Il Pd, terza lista, che in questi anni ha esercitato un ruolo attivo e propositivo con grande consenso (come Fratelli d’Italia) ma superiore a tutti gli altri di centrosinistra. Ha proposto una figura di area moderata che non si riconosce nel centrodestra, individuando Gian Luca Buccilli oggi all’opposizione che rappresenta queste caratteristiche, valori importanti per una persona che da molti anni è legata a Recco, esperto amministratore. Questa è l’ipotesi su cui lavorano ora sia il Pd che la sinistra, una prima valutazione perché Buccilli suscita interesse nell’ambito moderato dell’elettorato più spostato a sinistra e viene ancora identificato come democristiano, quindi di centro. Non aderente ad alcun partito, interpellato, riferisce solo: “Faccio opposizione costruttiva e leale nei confronti dell’amministrazione”. Su questo primo nome si valuta il gradimento e si ragiona anche su altri, ma potrebbe soddisfare anche Linea condivisa e la sinistra in generale che stanno impiegando uno sforzo unitario per presentare un candidato. Dall’altra parte c’è il movimento ‘Onda’, di Ivana Romano surroga di Massimo Trebiani, all’opposizione in consiglio, che qualche giorno fa ha dichiarato di non riconoscersi in alcuna proposta oggi in campo. Sul fronte dei voti c’è anche chi fa i conti e pensa alla vittoria di Gandolfo, ottenuta anche grazie agli oltre 500 voti portati da Peragallo e Senarega (340) e si domanda se basteranno quelli nuovi. Il toto voto di Recco è partito.