(r.p.l.) Tra rinvii, ripensamenti e soluzioni bizzarre, a Chiavari tiene ancora banco il tema dello spostamento del capolinea Amt. La soluzione di piazza Nostra Signora dell’Orto – sede naturale del capolinea che consente un perfetto interscambio gomma-rotaia – nella calda estate chiavarese è diventata tutt’a un tratto non più praticabile, le motivazioni addotte sono mutate nel corso dei mesi.
In prima battuta il sindaco Messuti aveva dichiarato che lo spostamento era necessario “perché le manovre di parcheggio e di accesso da viale Arata e in corso Gianelli sono pericolose” e, come se non bastasse, “i bus vengono lasciati con i motori accesi e occupano parte delle strisce pedonali”.
Forse resisi conto della debolezza degli argomenti, anche alla luce delle alternative proposte successivamente, gli amministratori chiavaresi hanno tirato fuori dal cassetto dei ricordi l’ipotesi di un progetto di riqualificazione della piazza risalente al 2019. Ecco, dunque, secondo Messuti&co, il vero motivo della rimozione del capolinea. Peccato che ad oggi, per quel progetto, non sia stato ancora indetto nemmeno il concorso di idee. Perché tutta questa urgenza? Risposte non ne abbiamo, vorremo chiederlo al sindaco ma come saprete, con ‘Piazza Levante’, il sindaco non parla.
Oltre che sulle motivazioni, a Palazzo Bianco regna la confusione anche sulle alternative. In prima battuta doveva trattarsi del Palazzetto di Sampierdicanne, ma dopo la levata di scudi di sindaci dell’entroterra, sindacati e azienda, l’amministrazione è stata costretta ad abbandonare l’idea. L’attenzione si è quindi spostata su nuove soluzioni: dallo sdoppiamento del capolinea tra corso Buenos Aires e piazza Nassiriya, alla moltiplicazione degli stalli con l’ulteriore aggiunta di piazza Roma. La soluzione Nassiriya, in luglio definita “impraticabile” da Messuti, sembra aver messo d’accordo tutte le parti, con gli autisti che potranno ristorarsi nei locali dell’Istituto Assarotti. Ma che succederà in caso di allerta meteo? L’edificio, trovandosi in zona rossa, dovrà rimanere chiuso. Proprio sulla base di questa osservazione sembrerebbero mancare ancora tutti gli ‘ok’ per procedere.
Anche la preside del Liceo Marconi Delpino, Paola Salmoiraghi, ha espresso alcune perplessità sulla soluzione Nassiriya, in particolare riguardo agli stalli dei motorini, all’assenza di spazi idonei per lo svolgimento delle evacuazioni, alla rischiosità degli attraversamenti pedonali e sull’alto rischio di inquinamento ambientale e acustico derivante dallo stazionamento prolungato dei mezzi. Dubbi legittimi e condivisi da buona parte delle famiglie degli studenti.
Caos anche sull’entrata in vigore del nuovo ‘regime’. Palazzo Bianco, intransigente, voleva partire dal 1° agosto. Niente di fatto. L’ultimatum è stato dunque spostato all’11 settembre, data di inizio dell’orario invernale, ma l’ipotesi è naufragata. Con grande soddisfazione da parte di tutti il ‘via è stato quindi fissato per il 2 ottobre ma, da quanto raccolto dalla nostra redazione, anche questa data parrebbe soggetta a un ulteriore rinvio.
L’autobus chiamato ‘desiderio’ della giunta comunale sembra non arrivare mai a destinazione. Che non abbia ancora trovato il capolinea?
L’amministrazione, che ama sbandierare un presunto vigoroso decisionismo, ha dovuto questa volta fare i conti con un’inaspettata resistenza. Se in città, anche in assenza di dialogo e confronto, provano ad imporre qualsivoglia progetto, superati i confini chiavaresi i nostri amministratori dimostrano tutto il loro isolamento e la loro debolezza. Non ce ne compiacciamo, a farne le spese è Chiavari. Che la lezione ‘capolinea’ possa insegnare qualcosa?