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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

La Kodokan Sestri Levante: storia di una società cresciuta anno dopo anno, grazie alla passione dei suoi insegnanti e dei bravissimi atleti

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di DANILO SANGUINETI

A Sestri Levante sono combattivi e arrembanti per autodefinizione. Corsari non solo nel calcio. Per incanalare nei giusti binari l’innato dinamismo ed educare i caratteri focosi non c’è niente di meglio che una scuola severa e divertente, formativa sia per il corpo che per la mente. In pratica lo Judo, un’arte marziale che insegna prima di ogni altra cosa rispetto degli altri e il controllo su se stessi.

In quest’ottica la Kodokan Sestri Levante è una garanzia della garanzia, forte dei risultati ottenuti in due decenni di attività. A combattere sul tatami e cavarsela anche fuori di esso sono un pugno di docenti capitanati da Gin Falcone che c’era nel 2005, al momento dell’apertura, e c’è ancora oggi, nella palestra nuova di zecca allestita nel seminterrato di via Nazionale 255. Falcone continua a collaborare con Emilio Soru, che è il presidente del sodalizio, e con Salvatore ‘Totò’ Vallelunga. Falcone segue gli agonisti, Soru i giovani e Vallelunga i ragazzini dai 6 agli 8 anni.

Il cinquantenne Gin (non è un nome di battaglia, è proprio registrato così all’anagrafe) ha un curriculum che mostra la sua polivalenza: atleta iscritto alla Judo Levante dal 1979 al 2005; tesserato Pro Recco Judo dal 2006, Cintura nera 3° Dan, diploma di Allenatore Fijlkam, tesserato nell’ambito Lotta per la società Chiavari Ring, tesserato della Federazione Italiana Sambo (Lotta Russa).

Riguardo al solo Judo: agli Assoluti 3° classificato nel 2001, 5° classificato 2002-2004, 7° classificato 1999-2000, agli Italiani Junior 3° classificato nel 1992. Nella Lotta agli Assoluti 2° classificato nel 2000 e 4° classificato nel 1999. Nel Sambo al Mondiale 2003 a San Pietroburgo 7° classificato nella categoria 100 kg. Un eclettismo sportivo che mescolato alla entusiastica convinzione che gli sport da combattimento, e lo Judo in primis, siano utili e praticabili a ogni età, per ogni genere e con qualunque tipo di fisico, ne fanno un vero profeta della pedana:”<Quello che mi hanno donato lo Judo e gli altri sport spero di averlo ripagato con quello che ho provato a fare in questi anni di insegnamento e propaganda. Ho praticato anche Lotta e Sambo oltre che Judo quando tra queste tre discipline c’erano molti punti di contatto. Oggi sarebbe più complicato dopo che nei combattimenti agonistici sono state vietate le prese agli arti inferiori degli avversari. La specializzazione si impone perché le differenze nei regolamenti di combattimento delle varie discipline sono sempre più marcate. Ciò che conta adesso è avere immagazzinato esperienze e conoscenze che possono tornare utili per la Kodokan”.

Alcuni dei vecchi compagni di strada sono tornati per aiutare Falcone. “Per esempio Claudio Bafico, storico allenatore della lotta, che ha scovato e guidato fior di campioni, oggi è dei nostri, si occupa della preparazione fisica dei ragazzi, cura la parte atletica dell’allenamento, qualità imprescindibile per un Judoka di qualsiasi età e livello”.

La traiettoria a salire era tra i presupposti che Falcone e gli altri fissarono fin dai primi mesi di attività. “Passione profonda, vera e disinteressata per il judo sono gli ideali che ci hanno guidato (e ci guidano tuttora) in questa bellissima avventura. Nonostante difficoltà ed ostacoli iniziali, ci affiliammo all’Uisp nel 2006 grazie a Pino Tesini, apriamo una sezione Sambo con il benestare del presidente federale Roberto Ferraris. Poi l’intervento dell’amministrazione sestrese ci permise di trovare una collocazione per la nostra attività all’interno della palestra delle scuole medie, in via Val di Canepa. Nel frattempo gli atleti agonisti continuarono a gareggiare con la federazione titolare, la Fijlkam, nel 2006 e 2007, grazie alla Pro Recco di Rudi Figari prima e al Budo Semmon Gakko di Andrea Revelli poi. Dal 2008 il Kodokan Sestri Levante è ufficialmente affiliato alla Fijlkam e gareggia direttamente sotto le sue insegne”.

In 18 anni il presidente Soru, il direttore tecnico Falcone e il responsabile del settore giovanile Vallelunga non si sono mossi dal loro posto a fianco del tatami e dei judoka. “Svolgiamo una intensa attività nelle scuole dove, unitamente ai fondamenti del judo, cerchiamo di trasmettere ai giovanissimi lo spirito e i valori che lo devono animare: rispetto per gli altri, amicizia, onestà in ogni comportamento. Al Kodokan può venire, transitare e andarsene chiunque liberamente. Chi ha voglia troverà sempre i tecnici a disposizione per migliorare. Per chi intraprende la carriera agonistica la gara è un premio, l’allenamento senz’altro un sacrificio, ma posso garantire che sappiamo anche ridere e divertirci. Partecipiamo in maniera assidua agli allenamenti regionali e siamo aperti al confronto con le società che hanno a cuore le sorti del judo, e abbiamo l’ambizione di diventare un punto di riferimento per chiunque condivida questi ideali”.

Gin Falcone è particolarmente soddisfatto di come è stato organizzato il lavoro in questa stagione di piena ripresa dell’attività. “Abbiamo più sezioni, sei per la precisione, dai Master che sono seguiti dal maestro Bonici ai piccolini (4-6 anni) del pre-Judo che sono sotto l’ala di Ruggero Ferri. Siamo arrivati al centinaio di tesserati e tra loro ci sono dei nomi che stanno facendosi notare anche in campo nazionale. Penso all’Esordiente Noemi Zolezzi, seguita da Giacomo Masi, ai Cadetti Monica Falcone e Federico Soru, allenati dal sottoscritto”. Il club ha come motto ‘Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso’. Vale sempre e vale soprattutto oggi anche in questioni non sportive.

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