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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Un anno di sport: per il Levante brillano Marta Cantero e Alberto Razzetti e, tra le squadre, Pro Recco di pallanuoto e l’Under 16 dell’Entella

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di DANILO SANGUINETI

Un anno leggero. La parola chiave non può che essere questa nel fare il bilancio di dodici mesi trascorsi a inseguire il riscatto da tempi duri come non si vedevano (né si immaginavano) da tempo. Lodevole la volontà di sganciarsi dalla zavorra della pandemia e della recessione che l’ha accompagnata e seguita. Il peso dei problemi ha comportato una particolarmente lunga apnea; il Tigullio ha fatto la sua parte nella risalita a suon di risultati individuali e di squadra.

Un elenco non fatto di sole vittorie ma anche di certificazioni e aumento di iscrizioni (quasi tornate ai valori pre-crisi) che testimoniano come le società del comprensorio hanno tenuto botta e tutto sommato superato la tempesta con meno danni alle sartie e al fasciame di quanto si temesse. Certo, non sono state e non saranno tutte rose fiori.

L’anno che sta arrivando si annuncia ricco di insidie, serviranno altre imprese e altri sforzi, si confida che continui quello spirito di coesione, quella voglia di collaborare mostrato dalle società sportive e, udite udite, persino dalle amministrazioni comunali e dalle organizzazioni che rappresenta forse la notizia più bella del 2022.

L’annata era cominciata bene con il conferimento a Recco del titolo di ‘Comune Europeo dello Sport 2022’, riconoscimento che riguarda le città con meno di venticinquemila abitanti assegnato da Aces – Association of City European of Sport, organizzazione no-profit che si occupa di promozione dello sport tra i cittadini dell’Unione Europea.

Ed è proseguita meglio quando due mesi fa è arrivata dalla stessa Aces l’annuncio che Tigullio e Golfo Paradiso saranno ‘Comunità Europea dello Sport 2023’. Sempre il Levante in prima fila, ma questa volta aver ottenuto il premio è stato frutto di un inatteso e fruttifero sforzo di gruppo. Il Comune di Lavagna ha avuto il merito di lanciare l’idea e a tutti va dato il merito di aver creduto nell’impresa: un percorso lungo, di oltre 13 mesi con un gruppo di lavoro che ha visto coinvolti e concordi Avegno, Bogliasco, Borzonasca, Camogli, Carasco, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lorsica, Lumarzo, Mezzanego, Moconesi, Moneglia, Ne, Neirone, Orero, Pieve Ligure, Portofino, Rapallo, Recco, Rezzoaglio, San Colombano Certenoli, Santa Margherita Ligure, Sestri Levante, Santo Stefano d’Aveto, Sori, Tribogna, Uscio e Zoagli. L’etichetta di eccellenza mette a disposizione delle società sportive una vetrina continentale, cosa di questi tempi tutt’altro che disprezzabile.

A seguire le opere ed i trionfi personali, di team, di club. Tra i campioni due nomi si impongono su tutti: quello di Marta Cantero e di Alberto Razzetti. La campionessa mondiale di nuoto sincronizzato categoria Dsiso (oro nel Solo Free, argento nel Duo), portabandiera della Chiavari Nuoto, ha ribadito a distanza di sei anni la sua eccellenza. Una agonista straordinaria per bravura, impegno e anche simpatia, uno spot vivente per l’importanza che ha lo sport per chi è affetto dalla Sindrome di Down. Infatti è contesa anche dai media perché mostra in totale sincerità e semplicità come per essere campioni non occorre ‘avere’ doti straordinarie, basta ‘essere’ una persona straordinaria.

Come il nuotatore nato anagraficamente a Sestri Levante e sportivamente nella vasca del Parco Tigullio con i colori di Lavagna ’90. Agli Europei di Roma la scorsa estate Razzetti ha ottenuto la definitiva consacrazione. Ha vinto il titolo continentale assoluto nei 400 misti e ha ottenuto la medaglia di bronzo nei 200 farfalla. I successi che mancavano a colui che in vasca corta ha conquistato due medaglie d’oro ai Mondiali 2021 (una nei 200 farfalla, una nella 4×100 misti) ed un bronzo nei 200 misti; agli Europei di Kazan 2021 ha ottenuto l’oro nei 200 farfalla, argento nei 400 misti e bronzo nei 200 misti. Nella vasca da 50 metri oltre all’oro nei 400 misti e bronzo nei 200 farfalla di Roma, ha un argento nei 400 misti e un bronzo nei 200 misti a Budapest 2020. In questa ottica di tutte vittorie quasi passano inosservati i piazzamenti ai Mondiali in vasca corta appena conclusi a Melbourne e alle Olimpiadi di Tokyo 2021 (400 misti). Un ligure arrivato tanto in alto non si vedeva da tempo, un tigullino invece non lo si era visto… mai. E lo ha fatto in uno sport che rimane uno dei due fondamentali (l’altro è beninteso l’atletica leggera) perché praticato ovunque nei cinque continenti. Senza voler essere sprezzanti è abbastanza evidente che una medaglia europea o mondiale nel nuoto valga un po’ di più di una vittoria allo stesso livello nel badminton o nel hockey sull’erba praticati sul serio da un paio di paesi e sconosciuti o quasi in parecchi altri.

Mentre tra le squadre si deve per forza partire dal calcio visto che volenti o nolenti, come hanno dimostrato i recenti Mondiali in Qatar, resta lo sport che fa battere più rapidamente i cuori delle moltitudini, soprattutto di coloro che non sono impallinati con lo sport a 360 gradi. Lo scudetto giovanile che la Virtus Entella si è aggiudicata nella categoria Under 16, grazie alle vittorie dei ragazzi allenati da mister Scotto, vale oro perché regala una prospettiva di successi a una società che non ha mai smesso di investire sul futuro. E che funziona da modello e da riferimento per l’intero movimento calcistico del Levante.

Venendo all’altra disciplina ‘di base’ per la Liguria, naturalmente la waterpolo, va ascritto nel registro del ‘ritorno alla normalità’ la sequela di successi inanellati dalla Pro Recco. Il club del presidente Maurizio Felugo e del patron Gabriele Volpi ha fatto strike, vincendo Coppa Italia, Scudetto, Champions League e Supercoppa Europea in un anno solare, andando oltre il concetto di Grande Slam. Il più titolato club al mondo sembra intenzionato a proseguire su questa strada ora che ha trovato un allenatore, Sandro Sukno, e un pugno di giocatori di affidabilità assoluta.

A proposito di affidabilità: la ricerca dei club meritevoli di menzione non riserva alcuna difficoltà. Lo sono tutti quelli che hanno tenuto i battenti aperti, proseguendo nell’attività nonostante i bilanci al solito ballerini, gli aiuti di stato elargiti manco a dirlo con il contagocce e la cronica carenza di infrastrutture. Uscire integri (o quasi) dallo tsunami sanitario-finanziario rende degni del titolo di ‘Unbreakable’.

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