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Giovedì 11 settembre 2025 - Numero 391

Sestri, cento anni in direzione ostinata e contraria

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L’altro centenario. Il Sestri è orgogliosamente diverso nel panorama calcistico del levante, alla apripista Entella e alla coetanea Lavagnese contrappone il suo modo tutto personale di avvicinarsi al secolo di storia.
Lo ricorda il direttore sportivo Augusto ‘Gugu’ Podestà che lo scorso maggio ha ricostituito il ‘dinamico trio’ con Stefano Risaliti, presidente della U.S. Sestri Levante da cinque anni, e Costanzo Celestini, allenatore che nel Levante ha fatto grandi cose e che torna in zona dopo una pausa ‘lumbard’ durata anch’essa cinque anni.
Podestà sa che quella che dovrebbe iniziare tra due settimane – il condizionale è più che giustificato in questa estate di follie calcistiche in serie – sarà una stagione particolare: “A essere sinceri il Sestri Levante è il più autorizzato a festeggiare perché è l’unica tra le società della zona che sono approdate alla fatidica cifra a non avere mai cambiato ragione sociale. Le nostre cugine hanno dovuto nel corso della loro storia assumere altre vesti, qui corsari erano nel 1919 e corsari sono nel 2018, sempre giocando con la maglia e il titolo di Unione Sportiva Sestri Levante. Ne facciamo una questione di diritto non di campanilismo o di rivalità spicciola, sia ben chiaro”.
Anche perché Podestà, chiavarese di residenza, nelle altre società dall’Entella alla Lavagnese o ha giocato o ha collaborato. “Una delle mie prime preoccupazioni arrivando a Sestri è stata quella di rinvigorire il legame con le altre società capofila del Tigullio, a cominciare dalla Virtus Entella per arrivare alla Sammargheritese, passando per Rapallo e Lavagnese. Bisogna collaborare in questi tempi calamitosi, non perdersi in beghe da cortile”.
Che la situazione sia difficile per tutti lo testimonia il fatto che il Sestri non possa ancora definire un programma preciso di festeggiamenti in vista del compleanno secolare. “Di cosa faremo a fine stagione si sta occupando il nostro responsabile delle pubbliche relazioni, il bravissimo Roberto Vandanesi. In questi giorni confesso che abbiamo altri grilli per la testa. Posso dire che il modo migliore per omaggiare la società, sarà quello di disputare un campionato di serie D migliore dei recenti, di provare a restituire entusiasmo ai nostri tifosi, a tornare alla ribalta con prestazioni degne di nota. Potrei… ma non lo faccio perché non sono capace di leggere nella sfera di cristallo”.
Non si tratta della solita reticenza tattica di chi tiene coperte le carte fino all’ultimo. E’ proprio che il Sestri, come la Lavagnese e le altre società di serie D, sono a due settimane dall’inizio stabilito del torneo, all’oscuro non solo del calendario ma persino dei gironi nelle quali saranno inserite. “Capisco che in questi mesi sia accaduto di tutto e di più, che si sono aggiunte complicazioni inattese e tragiche, però è incredibile che ci tengano così in sospeso. Domenica 19 agosto dovevamo disputare il turno preliminare di Coppa Italia Dilettanti, saltato per osservare il lutto in seguito al crollo del Ponte Morandi. Domenica 26 agosto dovremo giocare il primo turno senza sapere chi e come è passato. Forse recuperemo in settimana, forse andremo al sorteggio, insomma è il caos”.

A mettere ancora un po’ di sale sul pasticcio romano c’è il fatto che lo stadio Sivori, storico fortino dei corsari, sta cambiando pelle. I lavori per il rifacimento del terreno di gioco, dall’erba oramai spelacchiata al sintetico, sono iniziati i primi del mese scorso. “E con uno sforzo incredibile della società, del Comune di Sestri e della ditta che ha avuto in appalto il lavoro, stiamo finendo ancor prima delle previsioni. Sono sempre molto cauto quando si tratta di queste faccende, ma se il meteo non ci mette la coda per la prima decade di settembre l’opera è terminata. Il che non significa che sia da subito utilizzabile: conoscendo le meraviglie della burocrazia, generale e calcistica, i tempi per le verifiche e le omologazioni potrebbero anche non essere così rapidi. Noi abbiamo messo dietro alla faccenda una task force di ‘senza paura e requie’: Simona Lambruschini e Francesco Bacigalupo, nostri impiegati più il ‘collaboratore’ Diego Goatelli che hanno sacrificato vacanze e riposo per far sì che il Sivori riapra il prima possibile”.
Insomma, dare il palcoscenico adeguato a una squadra che sotto la regia di Celestini promette molte sorprese: “In questo momento abbiamo 14-15 elementi under in una rosa di 20. Rispettando il budget stabilito dalla proprietà, abbiamo costruito un gruppo nuovo e ricco di potenzialità. La linea rimarrà questa, anche se saremo, visto che il mercato resta in pratica sempre aperto, pronti a integrare con qualche rinforzo ad hoc”.
L’ultimo traguardo prima del centenario sarà il recupero della sinergia con il settore giovanile: “Ho avuto l’impressione arrivando qui che prima, under e le altre squadre del vivaio si muovessero su orbite diverse, non intersecanti. Le giovanili costrette a emigrare e stare lontane dal Sivori. Con il sintetico, utilizzabile h24 per sette giorni alla settimana, le regole del gioco cambiano. E costruiremo, se avremo pazienza, qualcosa di importante. Saremo dei centenari arzilli”.
Che i corsari vanno all’arrembaggio, non all’ospizio.

(d.s.)

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