di ALBERTO BRUZZONE
L’ultima e più recente impresa della sua vita ricca di imprese e di fatti memorabili Renato Lagomarsino l’ha realizzata alla vigilia dei novant’anni. “Sono stato in ospedale ammalato di Covid, racconta, e per i primi cinque giorni ho tenuto un casco a ossigeno. Ma ho risposto alle cure, ne sono uscito e sono ancora qui. Ho ancora molte cose da fare e c’è bisogno che me ne occupi io”.
Così Lagomarsino, uomo simbolo della Fontanabuona, studioso della storia locale, impegnato in prima persona su più fronti, profondamente innamorato della propria terra, fondatore del Lascito Cuneo, ideatore del popolarissimo concorso di presepi e chi più ne ha, più ne metta, ha sconfitto il nemico più spietato del nostro tempo, quello che si è portato via moltissimi anziani, si è rialzato e ha tagliato nei giorni scorsi un traguardo memorabile: “Ho compiuto novant’anni e ho festeggiato prima in famiglia e poi mi hanno fatto una grande festa pubblica, che sinceramente non so se mi meritavo, ma mi ha fatto un grandissimo piacere”.
A organizzare l’evento è stata l’associazione Amici di Renato Lagomarsino. “È stata dura, in ospedale ho pensato di non farcela, ma poi ho pensato anche a tutte le persone che mi vogliono bene, a quello che rappresento per loro. Non era il caso di andare via così, insomma”.
Lagomarsino ha conservato gambe e soprattutto testa: “Respiro con un po’ di affanno, ma mi sono rimesso in moto. Sono stato a Chiavari per una conferenza, ho partecipato alla festa per i miei novant’anni, ora sono impegnato nel concorso dei presepi. Diciamo che la prova delle uscite pubbliche l’ho superata”. Un uomo d’altri tempi? “Non lo so, forse sì. Uno dei regali più graditi è stato un pezzo di ardesia con la scritta ‘Sei una roccia’. Ecco sì, sono una roccia, penso di essere una roccia. Ma anche una persona calda. Per la malattia ho perso quattro chili, alla mia età significa tanto. Ma ora l’importante è essere guariti, perché devo rimettermi in pari con tutti i progetti”.
Tra il rimettersi in pari, c’è anche l’edizione numero 34 di ‘Presepi in Fontanabuona’, che si svolge dal 25 dicembre al 16 gennaio, “per riaffermare la tradizione cristiana del presepe mettendone in risalto anche gli aspetti culturali, per contribuire a far conoscere le chiese della vallata, per fare apprezzare il fascino invernale della Fontanabuona nel clima gioioso delle festività natalizie”.
L’iniziativa è stata ideata nel 1988 dall’associazione Colombo Fontanabuona 2000, che realizza questa edizione insieme all’associazione culturale Il Piffero di Cicagna, alla Pro Loco di San Colombano Certenoli, e ad alcuni volonterosi, con il coordinamento del Centro Culturale del Lascito Cuneo di Calvari, la collaborazione delle parrocchie, il patrocinio della Diocesi di Chiavari e il sostegno degli organi di informazione.
Lo svolgimento del concorso rimane pressoché invariato rispetto a quello del Natale 2019, ultima edizione ‘in presenza’. Vi prendono parte le parrocchie, le scuole, le associazioni (in fondo pubblichiamo l’elenco dei presepi e le iniziative collaterali): l’importante è che i presepi possano essere visitabili nei giorni e negli orari che saranno stabiliti. Una qualificata giuria li passerà in rassegna e formulerà i giudizi per stilare una classifica. Sono previsti tre ‘primi a pari merito’, tre ‘secondi’ e tre ‘terzi’. Tutti gli altri saranno considerati ‘quarti’ in ordine alfabetico. Ai tre ‘primi’ sarà consegnata una targa, agli altri un attestato di partecipazione. Non si esclude, comunque, la possibilità di assegnare altri premi. Chi non volesse sottoporsi al giudizio della giuria potrà chiedere di essere considerato ‘fuori concorso’ ma il Presepe sarà egualmente incluso nell’elenco.
Anche quest’anno non manca la presenza dei presepi di Vigànego, Sampierdicanne e Conscenti, ai quali viene affidato il compito di ‘messaggeri’ nelle aree limitrofe alla Fontanabuona. Nell’edizione ‘virtuale’ dello scorso anno era presente anche un ‘Presepe ospite’: quello di Amantea, in Calabria, che con i suoi colori e i numerosi personaggi aveva portato la vivacità del tipico presepe popolare.
Ancora a proposito della classifica, va detto che sarà sentito anche il parere dei visitatori attraverso un apposto tagliando che, indipendentemente dal giudizio della giuria ufficiale, consentirà di premiare la composizione che avrà riportato il maggior numero di consensi. “Sono felice di questa ripresa dell’iniziativa – racconta Renato Lagormasino – e certo anche di essere ancora qui a potermene occupare”.