(r.p.l.) Ritardi e disagi. Disagi e ritardi. Non si legge e non si sente altro, in questi giorni, quando si parla di treni in Liguria.
Ma non si tratta di problemi occasionali. Bensì di una situazione prevista e, per molti versi necessaria: i lavori per la messa in sicurezza della Galleria San Martino, che si trova nel tratto tra Genova Brignole e Genova Quarto, quindi in direzione levante.
Nella delicata infrastruttura ferroviaria della Liguria però, basta toccare anche pochi metri che tutto va in tilt. Colpa di una situazione di criticità ormai diventata sistematica. Liguria isolata, Liguria difficile da raggiungere, Liguria poco servita: quante volte abbiamo sentito questi discorsi. Fatti con le ferrovie al massimo della loro potenzialità. Figuriamoci ora che, dal lunedì al venerdì, sino a domenica 2 settembre (i cantieri sono stati aperti lo scorso 1 luglio), in direzione levante all’altezza della galleria interessata dai lavori funziona un binario solo.
Trenitalia lo ha comunicato per tempo attraverso un apposito cartello affisso nelle stazioni e fatto circolare sul web: “Da domenica 1 luglio a domenica 2 settembre, per lavori di potenziamento infrastrutturale tra le stazioni di Genova Brignole e di Genova Quarto, la circolazione dei treni sulla linea Savona – Genova – La Spezia subirà modifiche. I sistemi di informazione e vendita di Trenitalia sono aggiornati con la Nuova Offerta. Per informazioni: www.trenitalia.com, fsnews.it, biglietterie, assistenza viaggiatori”.
La comunicazione ha funzionato, certo. Ma la prova d’impatto decisamente meno. Si temevano disagi. Sono arrivati. E quelli, purtroppo, sono sempre maledettamente puntuali. Ripercussioni soprattutto a levante, ma riflessi pure a ponente, visto che molti treni regionali hanno un’estensione ampia, da Sestri Levante a Savona.
Sono i cosiddetti convogli ‘del mare’, e infatti molti dei malfunzionamenti li stanno sopportando, oltre ai pendolari, anche i turisti. Una cattiva estate un po’ per tutti, insomma. I mesi di luglio e agosto, già caldi per natura, diventano ancora più roventi, al solo pronunciare la parola trasporti. E, come spesso accade, la polemica dai binari delle stazioni è arrivata alle sale della politica. Soprattutto in Regione, visto che è l’ente di piazza De Ferrari a rinnovare ogni anno il contratto di servizio con Trenitalia, che s’è impegnata a correre ai ripari.
Tra i primi a farsi sentire, il consigliere di maggioranza Claudio Muzio (Forza Italia): “Invito l’assessore regionale ai Trasporti, Gianni Berrino, a esercitare tutta la sua autorevolezza affinché Rfi e Trenitalia mettano subito in atto l’annunciato piano per ridurre sulla tratta del Levante i disagi conseguenti ai lavori di manutenzione straordinaria alla galleria San Martino tra Genova Brignole e Quarto. I lavori erano programmati da tempo, in questo caso da febbraio. Desta però stupore il fatto che Rfi e Trenitalia, preso atto a intervento iniziato che vi erano rilevanti problemi, non abbiano elaborato una diversa programmazione degli accorgimenti tesi ad evitare i disagi, e che si sia dovuti arrivare a una puntuale sollecitazione da parte dell’assessorato per prospettare altre soluzioni. A questo si aggiungano la mancanza di certezze e la carenza di informazioni, su cui vi sono evidenti responsabilità. A fare le spese di tutto ciò sono stati i viaggiatori. Ora è il tempo delle risposte”.
Attacchi anche dal Pd: “Nessuno mette in dubbio l’utilità e la difficoltà di questo intervento – commenta Luca Garibaldi – Ma se Trenitalia modula un preciso orario in base a questi lavori, non è possibile, poi, che tale programma non venga rispettato e i pendolari debbano fare i conti con disagi e ritardi. L’azienda deve garantire la funzionalità di quell’orario, anche perché è stata lei stessa a modularlo e a garantire alla Regione che sarebbe stato tecnicamente sostenibile. Dopo appena due settimane, però, i fatti ci dimostrano che quelle tempistiche vengono sistematicamente disattese”.
Sempre a sinistra, Gianni Pastorino di LiberaMente Liguria: “È pur vero che nei mesi estivi si registra una minore incidenza del traffico pendolari; ma aumenta in maniera esponenziale la presenza dei turisti. E questo è un pessimo biglietto da visita per chi sceglie di visitare zone di altissimo pregio paesaggistico nella nostra regione. Una via d’uscita va trovata; la mobilità dev’essere garantita. È un diritto non inferiore l’avere una linea ferroviaria che funziona. Quindi la giunta eserciti il più alto livello di controllo verso Rfi. Perché siamo convinti che, spesso, da parte dell’azienda non ci sia la dovuta attenzione nei confronti degli utenti”.
Messa spalle al muro, Trenitalia si è attivata per i correttivi. In Regione si è riunito il tavolo tecnico pendolari levante per analizzare l’andamento del servizio ferroviario. È stata ribadita da parte di Rfi l’importanza dei lavori ma, viste le perfomance negative di queste prime due settimane, è emersa la necessità di effettuare modifiche all’offerta commerciale che era stata programmata per garantire il maggior numero di treni. “Rfi si è quindi impegnata – comunica la Regione – a programmare azioni mitigative e modifiche all’orario per garantire una migliore regolarità e, nel complesso, migliori prestazioni. Tecnicamente le modifiche saranno attivate a partire dal 2 agosto e, accogliendo le richieste del comitato pendolari, saranno comunicate anticipatamente ai comitati stessi e pubblicizzati attraverso tutti i canali disponibili”.
Una tregua sì, ma pur sempre armata. In vista del mese per eccellenza deputato alle vacanze. “Abbiamo chiesto a Rfi la massima attenzione e il massimo impegno per eliminare i disagi – ha detto al termine della riunione l’assessore ai trasporti della Regione Liguria Gianni Berrino – e abbiamo chiesto anche di comunicare con tempestività alla clientela le variazioni che interverranno a partire dal 2 agosto. Pendolari e turisti hanno diritto a orari e servizi garantiti, comprese le eventuali coincidenze con i treni da fuori regione, in modo da poter programmare i loro spostamenti e trascorrere al meglio la loro giornata in Liguria. Confidiamo che tutti facciano la loro parte per raggiungere gli obiettivi concordati nel tavolo”.
Sicuramente i correttivi ci saranno. E la situazione migliorerà. Anche solo sensibilmente, sarebbe già qualcosa. Resta però irrisolta la questione principale: che alla voce infrastrutture la Liguria conserva intatto il suo ruolo da Cenerentola. E qui serve molto di più che rimodulare un orario. Molto di più che un tavolo tecnico.
E forse ci sarebbe un gran bisogno che la politica, da ogni direzione, trovasse una comunione d’intenti sulle strategie da applicare per questa regione, alla faccia di chi continua a sostenere che le infrastrutture non servono e oggi è al governo del paese.
La Liguria è bella sinché si vuole. Ma se raggiungerla è un calvario, diventa difficile anche promuoverla.