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Giovedì 11 settembre 2025 - Numero 391

Pro Recco – Brescia: disgelo dopo anni di guerra fredda

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La diplomazia metallurgica sulla falsariga di quella pongistica mette in comunicazione realtà sino a l’altro ieri inconciliabili e apre spiragli di pace dove regnava la guerra più o meno fredda. Tra i risvolti positivi nella tappa di Tigullio Crea Impresa – startup contest itinerante – al Grand Hotel Miramare di Santa Margherita venerdì 13 aprile, uno meno evidente ma egualmente gravido di conseguenze è stato l’incontro a latere tra il presidente dell’AN Brescia Marco Bonometti e Maurizio Felugo, presidente della Pro Recco. Si sono guardati negli occhi, si sono stretti la mano e poi hanno discusso in privato per parecchi minuti. Per far comprendere la portata dell’evento a chi non è addentro alle cose pallanuotistiche, è come se Florentino Perez e Josep Maria Bartomeu, patron rispettivamente di Real Madrid e Barcellona, si abbracciassero dopo decenni di lotta senza esclusione di colpi dentro e fuori i terreni di gioco.

Una rivalità ormai lunghissima
Recco e Brescia per sei anni (2012-2017) si sono scontrate nella o nelle gare decisive per assegnare lo scudetto. E’ quasi scontato che lo facciano per una settima volta tra qualche settimana. L’esito sempre favorevole alla formazione ligure più i pronostici univoci anche per le finali 2018, non fanno che sottolineare il senso di frustrazione che i lombardi provano da oltre un decennio.
L’arci-rivalità iniziò in maniera fragorosa nel 2003, quando il Brescia mise le mani sul suo primo storico scudetto beffando la Pro Recco al termine di cinque epiche sfide. Da allora il tricolore non è più passato dalle parti della Leonessa, anzi dal 2006 a oggi è rimasto ancorato nella storica sede di Punta S. Anna a Recco.
La storia è nota, da quando Gabriele Volpi ha assunto il controllo della società biancoceleste non c’è stato spazio per nessun altro in Italia e per pochissimi in Europa.
In campo nazionale i recchelini hanno ceduto solo una Coppa Italia nel 2013. In campo europeo – parlando di pallanuoto equivale a mondiale – hanno vinto cinque volte la Coppa Campioni, mentre il Brescia in una decina di partecipazioni non è mai salito sul podio. Più di un detrattore non ha perso occasione per sottolineare che “chi ci ha perso è stata la pallanuoto italiana con un impoverimento del movimento e la mancanza di interesse per il massimo torneo maschile, addirittura un certo scetticismo da parte della FIN che ritiene il nuoto al momento più remunerativo dal punto di vista dei risultati”.
Una possibile chiave di lettura, di certo lo ‘status quo’ ha portato a raffreddare molto i rapporti tra la Pro Recco e tutte le altre società, ad iniziare proprio dal Brescia. Tra club forti è giusto che esista una sana rivalità, ma il confronto costruttivo non deve mai mancare. E’ l’unico strumento per aiutare uno sport che altrimenti rischia di diventare sempre più soltanto di nicchia.

Gozzi nel ruolo di paciere nella ‘Teano della pallanuoto’
Per questo il presidente della Virtus Entella Antonio Gozzi, amico di Bonometti e estimatore, prima come atleta e poi come dirigente, di Maurizio Felugo, attendeva l’occasione propizia per fare in modo che i due tornassero di nuovo a stringersi la mano. Nel ricordare come si è arrivati alla ‘Teano pallanuotistica’ il patron chiavarese tenta di assegnare l’intero merito ai due protagonisti: “Quando si è persone ragionevoli, si trova sempre un punto di incontro. Bonometti e Felugo sono intelligenti e hanno capito che la guerra tra ‘grandi’ non avrebbe avuto altro risultato che rendere il loro sport più piccolo”.
Il metodo seguito è stato semplice: “Ho imparato dalle mie attività che bisogna sempre discutere, ragionare. Le urla e gli insulti sono inutili oltre che avvilenti. Conosco Maurizio da quando era un ragazzino, l’ho visto maturare, diventare un campione prima e ora un manager sportivo. Non a caso l’ho voluto al mio fianco nel consiglio direttivo di Serie B. Quanto a Marco Bonometti che timona con grande perizia l’azienda di famiglia, le Officine Meccaniche Rezzanatesi, siamo assieme nel consiglio direttivo di Confindustria: ho potuto apprezzare le qualità umane prima che imprenditoriali”.

Nuove prospettive in un clima più sereno
La tappa sammargheritese di Tigullio Crea Impresa era l’occasione perfetta per farli incontrare. Messo in agenda un intervento di Bonometti, prima del gran finale con l’intervento di chiusura dello stesso Antonio Gozzi, c’era tempo per la stretta di mano risolutiva. Un decennio di mezze frasi e autentici sgambetti cancellato. Non si sa che cosa si siano detti i due. Gozzi, in qualità di ‘garante’, è obbligato alla discrezione: “Penso che abbiamo gettato le basi per un lavoro che potrebbe essere lungo e faticoso. Da esterno mi sembra che la pallanuoto abbia parecchio di che discutere, sicuramente si rivedranno e decideranno il da farsi”.
Con le due società che dominano il panorama di nuovo unite, le altre ‘big’ dal Posillipo allo Sport Management potrebbero abbassare gli scudi alzati contro il Recco e riprovare a dar vita alla Lega che in Italia da almeno 30 anni tenta di decollare con risultati sino a oggi tra il terrificante e il disarmante. Bonometti e Felugo di nuovo attorno a un tavolo, magari un tennis-tavolo. Chissà che nella attrezzata sede di Wylab – l’incubatore che di Tigullio Crea Impresa è fulcro –  non ci abbiano fatto un pensierino…

(d.s.)

 

 

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