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Giovedì 11 settembre 2025 - Numero 391

Ligurgraf, la stampa digitale al passo coi tempi

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Dallo schermo di un computer alle proprie mani con un clic. Biglietti da visita, manifesti, libri: hanno tutti un peso differente, ma idee e grafica quelle no, non si mettono sulla bilancia. Per informazioni chiedere a Ligurgraf che dal 1995, a Chiavari prima e a Lavagna poi, pensa e cuce i migliori abiti per le aziende.

Gli inizi
Stampa digitale, comunicazione visiva, oggettistica promozionale, allestimenti fieristici e per veicoli: c’è un mondo parallelo dietro a tutto ciò che bombarda i nostri occhi quotidianamente. C’è pure una storia, quella di un ragazzo che si chiama Alessandro Dario e frequenta il corso per diventare grafico pubblicitario all’Istituto Caboto di Chiavari: ogni pomeriggio, tra un compito e un’interrogazione da preparare, va nel negozio di Eugenio Sambuceti per insegnare a sua moglie, Simona Zunino, ad usare i primi programmi di grafica digitale che hanno fatto irruzione nelle tipografie. Quel giovane ha capacità e tanta volontà, lo dimostrano i sacrifici che fa: “Appena diplomato ho cominciato a lavorare in fabbrica – racconta Dario – ma la passione, ciò per cui avevo studiato, non potevo chiuderla in un cassetto. Per questo cambiavo i turni con i miei colleghi per lavorare di notte e poter dare una mano a Sambuceti durante il giorno. Mi ero aperto una partita Iva e lavoravo nel suo ufficio di Chiavari, in via San Rufino”.

Il team
Le cose vanno bene e così ecco il grande passo: lasciare il posto in fabbrica e tuffarsi in Ligurgraf insieme alla sua compagna, Sabrina Ulivi, conosciuta sui banchi di scuola. È il 2000 e insieme a loro ci sono i coniugi Sambuceti. La società nel 2006 piange la scomparsa di Eugenio, una perdita enorme, umana e professionale. Oggi i soci sono cinque, perché nel frattempo sono entrati in squadra Claudio Fantini, nel 2010, e Paolo Gandolfo, due anni fa. Una scelta precisa: “C’è maggior responsabilità, da semplici dipendenti a soci cambia il modo di sentirsi dentro l’azienda. Si sta sempre sul pezzo e poi ogni ingresso è una ventata di novità che dà slancio. In questi anni non abbiamo mai diminuito il fatturato”. Completano il team tre giovani, l’ultimo ha vent’anni e arriva dal Caboto, il miglior testimonial di chi sostiene che scuola e università siano il miglior ponte verso il lavoro. Un lavoro che negli ultimi due decenni ha subito trasformazioni profondissime, nelle attrezzature e nell’approccio: “Ho iniziato a lavorare in questo settore a cavallo del cambiamento – racconta Dario – mai avrei cominciato se il mondo non si fosse digitalizzato: se prima servivano dieci giorni per stampare i cataloghi di un’azienda oggi bastano dieci ore, è tutto più veloce: tempistica e costo hanno sostituito la qualità tra le priorità del cliente”.

L’approccio
Si passa da una richiesta ad un’altra, esigenze diverse nello spazio di una telefonata o di un incontro. Sliding doors: c’è il  vecchio professore, Luca De Robertis, che quel ragazzo l’ha visto crescere sui banchi di scuola “quando ero una testa calda” e oggi all’ex alunno non chiede il diario ma di rendere concrete necessità astratte. “Con alcune aziende si è creato un feeling particolare: penso a Freddy Chiavari, Arcaplanet Carasco, North Sails Abbigliamento Rapallo e Antonio Gozzi con la Virtus Entella e tutte le realtà che gravitano attorno a lui. Un orgoglio poter collaborare con chi come noi lavora sul territorio e ottiene ottimi risultati”.
Non basta la creatività in questa professione, serve pazienza e pure una buona dose di psicologia per cercare il miglior compromesso tra ciò che domandano i clienti e ciò che serve davvero per raggiungere il target: “Non abbiamo un calendario, se non per poche cose. Il lunedì ti chiedi se sarà una settimana di lavoro, poi immancabilmente ogni sera ti ritrovi ad andare via sempre più tardi per finirlo. In questi anni abbiamo investito su macchinari che costavano come l’intero fatturato di un anno. In banca ci prendevano per  pazzi, ma è stata una scelta lungimirante, noi siamo ancora qua”. Eh… già.

DANIELE RONCAGLIOLO

 

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