Gloria Dea Fontana, al debutto in veste di autrice e regista con il thriller ‘Lucenera’. Chiavari è il set di questo film, con i suoi carruggi, i palazzi, le piazze e i suoi portici diffidenti. Le storiche botteghe, le chiese, la Società Economica e alcuni personaggi noti in città. In questo film, seppure in una veste aggiornata, convergono molte delle suggestioni che si rintracciano nelle iniziative letterarie che hanno visto Chiavari sfondo e ambientazione di storie vere o di immaginazione.
Allo spettatore sembra di osservare la storia da una finestra silenziosa e complice, dietro la cui persiana qualcuno spia la strada. Occulto, ambiguità, esoterismo e consorteria, sono gli ingredienti della sceneggiatura di ‘Lucenera’.
Piazza Levante ha voluto dare spazio a questa esclusiva iniziativa, che fa di Chiavari per la prima volta un set cinematografico, intervistando Gloria Dea Fontana.
Qual è stato il percorso che ti ha permesso di realizzare il tuo primo film?
“Sono partita dalla storia, scritta d’impulso in una sola giornata. A dire la verità il mestiere che da sempre vorrei fare è proprio la scrittrice! Amo davvero con tutta me stessa scrivere, perché solo quando scrivo riesco a dare sfogo ai miei pensieri, alle mie emozioni, al mio essere, e riesco finalmente a sentirmi libera. Vorrei trasformare questa mia passione in un mestiere perché per me scrivere non è solo importante, è proprio fondamentale!”.
Ma la tua esperienza viene dal teatro, quindi dalla recitazione?
“Sì. Quella del teatro è una passione che mi ha trasmesso mio padre, Luigi (Gigi) Fontana, che è mancato da qualche mese. Ho infatti dedicato a lui questo film, per avermi insegnato e accompagnato, fin da bambina, in quella che è stata una continua formazione, che ha costituito il mio percorso di vent’anni di teatro come regista, attrice e scrittrice”.
Perché ambientare a Chiavari il tuo primo film?
“Chiavari, la mia città nativa alla quale sono davvero molto legata. Ho pensato che fosse il posto più naturale per girare perché secondo me è un set bellissimo che non ha bisogno di simulazione scenica. Se sai ascoltarla, senti che respira e nel suo respiro puoi ascoltarne la gradevolezza e la conoscenza. Spero davvero di averle reso un doveroso anche se modesto omaggio”.Come hai scelto il cast?
“In prima battuta, ho pensato a persone che stimo e che apprezzo, che sono stati miei compagni di viaggio in diverse esperienze teatrali, con le quali abbiamo calcato diversi palcoscenici. Poi ho coinvolto alcuni personaggi del posto. Taluni già noti, come uno scultore chiavarese e l’ex comandante della Polizia Stradale. E, come ho già detto, altri sono professionisti. Poi ci sono quelli che ho scelto per strada e, per finire altri ancora che interpretano la parte di se stessi”.
Sappiamo, perché è stato sottolineato più volte, che hai prodotto questo film a costo zero. La cosa ha davvero dell’incredibile, come ci sei riuscita?
“Semplicemente chiedendo collaborazione. Ad esempio, ad alcuni operatori commerciali in città, che mi hanno permesso di usare come location le loro attività, come ristoratori e albergatori Ho ottenuto persino di girare nell’interno di una chiesa e di una sacrestia. Oltre che in società Economica. E a tutti sono davvero riconoscente. E poi ho avuto appoggio dalle persone più care. Comprese quelle che hanno recitato nel film. Mi ritengo davvero molto fortunata ad aver avuto così tante persone attorno che mi hanno sostenuta o che hanno creduto in me”.
Per gli aspetti tecnici, riprese e montaggio, come hai fatto?
“E qui davvero, devo “pagare” un grosso debito di riconoscenza a Gioele Fazzeri. Gioele è un giovane di 28 anni, che si è occupato delle riprese, del montaggio e delle musiche originali. Lavorando sul set con una sola telecamera”.
Quali sono stati i tempi di realizzazione?
“Tra riprese montaggio e post produzione, circa sei, sette mesi”.
Il film è stato presentato a Chiavari in una anteprima, vuoi raccontarci qual è stato il riscontro del pubblico?
“I commenti che ho ricevuto, sono stati davvero gratificanti. Tra questi ho gradito molto l’accostamento alla scuola di Federico Fellini, per l’assetto di alcune scene nella rievocazione della vita di provincia con toni grotteschi e caricaturali e da visioni oniriche di grande suggestione. Ho ricevuto complimenti per la scelta dei personaggi, sulla essenzialità dei dialoghi, dove sono i silenzi a raccontare. In ultimo per la fotografia”.
Il film è stato invitato al FilmFest 2018 a Reggio Calabria, di cosa si tratta?
“Il FilmFest a Reggio Calabria si occupa essenzialmente di mettere a confronto il cinema italiano di ieri e di oggi, attraverso omaggi e retrospettive ad autori del passato e una vetrina sulle opere più recenti, con alcune anteprime. Un’occasione che ho vissuto con tanta emozione, ci sono personaggi importanti del cinema e soprattutto distributori”.
Quindi la speranza è quella di vendere questo film?
“Sì, questo rimane il sogno più grande, poter distribuire il film nelle sale”.
Sulla trama, vuoi anticiparci qualcosa?
“La giovane Jennifer, che vive a Torino, riceve una lettera dal padre che si trova da qualche tempo a Chiavari, per scrivere un libro. Lettera nella quale le chiede di raggiungerlo, perché si sente in pericolo di vita.
Arrivata a Chiavari, Jennifer incontrerà diversi personaggi ostili ed ambigui. La ricerca di Jennifer si rivelerà densa di imprevisti. Dov’é suo padre? Tutti lo conoscono ma nessuno vuole ammettere di averlo visto durante l’ultima permanenza a Chiavari.
Jennifer sarà comunque guidata in questo lungo viaggio, da particolari ‘poteri’ di cui scoprirà di essere dotata. Comprenderà cosa sta accadendo in questa città dove tutto appare velato nebuloso? Troverà suo padre? Certamente scoprirà cose impensabili… Una bambola ed una nenia l’aiuteranno a far luce su tutta la vicenda”.
Il cast?
“Obbligatoriamente in ordine alfabetico: Jenny Amarandei, Gigi Fontana, Gabriel Granziera, Maura Oliva, Tea Gilda Fontana, Walter Pagliacci, Franco Casoni, Paolo Paganetto, Ruggero Ferri, Paolo Albertelli, Nicole Oliveri, Marco Antonini, Gaia Tavino, Salvatore Bartolone, Dario Giangreco, Angela Di Scipio, Alfredo Nicora, Alessandro Tavino, Roberto Gianelli, Valerio Ricci, Loredana Peirano, Daniela Bruni, Mirko Chiesa, Enza Cardinale, Francesco Giacometto, Giuseppina Ferrara, Ferdinando De Simio. Assistente alla regia è Alfredo Nicora. Riprese, montaggio e musiche originali sono di Gioele Fazzeri”.
Come ti vedi tra dieci anni, Gloria?
“Con la gioia di oggi, con questo entusiasmo e ancora la passione per continuare”.
Tra le scene di ‘Lucenera’, si vede la protagonista dinnanzi ad un foglio bianco, se tu avessi davanti lo stesso foglio cosa scriveresti?
“Scriverei che i sogni vanno realizzati. Che non esistono cose impossibili o desideri irrealizzabili, ma solo persone che non credono in se stesse. Scriverei che la vita è troppo lunga per aspettare e troppo breve per lagnarsene. Scriverei: fallo ora, qualsiasi cosa sia, qualunque sia il tuo sogno nel cassetto, il tuo desiderio mai espresso, la tua passione più grande, lotta per realizzarlo! Scriverei semplicemente: Fallo!”.
(m.s.)