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Giovedì 4 settembre 2025 - Numero 390

Baie del Levante: che fine ha fatto il progetto? Federica Schiaffino: “Riprendiamolo”

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[vc_row][vc_column][vc_column_text](r.p.l.) Che fine ha fatto il progetto ‘Baie del Levante’? Come mai si è arenato? C’è la possibilità di farlo ripartire? L’impegno per il rilancio di un importante veicolo, a livello di promozione e di marketing, arriva da Federica Schiaffino, vice sindaco di Bonassola e da sempre attiva sui temi del turismo e della comunicazione.

Il bel piano complessivo, che avrebbe dovuto rilanciare e spingere, soprattutto all’estero, quel tratto di Liguria compreso tra le Cinque Terre da una parte e il Golfo del Tigullio dall’altra è rimasto per troppo tempo chiuso in un cassetto. Eppure, è ancora valido, contiene ottimi spunti e andrebbe ripreso in mano, per ragionare secondo un’unità d’intenti capace di superare sterili personalismi e ancor più inutili campanilismi.

Ma che cos’è ‘Baie del Levante’? Si tratta di un brand nato nel 2015, che raggruppa i sei comuni della Riviera di Levante compresi nella zona suindicata: Sestri Levante, Moneglia, Deiva Marina, Framura, Bonassola e Levanto.

“L’obiettivo – si legge nella presentazione – è quello di fungere da ‘marchio ombrello’, sfruttando il potenziale sinergico di ogni singola località interessata, in modo da accrescere la forza dell’impatto della comunicazione territoriale sul settore turistico. Con il brand ‘Baie del Levante’, cioè, i singoli comuni si possono presentare ai propri interlocutori, viaggiatori italiani e stranieri, con un denominatore comune, senza tuttavia rinunciare alla propria identità”.

Pareva una bella dichiarazione d’intenti, ma dal 2015 in poi sono stati fatti pochissimi passi in avanti. E oggi Federica Schiaffino, eletta lo scorso maggio a Bonassola, chiede un po’ di chiarezza: “A me dispiace che un progetto così interessante si sia fermato. Stiamo parlando del 28 maggio del 2015, quando venne presentata quest’iniziativa, da parte della Regione Liguria e dei sei comuni interessati. Non è stato fatto più nulla ed è un peccato, perché dare l’idea di un territorio unico avrebbe potuto favorire moltissimo questa parte di Liguria, storicamente più in difficoltà perché si trova in mezzo a due richiami forti: Cinque Terre da una parte, Portofino e Golfo del Tigullio dall’altra”.

La vice sindaco di Bonassola ricorda: “Si partì da un bando, poi il progetto venne affidato, per il suo sviluppo, a un’agenzia di Milano. L’idea era di portarlo al mercato turistico sia italiano che internazionale. Ma poi c’è stata una battuta d’arresto”.

Difficile motivare perché sia accaduto. Una descrizione è ancora presente, ad esempio, sul sito ufficiale del Comune di Bonassola. Vi si legge che ‘Baie del Levante’ avrebbe dovuto essere suddiviso in sei tronconi: ‘A Piedi Nudi Tutto l’anno’, ovvero l’offerta alberghiero turistica delle sei località, con particolare attenzione al turismo familiare; ‘Sport in libertà’, con attività sportive, organizzate e non, su tutto il territorio; ‘Ritorno alla semplicità’, cioè le località con le loro principali attrazioni paesaggistiche; ‘Ogni giorno un gusto diverso’, con l’offerta enogastronomica del territorio, indicazioni dei prodotti dop, doc e artigianali, consigli e suggerimenti di chef del territorio; ‘Una vacanza da sogno’, con l’offerta alberghiera di alto livello, indicazione sui porti turistici, sui negozi di lusso; ‘Una cultura tra mare e terra’, con gli eventi, i festival, le manifestazioni e le feste religiose.

“Vorremmo che le esperienze vissute in queste sei località – era la dichiarazione d’intenti – diventassero voci, un racconto corale in grado di trasmettere la molteplicità di sensazioni, la sintonia dei contrasti che offre, le emozioni e i ricordi che una ‘vacanza perfetta’ è in grado di dare”.

Secondo Federica Schiaffino, “era tutto un lavoro di grandissimo valore. Mi ricordo che facevo parte della commissione che scelse l’offerta finale, e soprattutto il progetto a essa collegato. Io credo che tutto questo vada ripreso e sostanziato, altrimenti rimane un contenitore vuoto, invece la qualità di queste zone è straordinaria e merita impegno a tutto campo. Per questo rivolgo un appello, a cominciare dalle istituzioni e poi, a scendere, alle varie associazioni e pro loco: mettiamoci a un tavolo e ricominciamo a lavorare in quest’ottica unitaria, senza aver alcun tipo di paura: serve una joint venture vera”.

Come fare? Per Federica Schiaffino, la ricetta è semplice e anche piuttosto chiara: “Occorre stimolare il nostro senso di appartenenza. Il nome ‘Baie del Levante’ non toglie nulla alle singole peculiarità dei luoghi, anzi sempre dà qualcosa, perché il marchio viene avvertito all’esterno come un valore, e non come una diminuzione. Ho quindi intenzione, da settembre, di chiamare i miei colleghi degli altri comuni, di sederci intorno a un tavolo e capire se e quali risorse possono essere messe in Comune. Il progetto esiste e, a mio avviso, bisogna portarlo avanti”.

Le caratteristiche vincenti ci sono tutte, come descritto nel documento di presentazione: “La diversità e la varietà come risorsa. La sintonia dei contrasti. L’importanza di mantenere una cultura dalle mille sfaccettature. Gente di mare e di monti, tradizioni che formano un patrimonio unico e inestimabile. Un territorio che in pochi chilometri di costa cambia di morfologia, di vegetazione, cambia la costa e il suo mare. Arenili di sabbia e coste selvagge, acque turchesi e blu profonde. Un territorio unico, mare pulito e vegetazione rigogliosa. Tradizioni culinarie antiche e nuove visioni dell’enogastronomia. Un’offerta turistica in grado di soddisfare tutte le aspettative, dalla vacanza in famiglia alla vacanza benessere. Divertimento e relax, molteplici possibilità di attività sportive nella natura, strutture ricettive, stabilimenti balneari, bar e ristoranti e porti turistici gestiti con professionalità e competenza”.

Ragionare nell’ottica delle sinergie, per vincere veramente tutti. Riuscirà mai a imporsi questo concetto?

L’INTERVISTA DI MARISA SPINA A FEDERICA SCHIAFFINO

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