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Giovedì 6 novembre 2025 - Numero 399

Mostra del Tigullio, ottima riuscita. Ma per il futuro occorre una regia comune

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di ALBERTO BRUZZONE

Ricca, affollata, partecipata, di qualità e di indubbio prestigio. Affascinante, emozionante e sorprendente. In una parola: vincente. I consensi, per una volta, sono unanimi.

La Mostra del Tigullio, giunta alla sua edizione numero 159, ha saputo conquistare i chiavaresi, ma anche e soprattutto i numerosi turisti che hanno affollato la città nel lungo ponte del 25 aprile. Gli organizzatori della Società Economica di Chiavari hanno saputo azzeccare il periodo (i quattro giorni di week-end ‘lungo’ dal 25 al 28 aprile) e anche la location: riportando l’evento – che è senza dubbio uno dei più longevi di tutta la Liguria, dal momento che esiste sin dal lontano 1793 – nella sua naturale collocazione, a ‘Borgolungo’, ovvero nel cuore della Chiavari dei portici e, in particolare, proprio nella sua parte più antica e prestigiosa, via Ravaschieri e piazza Fenice.

In pochi metri, si sono radunate migliaia di persone, a seguire gli eventi di piazza così come a scoprire la sede della Società Economica. Quella che, con una punta di orgoglio, viene definita il ‘Palazzo Ducale di Chiavari’.

L’Economica, che da sempre rappresenta uno dei motori culturali e dei punti di riferimento non solo del Tigullio ma di tutto il Levante genovese – sia per la sua storicità sia per l’indubbio prestigio e l’altrettanto elevato patrimonio in termini museali – ha, più che aperto, letteralmente spalancato le proprie porte: dalla Sala Ghio Schiffini interamente trasformata in un’esposizione dedicata alla Sedia Chiavarina, al Portico Ritrovato e l’atrio, passando per quel Giardino dei Lettori che è stato la vera ‘star’ di quest’edizione 2019.

Centinaia di persone sono salite a scoprire questo stupendo locus amoenus alle spalle di via Ravaschieri, che è stato recuperato e riportato al suo antico splendore nei mesi scorsi grazie a una donazione da parte della famiglia Gozzi, e intitolato a Renato Mario Gozzi, che per anni è stato brillante consigliere della Società Economica.

È uno spazio suggestivo, e pure incredibilmente utile: perché in estate consentirà di ampliare gli spazi interni della biblioteca, con maggiori posti in più per poter studiare. Ma che è stato anche riscoperto grazie a una bellissima intuizione della Società Economica, in particolare del presidente Francesco Bruzzo e dell’assessora Margherita Casaretto, che proprio qui hanno voluto una serie di incontri letterari, realizzati grazie al contributo di ‘Piazza Levante’.

Ecco che il Giardino dei Lettori, oltre a stimolare la curiosità dei visitatori (a partire dagli stessi chiavaresi che mai avevano potuto vederlo prima), si è trasformato in Giardino degli Autori, grazie alla partecipazione di Gianna Schelotto, Lorenzo Licalzi e Sergio Badino. Cultura, parole, umanità: il tutto in un bellissimo contesto.

E come non parlare degli spettacoli di strada curati da Pina Rando, della sezione artistica magistralmente orchestrata da Lia Gnecco, degli stand lungo le principali strade. Migliorare si può sempre, ma quest’edizione segna un ottimo punto di partenza, in prospettiva futura. Fissando chiaramente alcune prospettive: che occorrerà restare in centro città e che occorrerà puntare, se possibile ancora con maggior forza, sugli spettacoli naturali che sono in grado di offrire luoghi come piazza Fenice e il Giardino dei Lettori.

Considerazioni importanti, alle quali vanno legate pure le dinamiche cittadine. Tra Società Economica, Comune di Chiavari, Ascom e Civ servirà senza dubbio un raccordo migliore. Se l’edizione è stata di successo, è altrettanto vero che è partita tra molte situazioni nebulose e qualche polemica di troppo: come non ricordare lo scontro tra organizzatori e Consorzio dei Ristoratori a proposito delle previste postazioni di street food, oppure lo scambio a distanza tra il presidente dell’Anpi Roberto Kasman e il presidente dell’Economica Francesco Bruzzo sulla concomitanza tra Concerto del 25 Aprile e taglio del nastro della Mostra. O, ancora, qualche dichiarazione un po’ troppo elusiva da parte del sindaco Di Capua e dell’assessore Ratto (che però poi, di fronte al successo palese dell’iniziativa, si è complimentato con l’Economica attraverso un’intervista video). O, da ultimo, il fatto che, la sera del 26 aprile, con la pioggia in piazza Fenice, il ‘Mistero Buffo’ di Ugo Dighero sia stato costretto a traslocare negli spazi della biblioteca della Società Economica, assolutamente non consoni a uno show teatrale, in quanto il Comune non aveva predisposto nessuno in grado di aprire l’Auditorium San Francesco.

Tutto è andato bene, insomma (in quest’ultimo frangente non si può non rimarcare la grandissima professionalità da parte dell’attore genovese Ugo Dighero), ma tutto è perfettibile e un ‘ufficiale di raccordo’ tra le varie parti in causa pare realmente necessario. Per la buona riuscita degli eventi, e si è visto anche questa volta, tutte le parti devono collaborare. Sono tutte importanti, tutte ‘anime’ della città: commercianti, Società Economica, istituzioni. Va creato un coordinamento per cui non succedano più cose tipo ‘le chiavi non ci sono’, oppure ‘i commercianti chiavaresi si offendono’. In una frase: più comunicazione, più confronto, ma anche meno interessi individuali.

Francesco Bruzzo, che in Economica è uno dei soci più ‘anziani’ (in termini di iscrizione), ha vissuto la sua prima edizione da presidente. Bruzzo è un uomo moderato, sempre molto alla mano. Ma è anche una persona che non le manda mai a dire, pur senza abbandonare il suo stile ‘british’: “Certamente ci saranno aspetti da perfezionare, ma in generale anche la nuova formula di proporre artigianato e arte in modo creativo e innovativo ritengo sia la strada giusta sulla quale sviluppare pure le prossime edizioni della Mostra del Tigullio. Abbiamo lavorato con spirito di collaborazione con varie istituzioni, convinti che questo sia il ruolo, al quale oggi sia chiamata la Società Economica, ovvero un catalizzatore e un promotore di sinergie. Proprio in quest’ottica vorrei, già la settimana prossima, proporre un incontro con l’amministrazione per un confronto sulla manifestazione, sull’edizione appena conclusa ma anche per porre le basi di una sempre più proficua sinergia in vista dell’edizione numero 160, che dovrà essere ancor più speciale”.

Bruzzo archivia la polemica sullo street food: “Alle volte magari ci si sovrappone, non ci si coordina pienamente. Noi, sul caso dello street food, abbiamo capito che era meglio trovare la sintonia”. Un ‘concerto’ che è costato il suo prezzo: la Società Economica, infatti, ha dovuto rinunciare ai canoni che sarebbero stati versati dagli espositori. Gli unici a dare una mano sono stati Cantine Reggiane ed E’ Taggeine.

Ma il discorso futuro, ora come ora, interessa di più: “Il palco in piazza Fenice potrebbe tornare utile anche per altri eventi. È una magnifica scenografia naturale. Anche il Giardino dei Lettori inizia ad avere qualche richiesta, anche da persone che vogliono allestire lì il loro banchetto matrimoniale. Vedremo come utilizzare al meglio questo spazio, anche in vista dell’estate. Il Giardino ha svelato la sua autentica natura, ovvero quella di salotto culturale all’aperto, che ha attirato una quantità di ospiti decisamente superiore alle nostre aspettative, grazie agli incontri di ‘Piazza Levante’. A questo proposito, vorrei ringraziare sentitamente la famiglia Gozzi per aver regalato alla città questo incantevole spazio e anche per aver collaborato con entusiasmo e grande disponibilità all’organizzazione di questi appuntamenti”.

Bruzzo prosegue nella sua disamina: “Vincente è stata anche l’architettura del programma, studiato per soddisfare davvero tutti, da 0 a 99 anni, con proposte di qualità per le famiglie, per i più piccoli, per un pubblico colto e per un pubblico in cerca di svago e divertimento. Tutti hanno trovato qualcosa che rispondesse alle proprie esigenze. Anche in questo caso, vorrei esprimere un doveroso ringraziamento a Pina Rando, direttrice artistica degli spettacoli, che grazie alla propria professionalità ed esperienza ha portato a Chiavari nomi di prestigio e di livello nazionale, come Ugo Dighero, la Banda Osiris, la Banda di Caricamento e il circo contemporaneo di Sarabanda. Infine, ma non certo per ultimi, un ringraziamento a tutti gli artisti e agli artigiani che hanno messo a nostra disposizione le proprie opere e il frutto del proprio sapere, insuperabili ambasciatori del nome di Chiavari nel mondo: Mattia Baraldi, Marco Barletta, Enrico Bertozzi, Chiara Brodasca, Carbone arredamenti, Cicno, Frederick Clarke, Luigi Copello, Roberto Curotto, Gabriele Di Maulo, Fratelli Levaggi sedie, Mattia Queirolo Falegnameria, Fein Gaby, Emilio Gasparini, WA22, Isolaria, Adriano Leverone, Maria Urcioli, Ugo Molgani, Alessandro Oteri, Podestà Sedie, Progetto Digitale srl, Federica Repetto, Risso Cornici, Daniela Sangineti, Sbombi’sfx, Mirco Solari, Luiso Sturla e Tessitura De Martini”.

E ora, è già tempo di edizione numero 160. Buon lavoro a tutti. Un lavoro che sia, nei fatti e non soltanto a parole, veramente e seriamente partecipato. Quando Chiavari non gioca a farsi del male da sola, i risultati si vedono.

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