È sicuramente una cosa insolita, forse unica, la donazione, seppur simbolica, di alcuni sentieri. Lo faranno domenica prossima, nel pomeriggio (ore 17,30 in piazzale San Lorenzo a San Colombano Certenoli), due volonterosi (ma la definizione appare riduttiva) che si sono dedicati, con impegno a fatica, a ripristinare la transitabilità su alcuni percorsi da molti anni abbandonati, con l’intento di realizzare un circuito facilmente percorribile in tre ore.
I ‘donatori’ sono Giorgio Alluzzi e Beppino Peirano, entrambi di Camposasco, in comune di San Colombano Certenoli, mentre il ‘beneficiario’ sarà la Pro Loco, che unitamente al Lascito Cuneo ha ritenuto di appoggiare l’iniziativa. Per adesso, infatti, dai sentieri sono stati eliminati rovi e liane e rimosse le piante cadute, ma resta da fare un minimo di segnaletica per poterli mettere a disposizione di camminatori e turisti; e di questo se ne dovranno occupare Pro Loco e Lascito Cuneo, che confidano in un sostegno del Comune in quanto si tratta in gran parte di strade comunali un tempo percorse da chi doveva andare da Pian dei Cunei a Camposasco, da Camposasco a Villa Oneto e da Villa Oneto a Calvari scendendo da Camporotondo.
Per questo circuito, Alluzzi e Peirano, che ultimamente hanno avuto l’aiuto di un altro volenteroso, Tommaso Lavezzi, hanno già scelto la denominazione: ‘Anello di Camposasco e dell’antica Abbazia’, perché con una breve digressione si potranno raggiungere, in prossimità dell’abitato di Villa Oneto, i suggestivi ruderi dell’enigmatica chiesetta che è ritenuta, in forza di recenti ricerche sulle superstiti strutture, di origine bizantina, anteriore, cioè, alla conquista della Liguria da parte dei Longobardi, avvenuta poco prima della metà del VII secolo.
Ma non sarà questo l’unico motivo di interesse del percorso. Vi sono castagneti e noccioleti terrazzati, c’è la bella chiesa di Camposasco con il suo mosaico di ciottoli colorati sul sagrato, c’è un agriturismo (u Cantin) con i suoi vigneti dell’autoctono vitigno ‘scimiscià’, da cui si ricava un vino prelibato, c’è l’area di riposo di Cian de Dria. E, scendendo per i boschi di Camporotondo, si possono vedere le originali sculture in legno di Mirco Solari, realizzate con una piccola motosega, si possono incontrare le caprette inselvatichite di un piccolo allevamento abbandonato e infine, per gli amanti delle due ruote, il campo da cross intitolato a Roberto Parodi.
Per chiudere il circuito, si può percorrere il sentiero a mezza costa tutto immerso nel verde che porta a Pian dei Cunei, ma se si volesse raggiungere Calvari, dove ci sono altri punti di ristoro, il cammino è breve, e chi fosse giunto da fuori vi può trovare, per il ritorno, il servizio di linea con pullman molto frequenti soprattutto in direzione di Chiavari.